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La notizia della morte di Barlow aveva già fatto il giro di tutte le televisioni locali e non, Louis sente la pressione di quello che aveva fatto sulle spalle. Sapeva di aver fatto la cosa giusta uccidendolo ma se le cose si fossero messe male Michael non ci avrebbe pensato su due volte a ucciderlo. Così Louis, smette di pensarci e corre.

Corre. Ma si sente debole, sono tre notti che non si nutre tra l'omicidio di Robin Barlow e i tormenti per Zayn. Sente l'odore di umano a centocinquanta metri da lui.
Corre veloce verso quell'odore pungente di sangue che lo sta mandando fuori di testa.
Vede la sua preda, una bellissima ragazza dai lunghi capelli neri. Sta parlando al telefono.
"Si, ti aspetto qui. Si, lo so, starò attenta." sta dicendo con la bocca appiccicata allo schermo nero del suo iPhone.
Louis la raggiunge in un attimo, le tappa la bocca con la mano e "Digli di non venire o ti uccido." le dice estraendo i canini. La ragazza boccheggia terrorizzata per qualche secondo, le lacrime cominciano a scorrerle per le guance.
"Tesoro, non venire, vengo io da te. Ti amo." dice al telefono la ragazza singhiozzando leggermente, poi mette giù e la sua vita finisce.

Louis si ripulisce dal sangue caldo della ragazza e si spolvera i vestiti. Nasconde il corpo sotto un tronco dopo averlo fatto a pezzi. Ha cominciato a nascondere i cadaveri delle persone di cui si nutre dopo tutte le peripezie successe con la lega anti vampiri.
La lega anti vampiri.
Un'associazione di individui che, non sapendo come riempire le loro giornate, si riuniscono a discutere di quanto siano pericolosi i vampiri per il genere umano.
Louis fa una smorfia schifata e s'incammina verso la città.
Sta guardando le luci leggermente sfocate dalla nebbia della periferia di Doncaster quando il gatto nero lo raggiunge e gli si struscia contro le caviglie.
Louis ridacchia divertito dalle fusa del piccolo gatto e si abbassa per arrivare alla sua altezza. Harry lo sta guardando fisso negli occhi, le sue pupille da gatto sono allungate verso l'alto e le iridi sono leggermente più giallastre. Harry miagola teneramente e Louis lo prende tra le braccia.
Louis lo accarezza piano sedendosi su un tronco ammuffito e dall'odore pungente di resina. Harry si accoccola sul suo petto gelido e ringrazia di avere la pesante pelliccia invernale a proteggerlo dal corpo senza vita di Louis.
I due non parlano. Decidono che é meno imbarazzante starsene seduti a coccolarsi senza fiatare, entrambi cercano di dimenticare quello che era successo la notte in cui Louis aveva ucciso Robin Barlow.
Harry perché aveva capito che Louis, nonostante fosse il ragazzo più affascinante che avesse mai visto, era un vampiro e la sua natura gli imponeva di nutrirsi costantemente di sangue umano.
Louis invece perché si era reso conto di desiderare davvero quel ragazzino dai lunghi riccioli scuri e gli bruciava come un rogo acceso che non potesse nutrirsi da lui perché il suo sangue, si era informato, era seriamente nocivo per lui.
Louis, un braccio sotto il ventre di Harry e l'altro sulla sua schiena, comincia a grattargli la testolina felina con le lunghe dita affusolate. Harry abbassa le palpebre e si gode quelle coccole. Harry si volta arrivando con la schiena sulle gambe di Louis e con il ventre scoperto in cerca di un contatto maggiore.
Louis sorride e gli gratta il collo peloso notando una piccola macchia di peluria bianca dietro l'orecchio sinistro del gatto.
"Dai trasformati." si lascia scappare Louis.
Il gatto, sorpreso, strabuzza gli occhietti fluorescenti così come fa Louis, sorpreso di sé stesso.
Harry non é sicuro delle intenzioni di Louis ma non vede l'ora di poterlo guardare attraverso i propri occhi umani.
Harry si sposta dalle gambe di Louis saltellandogli al fianco sul tronco e in un millisecondo torna alla sua forma umana.
Louis lo guarda strabiliato. Harry porta una camicia rossa con le maniche strappate e dei jeans scuri quasi neri stretti fino alle caviglie.
"Perché non hai una giacca?" gli chiede Louis vedendolo tremante per il freddo.
"Perché poi quando mi trasformo mi é scomoda." si giustifica Harry sapendo che é difficile credere a quella storiella.
Louis sa che non é molto ma si leva la camicia di felpa e la porge a Harry tentando di non avere un contatto visivo con il ragazzo per il troppo imbarazzo. Harry sorride, prende la camicia di Louis e se la mette sulle spalle sentendo già un minimo di calore in più espandersi per il corpo.
Louis guarda in alto, verso la luna cercando di non pensare al fatto che le loro ginocchia si tocchino e che quel contatto gli sta piacendo più del dovuto.
Harry, stufo di quel silenzio, prende un grosso respiro e "Tu mi piaci." asserisce convinto guardando in avanti, la sua pelle candida sembra brillare nelle notti di luna piena come quella.
Louis ammette di non sentirsi colto alla sprovvista, era consapevole di fare quell'effetto a chiunque, i vampiri erano predatori fatti apposta per ammaliare le loro prede. Il problema é che questa volta Louis non vede Harry come una sua preda, un suo trofeo, così si limita a rispondere con un semplice e fintamente disinteressato "Lo so."
Harry annuisce felice che almeno il vampiro abbia avuto la decenza di non rifiutarlo con un secco no che gli avrebbe letteralmente spezzato il cuore.
Il riccio allora si alza e si dirige verso la città quando "Dove vai?" lo interrompe Louis.
"A casa." risponde Harry voltandosi per la prima volta a guardarlo con i suoi occhi verdi da umano. E il riccio può giurare che ogni volta che lo guarda é come se fosse la prima, rimane colpito da lui ogni volta che il suo sguardo gli si posa addosso. Indossa una maglietta bianca con un ampio scollo tondo e dei jeans lunghi fino al ginocchio. Harry nota solo in quel momento il tatuaggio che gli campeggia sul petto e quelli, piccoli ma carichi di significato, che porta sul braccio destro.
"Perché? Non abbiamo ancora finito di parlare." dice Louis avvicinandosi alla figura di Harry che lo guarda dall'alto in basso.
Harry non sa cosa dire, non ha più niente da dirgli e non saprebbe nemmeno come farlo. Quindi si limita a guardarlo dritto negli occhi con una sicurezza che non gli appartiene e aspetta.
A quel punto Louis sbotta, si alza sulle punte, afferra il collo di Harry con una mano e lo bacia sulle labbra.

Louis non lo sta mordendo, Louis non lo sta colpendo, Louis lo sta baciando.
Harry chiude gli occhi e rilassa le spalle, si avvicina il corpo di Louis al suo prendendolo per i fianchi e approfondisce quello scontrarsi scoordinato di labbra. Louis intreccia le dita dietro il collo del riccio e gioca con i suoi boccoli scuri. Harry invece se lo schiaccia contro il corpo e stringe con il pugno la sua maglietta a maniche corte. Harry si chiede come Louis possa essere così gracile e leggero, le sue movenze aggraziate lo avevano da subito colpito ed ora, con Louis tra le braccia muscolose sente finalmente di essere riuscito a domare il vampiro.
Louis, dal canto suo, non avrebbe voluto trovarsi in altro posto al mondo.
Le labbra di Harry sono enormi, si sente sottomesso per la prima volta nella sua vita. Si sente leggero e per la prima volta sente di non avere responsabilità nei confronti dell'altra persona, si sente come se fosse lui a dover essere protetto e non il contrario come gli era sempre successo.
Louis non vuole più proteggere, vuole essere protetto.
Harry lo sta ancora baciando con passione quando Louis scende con le mani sul suo ventre piatto, il riccio freme sotto il suo tocco ma continua a baciarlo. Gli schiocchi rimbombano nel silenzio della foresta e, ogni tanto, a entrambi scappa anche qualche risolino.
É un bacio lungo e pieno di sentimenti contrastanti, ammettono entrambi. Continuerebbero all'infinito ma sono entrambi allo stesso tempo spaventati di cosa potrebbero fare l'uno all'altro se continuassero su quella linea.
Harry si allontana lentamente dal viso di Louis, lo guarda con gli occhi semi-chiusi e un mezzo sorriso sulle labbra enormi e rosse per i troppi baci. Louis, le dita di Harry sul viso e l'elettricità per il bacio ancora in corpo, sta tremando. Harry lo nota e "Grazie." dice per poi vedere Louis scappare dalle proprie mani e correre sferzando l'aria gelida.
Harry non lo vede nemmeno andare via, troppo veloce, ma si consola stringendosi nella sua camicia che porta impresso il suo odore pungente di muschio.

We should live until we dieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora