III

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Gli umani non si sono ancora abituati alla presenza dei vampiri, anche se molti esseri umani non ne avevano mai visto uno di persona. Se prima della scoperta dei vampiri gli umani avevano le sette sataniche, adesso avevano le sette contro i vampiri. Vere e proprie organizzazioni nelle quali i non-morti venivano torturati e il loro sangue fatto bruciare in segno di protesta contro quell'abominio.
Louis, guardando il viso martoriato dell'uomo che ha appena ucciso, si ricorda di quella volta in cui era stato catturato proprio da lui e dalla sua stupida setta. Louis gli spezza l'osso del collo con una violenza inaudita, il ragazzo era da sempre stato una persona molto violenta, soprattutto quando era arrabbiato.
L'uomo, cinquant'anni e capelli neri radi sul capo, non si muove più. Louis gli disarticola le articolazioni, gli spezza tutte le ossa, gli stacca la testa, gli strappa i vestiti, i denti e gli occhi. Poi, senza bere una goccia del suo sangue, nasconde i pezzi di cadavere per la foresta, nel ruscello, sotto i tronchi spezzati, sotto il muschio fino che cresce sulla parte destra degli alberi e tra i sassi dei piccoli monti che circondano Doncaster.
Louis non si era mai preoccupato di nascondere i cadaveri delle persone che uccideva, si limitava a lasciarne i corpi in mezzo al bosco, sul sottile strato di aghi di pino, completamente dissanguati. Però quello non era un cadavere qualunque, Robin Barlow era il leader della lega contro i vampiri di Londra e Louis era stato nominato suo carnefice.
Il ragazzo sapeva di far parte di un branco, ma, non amando troppo la compagnia in generale, si limitava a partecipare a qualche sporadica riunione e a farsi dare dei piccoli incarichi di routine. Come uccidere l'importante leader della lega anti vampiri e farne sparire il cadavere.
I rapporti tra il branco di vampiri di Doncaster e la lega anti vampiri di Londra si erano fatti molto più tesi dopo l'arrivo di Louis, l'unico vampiro dell'area che ancora cacciava. Le parole di Michael, il suo capo dai capelli color platino, erano state molto chiare: "Tu hai creato il problema, tu lo fai sparire."
E così aveva fatto, sparito Robin, sparito il problema.

"Perché non ti sei nutrito di lui?"
Louis si gira di scatto, rivolge a Harry un'occhiataccia carica di tensione e corre verso il ruscello. Harry lo raggiunge poco dopo. Louis, completamente nudo, si sta strofinando il sangue via dalle braccia e dalle dita. É immerso nell'acqua gelida fino alla vita. Harry lo guarda incantato.
Il castano si lava il collo e l'acqua limpida del ruscello di montagna si tinge di rosso. Louis esce dall'acqua e, sempre completamente nudo, si piega sul suo zaino lasciato su un sasso, recupera boxer e calzoni e se li infila. Harry può giurare che la pelle di Louis risplenda sotto la luce bluastra della luna. Il petto imperlato di gocce minuscole di acqua limpida di montagna e i capelli più scuri di due tonalità per via dell'acqua.
Harry deglutisce e si gratta lentamente il pettorale sinistro.
"Perché nessuno deve scoprire che é stato un vampiro a ucciderlo."asserisce poi Louis frizionandosi i capelli con le dita.
Harry si risveglia dalla leggera trans e annuisce poco convinto.
"Perché l'hai ucciso?" chiede poi Harry appollaiandosi su un masso che da sul ruscello.
"Era il capo della lega anti vampiri. Sai, questione di differenti interessi." ridacchia Louis infilandosi con grazia una maglietta nera con la potente figura di Wolverine stampata sul davanti.
Harry annuisce più convinto di prima e si rende conto solo in quel momento di aver visto quel ragazzo completamente nudo. Arrossisce come non mai sulle guance e sorride imbarazzato tra sé, per poi seguire Louis attraverso il bosco.
"Tu quanti anni hai?" domanda Louis spostandosi un ramo di pino dal viso.
"Diciannove."
Louis annuisce lentamente e guarda Harry, si sta sistemando il borsalino di paglia sui riccioli scuri, poi si passa una mano sul suo petto e se la porta sul fianco destro.
Louis ridacchia e "Cerchi davvero di far colpo su di me?" dice notando il tentativo del riccio di sembrare ancora più sexy.
Harry, preso alla sprovvista, decide stare al suo gioco.
"Ammetto che la prospettiva di stare con un vampiro sia piuttosto eccitante." dice Harry sorridendo a mezza bocca.
"Sogni un po' troppo ragazzino." sbotta Louis seriamente divertito.
"A me non sembra di esserti poi così tanto indifferente." dice il ricciolo sapendo perfettamente che quello che sta dicendo corrisponde al vero.
"Infatti non mi sei indifferente." sbotta Louis avvicinandosi di colpo al ricciolo e fermandolo con la schiena contro un albero. Harry sente l'avambraccio muscoloso di Louis schiacciargli la gola contro la corteccia dura del pino. Louis spinge sempre più verso il collo di Harry. Poi sposta entrambe le braccia sulla vita del riccio e stringe. Harry stringe i denti, non vuole urlare per il dolore, non vuole che Louis lo veda soffrire.
"Non hai idea di quanto vorrei bere il tuo sangue Harry." sibila il castano estraendo i canini e puntandoli verso il collo di Harry. Poi si ritrae e lo guarda negli occhi. Alla luce della luna sono ancora più verdi e splendidi si dice Louis tra i pensieri.
"Il tuo collo bianco mi chiama e mi brucia la gola ogni volta che ti vedo. Quindi no, non mi sei affatto indifferente Harry." Louis si avvicina alle labbra di Harry quanto basta per sentire il suo respiro caldo infrangersi contro la sua bocca, Louis chiude gli occhi e apre la bocca.
Harry, il respiro accelerato e un misto di eccitazione e terrore a pervadergli il corpo, non sa se spingerlo via o tirarselo più vicino per sentire ancora di più il freddo gelido della sua pelle.
Louis apre la bocca sul collo perlaceo di Harry e glielo bacia, lentamente e languidamente, gli passa la lingua sulla pelle candida e sente il riccio tremare sotto la sua bocca. Poi, come sempre, corre via nella notte lasciandogli solo un'unica fugace occhiata.
Harry, con il cuore martellante nelle orecchie e un principio di erezione nei boxer, scivola giù per il tronco fino a terra tenendosi una mano stretta sul cuore che non ha la minima intenzione di smettere di battere così velocemente.
Ed é stranamente felice.

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