XV

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"Fermo Styles."

Harry si volta di scatto con il cuore in gola. Non conosce quella voce e in genere é spaventato delle cose che non conosce.

"Ti ho già visto da qualche parte." asserisce Harry guardando il ragazzo davanti a lui con occhi semichiusi tentando di ricordare.

"Sono Niall." dice il biondino.

"Lavori in quel bar dove vado sempre!" dice Harry ricordando Niall con una bottiglia di tequila in mano e bicchierini da shot nell'altra.

"In cui vieni sempre insieme al tuo vampiro." dice tagliente Niall sorridendo maligno con le labbra rosse.

Harry guarda il biondo con rabbia e tristezza. Louis non é il suo vampiro, non lo é più ormai. Il riccio non ha mai saputo con precisione dare una definizione alla loro strana relazione, soprattutto in quel momento, quando sa benissimo di aver mentito a Louis, sa di avergli fatto un torto, sa che forse Louis non sarebbe mai riuscito a perdonarlo.

"Non é il mio vampiro." ribatte Harry ponderando sulle parole che avrebbe dovuto dire al castano nel momento in cui l'avrebbe rivisto.

"Non si direbbe, stai fraternizzando molto con i succhia sangue ultimamente, non é così?" chiede Niall avvicinandosi sempre più al riccio che, pur sapendo di cosa era capace il biondo, rimane immobile a fissarlo dall'alto in basso.

"Devi stare zitto." gli dice. Niall ride e lo guarda negli occhi. L'azzurro del mare riflesso nel verde giada delle foreste. Harry lo sa che Niall é potente, forse più potente di Zayn e Louis, più potente di un vampiro. Sa anche che il biondino non ha mai usato i suoi poteri a favore dei buoni anche se la definizione di buoni cambiava a seconda dei punti di vista.

Harry non lo vede nemmeno il destro che Niall gli ha sganciato sulla mandibola, sente solo il dolore che ne deriva. Harry indietreggia di qualche falcata e si porta entrambe le enormi mani a coprire il livido rosso che gli si sta formando proprio sotto la guancia sinistra. Geme di dolore quando un calcio lo colpisce al di sotto della bocca dello stomaco facendolo cadere sulle ginocchia e stringere i denti per la sofferenza.

Harry non capisce perché Niall lo stia facendo, almeno finché il biondo lo spinge poco delicatamente sul pavimento di terracotta di quell'appartamento e gli si fionda a cavalcioni sul corpo ferito e dolorante.

Niall gli ferma entrambe le braccia sopra la testa e stringe con le ginocchia ai lati del suo bacino.

Harry, stremato dal dolore, si arrende alla sua presa e spera solo che non lo uccida.

Niall non vuole ucciderlo. Lo guarda intensamente negli occhi verdi per poi "Dimmi perché il vampiro arabo é così importante." ordinare al riccio.

Harry non vuole parlare. Il riccio continua a ripetersi nella mente di non cedere, di rimanere in silenzio, di resistere al Dominatore.

E così fa.

Resiste.

Niall non riesce a ricavare nulla dalla sua mente e nemmeno dalla sua bocca, la frustrazione comincia a prendere possesso del suo corpo e ad appannargli la mente. Niall riesce sempre in quello che fa. Sempre.

Harry invece sembra possedere uno scudo contro di lui, contro il suo controllo della mente e non può fare a meno di essere grato a chiunque gli abbia dato quel dono.

Niall ringhia per la rabbia e Harry, approfittando di questa distrazione del biondo, si trasforma in gatto e scappa via scivolando facilmente dalla stretta possente di Niall accorgendosi solo in quel momento che il sole sta lentamente calando.

We should live until we dieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora