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Il mattino dopo sono a pezzi, decido di lasciare dormire le ragazze e di andare da Liz e Tom per sapere se hanno guardato la sfilata, poi andrò a fare la spesa: oggi preparerò i miei celebri muffins e farò trovare alle mie amiche un pranzo all'italiana. Dopo mesi di dieta e palestra oggi voglio godermi il cibo e il buon vino. Le mie due passioni. Entro al Landmark, ma non vedo Liz e Tom, sicuramente saranno in cucina o in ufficio, è ancora presto per ricevere il flusso di clienti che arrivano quitidianamente all'ora di pranzo.


-Ehilaaa- urlo per attirare la loro attenzione, sono intenti a fare i conti come ogni mattina, alzano lo sgaurdo e si avvicinano per abbracciarmi.


-Oh piccola sei stata bravissima ieri sera, ti abbiamo guardata in tv- Tom mi tiene la mano sulla spalla. -È vero splendevi su quella passerella Eve, ci hai fatto emozionare, eri così sicura di te!- Liz mi stringe la mano e trattiene la sua commozione. -Grazie, ma senza di voi non avrei potuto vivere questo sogno! Devo tutto a voi! A proposito, tra qualche giorno ritornerò a fare gli orari normali, Stella e Rebecca partiranno Venerdì.-


-Stai tranquilla tesoro, questa è la tua settimana libera e devi godertela, avrai tutto il tempo per faticare quando tornerai!- dice Liz e scoppiamo tutti a ridere.


-Eh già lo so bene con voi non ci si ferma mai- sorrido e li abbraccio -ora devo scappare, devo fare la spesa e andare a casa a cucinare, ci vediamo presto- Dò loro un bacio sulla guancia ed esco.


Il cielo è tutto coperto di grigio, spero che non si metta a piovere. Riesco a comprare il New York Times dove c'è un articolo e una foto di me con le altre modelle: voglio incorniciarlo. Ripenso alla serata di ieri, non immaginavo che sarebbe stato tutto così bello! Esco dal supermercato e vengo sorpresa da un fortissimo acquazzone. Perfetto, considerato che non ho portato nemmeno l'ombrello. L'unica cosa che ho per ripararmi è il giornale. La giornata è iniziata alla grande direi. Devo correre per andare a prendere la metropolitana almeno lì potrò ripararmi. Mentre cammino velocemente facendomi spazio tra la miriade di persone che va e viene, vedo con la coda dell'occhio una macchina grigia accostare e sento qualcuno che urla il mio nome. Forse è la mia impressione, ma mi volto lo stesso a guardare. Oh no ancora lui. Cristopher.


-Guarda un pò chi si rivede- dice alzando il tono della voce per sovrastare il rumore del caos cittadino e del traffico. Rimango sbigottita. -Ciao, scusa ma non mi sembra proprio il momento di fermarmi a parlare con te- ma cosa vuole? rovinare ulteriormente la mia giornata? Continuo a camminare sotto la pioggia incombente mentre lui mi segue con l'auto, che ovviamente è guidata da un autista. -Sai avrei un posto libero in macchina se ti va, così eviti di prenderti un accidente sotto tutta quest'acqua!- mi propone. -No grazie non ce n'è bisogno, e da quando in qua ti importa della mia salute?- cerco di distogliere lo sguardo e continuo a camminare. Vorrei tanto accettare, ma non ho intenzione di passare del tempo con lui dopo ieri sera. -Va bene come vuoi- e proprio mentre sta per abbassare il finestrino sentiamo un tuono così forte da far tremare tutto e la pioggia aumenta intensificandosi sempre di più. "Oh cavolo!"


-Aspetta! è ancora valida la tua proposta?- gli chiedo mentre le gocce mi scendono sui capelli e sul viso. Sono disperata.
-Si certo, dai entra- Scende dalla macchina e mi apre la portiera sotto la pioggia battente, entro e mi adagio sul sedile di pelle, tenendo le mie borse strette.


-Guarda che non te le rubo- dice guardando i sacchetti con aria divertita. Lo guardo imbarazzata e li lascio andare. Devo sembrare così stupida in questo momento.


-Hai svaligiato il supermarket?- mi chiede e io mi trattengo dal fare un sorriso. È difficile rimanere indifferente davanti a lui. Non so per quanto ci riuiscirò.


-Più o meno- rispondo, distogliendo lo sguardo.


-Dove vuoi che ti porti?- chiede.


-A casa per favore, vivo a Brooklyn, Flatbush Avenue-

Ricomincio Da TeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora