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Notte, cupa notte, scura notte. Il momento giusto per cacciare si dice Louis scompigliandosi il ciuffo come se ci fosse qualcuno a controllare che fosse a posto. Il ragazzo si spolvera la canottiera larga e scura e inizia a correre. Le Vans, nere e rovinate, colpiscono con forza il sottile strato di aghi di pino sul terreno, i lacci, troppo lunghi, gli colpiscono le caviglie tatuate e gli lasciano segni rossi invisibili e, naturalmente, indolori.

Louis deve stare attento, lo sa bene.

Si guarda intorno con occhi vigili mentre continua a correre, guarda a destra, alberi, a sinistra, alberi.
Perfetto.
Louis annusa l'aria ad occhi chiusi poi li riapre di scatto. Ha sentito qualcosa, qualcuno.
Louis corre ancora verso nord, le braccia piegate che accompagnano i suoi movimenti e i capelli completamente scompigliati dal vento gelido.
Louis si ferma, annusa ancora il vento allungando il collo verso l'alto e si gira di scatto verso sinistra, poi ricomincia a correre. Mancano poco più di duecento metri alla sua preda. Louis assapora già il calore del sangue che gli scorre giù per la gola, il ragazzo si lecca le labbra famelico.
Louis non si chiede nemmeno cosa ci faccia un ragazzo ispanico tutto solo nel bel mezzo del bosco quando gli si accanisce alla gola. Quello che gli importa é che non é uno dei drogati di cui si nutre di solito, il suo sangue é buono, limpido, pulito e molto caldo e denso.
Perfetto.
Louis lo guarda negli occhi dopo qualche sorso e li vede terrorizzati, Louis sorride, si nutre anche della paura.
Il giovane si pulisce la mascella con il dorso della mano, lecca la ferita del ragazzo ispanico a terra in mezzo agli aghi di pino e si alza in piedi. Gli occhi, non più neri per la mancanza di sangue, brillano alla luce della luna, ora sono azzurri come il mare. Louis si sente di nuovo vivo, si sente bene. Si spolvera di nuovo la canottiera e i pantaloncini di jeans lunghi fino al ginocchio, si sistema il ciuffo color cioccolato sugli occhi e si lecca i canini ormai completamente ritratti.

C'é un gatto nero.

Louis lo nota non appena sta per ricominciare a correre per tornare in città. É un cucciolo, completamente nero, gli occhi verdissimi spalancati ma non per la paura, per la sorpresa. Louis lo guarda per qualche minuto, poi decide che il sangue di gatto non gli sarebbe piaciuto e torna in città, correndo come solo i vampiri giovani sanno fare.

Louis non é un'amante del sangue sintetico che gli propinano nei bar che frequenta. Da quando i vampiri avevano deciso di rivelarsi al mondo la sua vita non era certo cambiata un gran ché. Era solo stato costretto a nutrirsi con quell'odioso miscuglio si componenti simili al sangue umano, ma lui preferiva di gran lunga il vero e autentico sangue, quello che scorre nelle vene non quello in una stupida bottiglietta di vetro. Ecco perché lui nei pub per vampiri beve solo alcool.
"Whiskey liscio." sputa annoiato Louis al barista biondo.
"Subito signore." risponde quello senza guardarlo negli occhi. Era raro che un umano lavorasse nei pub per vampiri, ma quel ragazzetto biondo con gli occhi azzurri piaceva molto ai non-morti del paese.
Louis sorride compiaciuto quando riceve il proprio whiskey scuro in un bicchiere di vetro trasparente.

"Louis." dice tagliente un ragazzo dai capelli neri alla sua destra.
"Hei." risponde Louis sorridendogli a mezza bocca.
"Hei un cazzo."
"Calmati Zayn. Cos'é successo?" domanda stranito ma calmo il ragazzo con i capelli color cioccolato.
"Hai visto il telegiornale oggi?" Zayn si é calmato ma tiene i pugni ancora stretti segno che sarebbe stato pronto a scoppiare da un momento all'altro. Il ragazzo dai capelli neri si siede sullo sgabello al bancone accanto a Louis.
"No."
Zayn sbuffa e prende un respiro.
"Gli umani sono infuriati. Hanno trovato un corpo nel bosco stamattina, nella tua zona di caccia. Era un giovane immigrato messicano. Sei stato tu?" chiede Zayn guardando Louis come se sapesse già la risposta.
Louis sorride, prende un sorso di whiskey e "Si." dice in un soffio.
Zayn ringhia e scopre i canini.
"Idiota." dice sbattendo il pugno sul bancone.
"Calmati, nessuno lo saprà." lo rassicura Louis coprendogli il pugno con il proprio palmo gelido. Zayn sorride per poi ritrarre instintivamente la mano da quel contatto troppo intimo.
"Vado a caccia." asserisce Louis.
"Diamine Louis, non puoi semplicemente bere sangue sintetico come tutti gli altri vampiri?" sibila innervosito Zayn giocherellando con i propri orecchini neri, cosa che faceva quando era nervoso o preoccupato.
"Tu pensi che tutti i vampiri bevano quella robaccia cinese?- Louis ridacchia divertito- Lasciami stare Zayn." conclude Louis alzandosi lasciando cinque sterline per il whiskey sul bancone.
Louis torna nel bosco e rimane per una mezzora nascosto sotto un tronco spezzato. Quando si rialza, l'odore di umido e muschio gli si é impresso sui vestiti.
C'é un altro gatto nero. Anzi, Louis ne é certo, é lo stesso gatto nero della sera precedente.
Louis non lo degna di particolari attenzioni e comincia a camminare lentamente, estrae i canini e rizza le orecchie alla ricerca di uno sfortunato in giro di notte per i boschi.
Il gatto nero lo segue, Louis lo vede con la coda dell'occhio e si sforza di far finta che non gli importi.
Louis nota una ragazza correre e un uomo che la rincorre. Il ragazzo sorride soddisfatto, quella notte ha fatto bingo.
Comincia a correre e arriva dai due malcapitati in meno di due secondi. La ragazza, sporca e troppo truccata sul viso, urla di terrore e Louis ride. L'uomo invece estrae un coltellino svizzero dalla tasca posteriore dei pantaloni e "Non ti muovere, fermo!" grida.
Louis allunga i canini e ringhia verso l'uomo che si fa scivolare dalle mani il coltellino, terrorizzato.
Poi é un attimo, Louis si avventa sull'uomo e lo tramortisce con un pugno dritto sul naso, la ragazza intanto ha cominciato a correre ma Louis l'ha già raggiunta e la sta mordendo sulla spalla destra. Le risucchia tutto il sangue che ha in corpo e lascia il cadavere in bella vista sul terreno umidiccio del bosco, poi torna dall'uomo, gli ruba il coltellino e si nutre dal suo collo muscoloso. Si ripulisce le labbra e i denti e si liscia i pantaloni neri con i palmi delle mani.
Il gatto nero ha visto tutta la scena. Se ne sta su un albero a miagolare, poi fa un salto giù dal ramo sul quale era appollaiato e si muove verso Louis che, alimentato dal sangue appena ingerito, si sente forte e rabbioso.
Louis prende il gatto per il collo, lo sbatte contro la corteccia ruvida di un pino e "Stupido gatto che cazzo vuoi!" ringhia al micio color della notte mentre questi tira fuori i piccoli dentini gialli.
Louis sente la pelliccia folta del gatto sparire sotto le sue dita, le pupille allungate diventano tonde e le corte zampe diventano lunghe gambe magre.
Louis per lo spavento lascia il collo del gatto, che ormai é diventato un ragazzo, e si allontana cadendo all'indietro.
"Ma che cazzo!" pigola trattenendo il respiro e allontanandosi sempre di più dal ragazzo dagli occhi verdi che lo sta fissando divertito.
Il ragazzo ha dei lunghi capelli dello stesso colore della pelliccia del gatto, sono ricci e molto folti, ha gli occhi verdi anch'essi come quelli del gatto. Porta una camicia a quadretti nera e blu su dei pantaloni lunghi neri strettissimi e degli stivaletti di pelle rovinati.
"Come hai fatto?" chiede Louis, ancora spaventato ma cosciente. Louis era davvero difficile da spaventare, in realtà ogni vampiro era difficile da spaventare e il ragazzo si sentiva idiota per essere stato terrorizzato da un gattino.
Il ricciolino sorride con la bocca enorme e si ravviva il ciuffo con tre dita.
"Sono un mutaforme." dice senza inclinare la voce.
Louis si sente a dir poco confuso, non ha idea di cosa sia un mutaforme.
"Un cosa?" chiede spazientito.
"Un mutaforme, ho una forma umana e una animale." spiega il riccio pulendosi le mani dagli aghi di pino.
"E la tua forma animale sarebbe un gattino?" dice ridacchiando Louis ancora con il culo per terra.
"Si, un bel gattino direi anche." il riccio si unisce alla risata di Louis porgendogli una mano per aiutarlo a rialzarsi. Louis l'afferra e sente come una scossa elettrica forte come un tuono percorrergli la spina dorsale, la ignora e fa forza su ginocchia e talloni per tornare in piedi.
"Sono Harry comunque." ammicca il riccio.
"Louis." risponde l'altro allontanandosi un po' da Harry, diffidente.
"Perché mi stavi seguendo?" chiede schietto Louis stortando leggermente il capo verso sinistra.
Harry ci pensa un po' su e "Non ti stavo seguendo." risponde poi ricacciando giù per la gola un piccolo risolino nervoso.
Louis gli riserva una brutta occhiataccia e Harry abbassa lo sguardo sui propri piedi.
"Harry?" chiama Louis.
"Il mio gruppo sta studiando i vampiri della città." sputa fuori alla fine il riccio torturandosi le unghie.
Louis, sorpreso, sposta il peso da un piede all'altro, abbassa lo sguardo per poi rialzarlo subito dopo sulla figura di Harry rendendosi conto di quanto fosse alto quel ragazzo.
"Quindi non sono l'unico sotto osservazione?" chiede sospettoso.
"No, ma sei il più interessante. Sei l'unico in città che va a caccia."
Louis non può credere che tutti i vampiri della sua area si fossero arresi al sangue sintetico, lui non ce l'aveva fatta, non era riuscito a disintossicarsi dal sapore estatico del vero sangue umano.
Harry lo guarda dritto negli occhi ora azzurri dopo essersi nutrito.
"Dovrai sorvegliarmi per molto?"
"Non lo so, non so nulla. So solo che devo seguirti." Harry abbassa lo sguardo.
"Quindi avrò un cazzo di gatto tra i piedi per non so quanto tempo?" sbotta Louis. Harry ridacchia divertito e per niente offeso.
"Perché ci studiate?" chiede poi incuriosito.
Harry si morde il labbro a quella domanda. Non sa se é tenuto a rispondere o meno, ma Louis lo sta guardando e non può fare a meno di diventare un fiume in piena di parole.
"All'inzio solo per farci un'idea del vostro modo di vivere, così che entrambe le nostre razze potessero vivere senza mai darsi fastidio a vicenda. Con il tempo però abbiamo scoperto che alcuni di voi possiedono dei... uhm... diciamo, poteri speciali." dice Harry spostandosi le mani in tasca. Louis lo guarda stranito. Poteri speciali?
Zayn.
"Oh." Louis socchiude leggermente le labbra per lo stupore. Quindi forse i mutaforme sapevano di Zayn. Merda.
"Conosci qualche tuo simile che ce l'ha?" chiede speranzoso Harry con un luccichìo brillante negli occhi.
"No." risponde rude e repentino Louis.
Harry annuisce non troppo convinto e abbassa di nuovo lo sguardo sui propri stivaletti conciati parecchio male.
I due si guardano per alcuni minuti rimanendo in un tranquillo silenzio finché Louis sparisce nel buio correndo via come il vento.
Harry riprende a respirare e scivola nella sua forma felina per poi immergersi anche lui in quella scura e cupa notte.

We should live until we dieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora