Molly's pov
Monotonia.
Eppure quella mattina mi svegliai con uno strano presentimento, ma non ci feci molto caso. Guardai l'orologio della sveglia: 9:16.
Mi alzai dal letto con le coperte sparse un po' ovunque, mi stiracchiai ancora seduta e controllai il telefono; nulla di nuovo, se non due notifiche dal gruppo mio, di Lauf e di Magnolia, dove avvisavano orario e luogo dell'uscita di stasera.
L'unica cosa che interrompeva la monotonia è che era un sabato, e perciò non dovevo andare a scuola.
Mi diressi in bagno, mi feci una doccia, mi sistemai i capelli e misi i soliti vestiti: maglietta larga bianca e jeans larghi blu. Infine misi un po' di trucco, e me ne andai in cucina. Contemplai per qualche minuto seduta al tavolo, decidendo se fare colazione o no: essendo che nemmeno ieri sera avevo cenato e probabilmente non avrei messo nulla sotto i denti per il resto della giornata, decisi di prepararmi una tazza di latte caldo da accompagnare con dei biscotti.
E mentre sorseggiavo dalla tazza, guardavo il posacenere sul mio tavolo che dovevo svuotare. Pensai alla cenere, pensai alla sua consistenza al tocco, pensai alla polvere, e infine alla cocaina.
Non avevo abbastanza soldi per permettermene al momento, stavo valutando di trovarmi un lavoretto post scuola per i giorni in cui non esco. Non sono molto brava coi bambini, nemmeno con i cani. Potrei fare la barista, ma dati gli innumerevoli tagli non so quanto potrei essere assunta. Sarebbe divertente se qualcuno mi assumesse come sicario...Ma non so se sono davvero disposta ad uccidere qualcuno.
L'incontro con i due sarebbe stato stasera verso le 17, ma io non avevo nulla da fare per tutta la mattina, perciò misi le scarpe, presi uno zaino e uscì di casa.
Guardai il cielo, era un po' nuvoloso. Decisi di dirigermi verso quella foresta che tanto temevo, per vedere se ne sarei davvero uscita viva.
Quella lunga strada d'asfalto, poi lo skatepark, e infine mi ritrovai al confine della foresta. Guardai per un'ultima volta il cielo che illuminava il pavimento cementato del parco, e poi iniziai a incamminarmi tra gli alti alberi che impedivano quasi del tutto al sole di poter far penetrare della luce.
Giusto il tempo di allontanarmi in modo da non poter più vedere il confine, e mi resi subito conto di quanto fosse umido il terreno, di quante foglie dalle sfumature marroni coprissero l'erba, e di come man mano che mi allontanavo dal confine, la luce diminuisse. Fortunatamente era mattina, perciò la visuale di ciò che avevo davanti era comunque chiara. Sarei tornata giusto in tempo per l'uscita.Andai ancora avanti, e sorpassai prima una villa, e poi una casetta in legno: quella ragazza che conoscono praticamente tutti, Natasha, sapeva chi ci viveva. Penso lo sapesse anche la sua ragazza occhialuta, e ciò che so io è che sono persone con cui non ho assolutamente intenzione di interagire.
Continuai a camminare, trovai un lago enorme, dall'acqua sorprendentemente limpida, e decisi di sedermi sulla riva.
Tirai fuori una sigaretta, la accesi e iniziai a fumare, anche se non era ciò che volevo esattamente in quel momento.Sfiorai l'acqua con le dita, e quando rialzai lo sguardo potei giurare di aver visto una figura tra gli alberi; era alto, o alta.
Mi alzai in piedi nuovamente, continuai a fumare e raggirai il lago per continuare la mia passeggiata. E per trovare quella figura.La sensazione più brutta in quel momento per me era quella dell'essere completamente sobria. Non mi ero nemmeno portata un flacone di qualche pastiglia, e avevo addirittura dimenticato dell'erba a casa, avevo ragione ad avere uno strano presentimento stamattina.
Alzai lo sguardo: una...casa sull'albero?
Era un'enorme casa su un albero, ben costruita...La corteccia aveva una scala a pioli, la quale mi resi conto in un secondo momento essere sporca di manate di sangue ormai secco.
Indietreggiai, e guardai intorno a quell'albero: era circondato da ceppi, che rendevano la casa come al centro di un cerchio nel mezzo della foresta.
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Natasha Ivanov
General Fiction"Natasha era, inevitabilmente, il diavolo. Natasha era, inevitabilmente, la donna più bella che chiunque avesse mai visto." © Tutti diritti riservati. Questo lavoro non può essere usato o adattato in qualsiasi modo senza il mio permesso.