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Adoro Central Park in autunno, le foglie si colorano di giallo, arancione e rosso e creano uno spettacolo magico e pittoresco. Ormai New York mi è entrata nel profondo, mi trovo così bene qui: mi piace perdermi nel caos, nella folla, nel traffico, mi piace il fatto che le persone non sanno chi io sia, ne la mia storia, mi piace che puoi startene per conto tuo nonostante tu sia circondata da tantissime persone. Da quando ho saputo che sfilerò per Valery's Passion, vengo a correre quasi ogni giorno, non posso permettermi di non essere in forma! All'inizio per me è stato straziante, ma con il passare dei giorni riesco a correre sempre di più e più corro e meglio è, dato che di rinunciare ai mei adorati hamburger e ai miei deliziosi muffin non se ne parla!Sto correndo da circa 40 minuti e ormai il mio giro si è quasi concluso. Sono così fiera di me, "brava Eve qualcosa di buono riesci a farla ogni tanto!" Mi volto verso il laghetto e mi distraggo a guardare un anziano signore che dona del cibo alle anatre insieme a quello che dev'essere suo nipote. Questi episodi mi fanno sempre venire le lacrime agli occhi e mi fanno ricordare le persone che io ho più amato al mondo: i miei nonni. Quanto darei per poterli riabbracciare e per poter parlare con loro ancora una volta; chissà se sono fieri di me e di quello che faccio.
-Ahiiii!!- che botta! vado a sbattere contro un passante. Ma tutte a me devono succedere?


-Stronzo, potresti almeno guardare dove metti i piedi!- urlo, alzando lo sguardo e tenendomi la testa dolorante per lo scontro. Oh cavolo, non può essere. L'uomo della mia colossale figuraccia al Landmark. Ho fatto fatica a riconoscerlo; non ha quell'aria seria ed impostata di quella sera, adesso ha dei morbidi riccioli scuri che gli cadono sulla fronte, una tuta grigia e una canottiera bianca, bagnata di sudore, che gli mette in risalto il fisico scolpito. Ma quegli occhi non si dimenticano così facilmente.


-Sembra quasi che tu stia cercando in tutti i modi di farmi fuori!- sorride con aria confusa e si toglie le cuffie dalle orecchie. Ma cosa ci fa qui?


-Beh si da il caso che io stessi correndo sulla mia strada e tu mi sei venuto addosso, caro il mio Mr Simpatia!- Ok l'ho detto. Mi dispiace ma oggi non riesco ad essere gentile, lui non è stato poi così carino al pub, perchè dovrei esserlo io?


-Hai ragione, scusami.- mi fa un sorriso mozzafiato e io lo guardo perplessa. Non sembra neppure la stessa persona dell'altra sera. Questi sbalzi d'umore mi irritano.


-Dai ti aiuto a tirarti su- mormora allungando la mano verso di me. Forse potrei dargli una seconda opportunità. Gli tendo la mia mano e quando sto per afferrare la sua, mi lascia facendomi cadere di nuovo. Stronzo! Ma con chi crede di avere a che fare?
-Ehiiiiiiiiii!!- gli urlo contro. Sono furiosa.


-Piccola vendetta per avermi versato la birra addosso- esclama strizzandomi l'occhio e facendo un altro sorriso. Poi mi porge nuovamente la sua mano. -Adesso ti aiuto davvero-.


-No, grazie non mi serve il tuo aiuto!- Mi alzo con le mie forze e mi pulisco i pantaloni della tuta con le mani.


-Forse mi sono fatto un'idea sbagliata su di te, sembravi così gentile al pub..- mi penetra con il suo sguardo.


-Beh non sono tenuta ad essere gentile con tutti fuori dal lavoro, soprattutto con persone arroganti e presuntuose!- sbraito.


-Parli di me? Beh sai com'è non tutti sono entusiasti all'idea di farsi rovinare i vestiti da una cameriera che non sa fare il proprio lavoro!- dice in modo seccato.


-Ma con chi credi di parlare? Scommetto che tu non dureresti nemmeno un secondo a fare il mio lavoro!- ribatto.


Soffoca una risata poi scuote la testa per esprimere il suo disaccordo.
-Smettila di starnazzare! e se proprio devi, il laghetto delle anatre è da quella parte; probabilmente lì ti sentirai di più a tuo agio!- replica indicando il lago alla nostra destra.

Ricomincio Da TeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora