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È un freddo sabato sera d'autunno a New York, la città è affollata così come lo è il pub di Tom e Liz, il Landmark. È un locale piuttosto grande, ma molto accogliente. È uno di quei posti dove ci si sente a casa, dove si può passare del tempo con le persone care o conoscerne di nuove, è un punto di ritrovo per gente di tutte le età e, nonostante esista da più di 60 anni, il Landmark, con il suo stile caldo ed eccentrico, continua ad attirare moltissime persone, grazie anche alle innovazioni che i due proprietari hanno apportato senza mai cambiare ciò che esso rappresenta da sempre. Continuo a destreggiarmi tra i tavoli per servire le ordinazioni, ma ho perennamente la testa tra le nuvole, non posso fare a meno di pensare alla sfilata e di immaginarmi sulla passerella. Penso a tutte le cose peggiori che potrebbero accadere quella sera! E se per caso inciampassi? Se qualcosa andasse storto con i capi da indossare? E se la gente non mi apprezzasse? D'altronde quella sera ci sarà tutta l'élite di Manhattan, non vorrei risultare come una semplice cameriera di Brooklyn, vorrei sembrare parte di quel mondo ed esserne all'altezza. Ok, devo smetterla di crearmi queste assurde paranoie, la serata andrà bene! O almeno è quello che cerco di ripetermi mentalmente! Ed ecco un'ennesima ordinazione, mi avvicino al tavolo con il vassoio sul quale ci sono due birre ghiacciate, ma improvvisamente inciampo in qualcosa e, senza nemmeno rendermene conto, verso i due boccali di birra addosso al povero cliente! Oh no, e adesso? Mi complimento con me stessa per la milionesima figuraccia e provo a tirarmi su cercando di non scivolare sul pavimento bagnato e...Oh mio Dio! Trovo due occhi di ghiaccio, un mix tra l'azzurro intenso e il grigio, quasi magnetici, a fissarmi in modo non molto carino direi, anzi sembra proprio che, se potesse fulminare le persone con la sola forza dello sguardo, lo avrebbe già fatto con me!

-Oh mi dispiace tanto, le chiedo scusa! Vuole che le dia una mano a ripulirsi?- chiedo, non riuscendo a guardarlo in faccia. Lui mi lancia un'altra occhiataccia. Perfetto.

-Non vedo come tu possa rimediare, la prossima volta cerca di stare più attenta! Anzi credo che non ci sarà una prossima volta, sai com'è non ci tengo a farmi rovinare tutti i vestiti!- replica con ironia tagliente. Poi si rivolge al ragazzo vicino a lui e farfuglia qualcosa. L'unica cosa che riesco a capire è che dal tono sembra piuttosto irritato, mentre l'amico cerca di trattenere le risate per tutta la situazione. Almeno lui è simpatico.

-La prego, lasci che la aiuti a ripulirsi!- gli ripeto con voce quasi supplicante. Lui alza gli occhi al cielo e annuisce serrando le labbra in una linea sottile e indurendo la mascella. Ci rechiamo in bagno dove, con un panno e un prodotto anti-macchia, cerco di rimediare al danno commesso. Si appoggia al lavandino aspettando che io inizi a pulirlo. E' proprio lì che ho l'occasione di guardarlo meglio da vicino..WOW! Non sapevo esistessero persone così belle, i suoi occhi azzurri, che avevo avuto l'occasione di ammirare prima, sono intensi, ha i capelli neri sistemati in modo perfetto, le labbra carnose e la mascella possente gli danno un'aria seria e imperscrutabile, è molto alto, per non parlare poi dei vestiti:un completo blu scuro abbinato ad una camicia bianca e una cravatta azzurra, ora macchiata per colpa mia; un mix sexy ed elegante, ma di certo un abbigliamento inconsueto per un locale come questo. Sembra quasi che sia stato costretto a venire qui, mi pare più il tipo da serate di gala e cose di questo genere.

-Hai finito oppure vuoi tenermi rinchiuso qui per tutta la sera?- chiede. Il suo tono è freddo e impaziente. "Beh non sarebbe male come idea" sghignazzo tra me e me.

-Solo un secondo. È la prima volta che viene qui al Landmark?- chiedo per rompere il ghiaccio.

-Si.- risponde secco, guardandomi dritto negli occhi. Mi fa un certo effetto. Dò un'ultima pulita con il panno, riesco a sentire gli addominali scolpiti sotto la camicia. "Mantieni la calma Eve". Mi allontano e controllo se la macchia è sparita, incrocio per qualche istante il suo sguardo, ma mi volto immediatamente. Oltre a mettermi in soggezione, mi imbarazza.

Ricomincio Da TeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora