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Sono così sconvolta che mi si è annebbiato il cervello. Ma quanto ci mette questo dannato ascensore? Devo uscire da qui il più presto possibile. Mi fiondo sulla porta d'uscita, senza aspettare che il portiere la apra, spingo con tutta la forza che ho e mi precipito fuori. Resto immobile per qualche istante a fissare il vuoto, mentre la pioggia mi cade addosso, bagnandomi i capelli e i vestiti, ma non riesco a sentire niente. È come se il mio corpo e il mio cervello fossero andati in blackout. Non riesco a realizzare ciò che ho visto, ciò che è successo lì dentro. Ha scelto lei, nonostante quello che gli ha fatto in passato, nonostante quello che ha fatto a noi, a me, al nostro amore. Le lacrime iniziano a scendere ed io comincio a camminare tra la folla, nessuno si accorgerà delle mie lacrime con la pioggia. Non so dove andrò, cosa farò, ho solo bisogno di sfogarmi, di schiarirmi le idee. Non avrei mai pensato di potermi sentire di nuovo così male. D'un tratto è come se i muri di quel mondo che avevo iniziato a costruire insieme a lui, si sgretolassero davanti a me ed io non posso fare niente per tenere insieme i pezzi, perchè quello che c'era, ormai è andato distrutto. Posso soltanto restare inerme a vederli crollare, lasciandomi nelle mani polvere e qualche ricordo.
Come ha potuto farmi questo? Come ha fatto a voltare pagina così rapidamente, come se io non fossi mai esistita? Adesso è inevitabile per me pensare che non ha mai smesso di amarla, ha colto la prima occasione per tornare da lei. Mi è difficile crederlo, dopo tutto quello che abbiamo vissuto, dopo le cose meravigliose che ha fatto per me e tutte le parole che mi diceva. Ma soprattutto, dopo essersi conquistato la mia fiducia. Che stupida che sono! Dovevo troncare questa storia sul nascere, quando già sapevo che lasciarmi andare non avrebbe portato a nulla di buono. Forse adesso non sarei qui con il freddo nelle ossa e nel cuore. Forse, però, adesso non avrei mai scoperto che sono ancora capace di amare e non avrei provato tutte quelle emozioni. Ognuna di esse mi ha lasciato un segno indelebile.
Non so più cosa pensare, sono così arrabbiata, così delusa, ferita. Ha scelto lei. La ama ancora e non ha mai smesso, nemmeno quando diceva di amarmi. Come ho fatto a non accorgermi di niente? Come ho potuto essere così cieca? Come posso amarlo ancora dopo tutto questo. Oh Cristopher, perchè non puoi amarmi? Perchè hai lasciato che mi innamorassi di te, giorno dopo giorno, sapendo di amare un'altra? È così crudele. Faccio ancora fatica a crederci e fa male, più di qualsiasi altra cosa. Un dolore che si insinua in ogni parte del corpo fino a svuotarti, a renderti debole e vulnerabile, a toglierti il respiro. La parola d'ordine d'ora in avanti sarà DIMENTICARE.

Dopo qualche ora arrivo a casa distrutta e fradicia. Come una furia, prendo uno scatolone e inizio a buttarci dentro tutto quello che mi lega a Cristopher. La cornice con l'articolo della sfilata, un'altra che avevo fatto con le foto di Natale e con quelle della nostra vacanza in Messico, il numero 25 della mia torta di compleanno, tutti i postit della sorpresa che mi aveva fatto e la collana di Cartier con la scritta Eveline. Oh dimenticavo! La bmw e i miei vestiti! La maggior parte di essi sono rimasti lì. Dovrò chiamare Helen e chiederle di farmeli portare da James quando verrà a riprendersi l'auto. Chiudo lo scatolone e mi riempio la vasca con acqua bollente. Mi spoglio e mi immergo lentamente. Prendo l'ipod e inizio ad ascoltare un pò di musica. La prima a partire è Say You Love Me di Jesse Ware, l'avevo scaricata perchè mi piaceva molto e adesso mi sembra così appropriata. Le lacrime ricominciano a scorrere senza controllo. Le parole mi trafiggono l'anima, non mi danno tregua. Il dolore che provo è così profondo, è difficile da spiegare. Mi sento vuota, questo è il termine più adatto per descrivermi adesso. Mi strappo le cuffie dalle orecchie e immergo la testa nell'acqua profumata. Purtroppo l'acqua non può lavare via anche i pensieri.
Esco dalla doccia e mi metto uno dei miei vecchi pigiami. È comodo e mi fa sentire protetta. Poi mi asciugo velocemente i capelli e mi rannicchio sul divano. Mando un sms a coloro che sapevano che avrei incontrato Cris e si aspettano degli aggiornamenti, con scritto che ci siamo lasciati e che racconterò i dettagli quando me la sentirò, aggiungo anche di non cercarmi perchè ho bisogno di tempo. Poi spengo il telefono e i pensieri bui ricominciano ad affollarsi nella mia testa e le lacrime ricominciano a riempire i miei occhi. Non posso credere che sia successo. Passerà, devo solo farmi forza e passerà. È l'unico pensiero che mi permette di andare avanti.

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