Natasha's pov
Tenevo lo zaino su una spalla, correvo ininterrotta verso la mia classe, mentre con l'altra mano tenevo il cellulare per guardare l'orario:
8:20
In ritardo di 10 minuti, che sarà mai? Non che quella professoressa di algebra, Miss Campbell, fosse così capace di contare, alla fine finiva quasi sempre Susan a fare lezione o spiegare certi argomenti, ma lo stipendio non lo riceveva mica lei. E poi camminare per i corridoi quasi vuoti non era il massimo, è meglio quando ti guardano tutti, quando sanno che esisti.
Entrai in classe con un botto alla porta che fece girare tutte quelle facce, tutte, ma solo una di queste attirò la mia attenzione: capelli rossi, una specie di mullet o wolf cut, occhi castani molto chiari e un'abbigliamento che probabilmente la farebbe espellere...
Senza neanche rivolgere un "buongiorno" a quella vecchia del cazzo, mi sedetti vicino a Susan, lanciando lo zaino vicino alla sedia.
«Good morning my dearest miss Ivanov, late as always, huh?»
«Eh smettila...è tutta colpa di quella stronza di Masha...che cazzo ci farà mai tutto quel tempo in bagno in qualsiasi caso!»
Si limitò a guardarmi e ridacchiare, per poi allungare la mano e sistemarmi un ciuffo di capelli dietro l'orecchio, e poi altri ciuffi scompigliati dalla mia camminata veloce...
"Hey sweetheart, ho visto subito che hai notato la nostra nuova arrivata...non so per quanto starà a lungo, ma non è parte della nostra classe, tranquilla."
"Chi cazzo è scusa? perché indossa quei vestiti? La professoressa non le ha detto niente?"
Questa pallida ragazza dalla nuca arancione indossava una gonna lunga che le scopriva leggermente una delle gambe, color crema, teneva il seno in due fasce che scorrevano fino alla schiena, e una collana al collo, ma non capivo esattamente cosa rappresentasse il ciondolo. Quindi decisi di avvicinarmi, sistemandomi i capelli dietro la schiena, e solo in quel momento mi resi conto che al collo teneva un pentagramma al contrario...che fosse una strega..? o forse satanista? Spero davvero che non la tenga così, per moda, perché se fosse davvero quello che penso è come trovare un ago in un pagliaio. Anche se sarà difficile farle crede con chi sta parlando veramente, suppongo.
«Доброе утро, non ti ho mai vista in giro per scuola, devo dire che sei carina. Per caso sei nuova?»
La guardai con il mio occhio e le porsi uno dei miei migliori sorrisi, a 32 denti.
La ragazza si girò verso di me, smettendo di parlare con uno dei miei compagni, i suoi occhi erano di un bellissimo castano chiaro, e alla mia vista si illuminarono così come il suo viso. Mi sorrise anche lei, notai subito le sue fossette, era davvero una ragazza adorabile a prima vista.
«Guten Morgen! oh, sì, sono nuova! Mi sono trasferita da poco..Non faccio parte di questa classe, ma ho alcuni amici che mi stanno aiutando ad orientarmi...Mi chiamo Azael Von der Ahe, piacere!»
«Piacere, Azael..Io sono Natasha Ivanov, chiamami Nat se preferisci..Non ho potuto fare a meno di notare la tua collana...te l'ha regalata qualcuno o..?»
Prese subito delicatamente il ciondolo, mostrandomelo e continuando a sorridere.
«Non me l'ha regalato nessuno in particolare, ho deciso di comprarlo io per far capire subito alle persone la mia religione...Questo posto brulica di cristiani..e se tu lo sei, insomma..»
«Oh, ti assicuro che sono tutto, tranne che cristiana.»
E la fissai, il mio sorriso svanì, trasformandosi quasi in un'espressione seria, ricordandomi la mia identità.
«Sei satanista anche tu? A giudicare dal tuo sguardo, mi pare di sì, anzi, mi ricordi parecchio Lucifero..forse Bafometto, Genau genommen..»
Ridacchiai, e scrollai le spalle, poi la salutai e me ne andai, senza spicciare parola. Appena mi sedetti, vidi subito un ragazzo alto, con lentiggini e dalla carnagione color caramello varcare la porta della classe. A primo impatto direi fosse messicano, ma forse è l'idea dello stereotipo che mi faceva pensare ciò. Aveva lunghi e mossi capelli rossi, quasi carmino, portava una camicia bianca leggermente aperta, pantaloni baggy neri, e siccome lo vidi di profilo, notai che aveva il naso aquilino. Un bel ragazzo, ma c'era qualcosa nel suo sguardo che provocò subito in me una strana sensazione. Mi pareva di averlo già visto, da qualche parte, anche se in tutta la mia vita non mi occorre di aver mai visto un ragazzo simile a lui, per quanto mi sforzassi di ricordare.
Chiamò Azael con un cenno, mise una mano sulla sua spalla e le baciò la guancia...La sentì parlare, credo il suo nome fosse Aeshma, o che comunque, iniziasse con la lettera A. Sarebbe buffo, perché Aeshma è uno dei tanti nomi di Asmodeo...forse è per quello che provavo quella strana sensazione.
Ma un presupposto demone, con una satanista? Sì, avrebbe avuto senso effettivamente, ma smisi di pensare a loro appena uscirono dalla classe, e rivolsi di nuovo il mio sguardo verso Susan.
«You think she's cute? Y'know I get jealous, dear...»
«Scherzi? Non potrei mai rimpiazzarti, сука, non pensarci nemmeno»
La presi per il viso e la baciai ripetutamente sulle guance.
Oh, e come se fosse successo qualche secondo precedente, mi venne di nuovo in mente quella notte nel locale a cantare, e quel bacio sul palco. Quel bacio che mi tormentava da tempo, sentivo di doverci farci qualcosa.
«Pfft..hey, sugar pie..hai presente tipo..quei baci a stampo che si danno le migliori amiche?»
La guardai per qualche secondo, come se mi avesse appena letto nella mente, mi sorpresi e dovetti processare quello che mi aveva appena chiesto.
«..да, perché..?»
«Beh, pensavo, y'know..»
La ripresi per il viso senza esitazione e le nostre labbra fecero subito contatto, riecco il profumo di agrumi, e quella stupenda sensazione che provavo nel baciarla.
Mi sorrise, quasi imbarazzata, e riprese a prendere appunti. Tirai fuori un quaderno anch'io, ma non potei fare a meno di osservare quei piccoli dettagli che per qualche motivo prima non notavo. Il modo in cui sistema gli occhiali sul suo stupendo naso aquilino, il modo in cui impugna la penna, la sua scrittura ordinata e disordinata a seconda della materia, la sua espressione concentrata e seria mentre ascoltava la professoressa...
Susan è la mia migliore amica, questo è quello di cui è convinta lei, ma credo ci sia qualcosa in più tra di noi, un qualcosa che non ci manda troppo indietro di un'amicizia, e troppo avanti di una relazione amorosa. Una via di mezzo, questo è quello che siamo, per me.
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Natasha Ivanov
General Fiction"Natasha era, inevitabilmente, il diavolo. Natasha era, inevitabilmente, la donna più bella che chiunque avesse mai visto." © Tutti diritti riservati. Questo lavoro non può essere usato o adattato in qualsiasi modo senza il mio permesso.