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-Ciao Eve, come stai?- Oddio Daniel! Non l'ho più richiamato dall'ultima volta, quando Cris ha interrotto la chiamata. Sorrido ripensando a ciò che è successo dopo.
-Ciao Daniel, tutto bene e tu? Scusami se non ti ho richiamato, ma sono stata...ehm..impegnata-.
-Non preoccuparti. Mi chiedevo se ti va ti prendere un caffè oggi. È da un secolo che non ci vediamo!- esclama.
Ha ragione, da quando Cristopher è piombato nella mia vita, non ho fatto altro che dedicare il mio tempo a lui. Cris viene a prendermi alle 19 per cui ho un bel pò di tempo disponibile.
-Si, volentieri! Ci vediamo alle 17 al solito posto, se per te va bene.-
-Ok, a più tardi Eve!- chiudo la chiamata e mi precipito a lavoro.
Mi ero dimenticata quanto fosse piacevole la compagnia di Daniel, il tempo passato insieme è stato piuttosto spensierato e rilassante, non c'è niente di meglio di un caffè caldo e due chiacchiere con un amico quando fuori c'è il gelo. Avrei mandato un messaggio a Cristopher dicendo di venirmi a prendere al bar anzichè a casa, ma il mio dannato cellulare decide di scaricarsi nei momenti meno opportuni.
Puntuale come sempre, l'Audi A7 è pronta ad attendermi e io sono impaziente di rivedere Cristopher. Ci salutiamo, ma per tutto il tragitto lui resta in silenzio immerso nei suoi pensieri. Fuori ci sarà pure freddo, ma il gelo che si sente nell'auto è mille volte peggiore. Arrivati nell'appartamento di Cristopher, ci mettiamo sul divano a bere del vino.
-Com'è andata la tua giornata?- chiedo per spezzare il gelo.
-Bene. Parlami della tua piuttosto. Incontri interessanti?- mi domanda tenendo gli occhi ben fissi su di me.
Il suo sguardo è glaciale. Ho già capito dove vuole arrivare.
-Che problema hai Cristopher?- chiedo seccata e appoggio il bicchiere sul tavolino.
-Ti ho vista oggi con quel tipo, ho visto come ti ha messo la mano sulla schiena e come tu gli sorridevi.- continua a fissarmi e a parlarmi con tono freddo.
-Si e allora? Non posso prendere un caffè con un amico? Volevo avvisarti, ma avevo il cellulare scarico e poi non devo darti alcuna spiegazione!- alzo il tono della voce, non capisco quale sia il problema, non voglio sentire altro.
-Sei mia Eveline e io..io non voglio che tu ti veda con altri- è in piedi di fronte a me con il suo bicchiere in mano.
-Ma Daniel è solo un amico, quello che c'è tra noi, invece, è ben diverso e lo sai- cerco di chiarire la situazione.
-Sei sicura che per lui tu sia solo un'amica? Ho visto come ti guardava..Apri gli occhi Eveline!- si alza e si avvicina all'enorme vetrata rivolta verso la città. Non capisco questa reazione, non gli è evidente che sono pazza di lui?
-Senti Cris- mi alzo dal divano e mi dirigo verso di lui -non sono di tua proprietà! e se decido di vedere un amico, non sono affari tuoi! Devi fidarti di me.- dico sfiorandogli il braccio con le dita.
-Tu sei mia ormai e io non voglio dividerti con nessuno, non voglio che altri ti sfiorino, non voglio che si prendano i tuoi sorrisi più belli- chiude gli occhi per un istante, poi continua -io sono fatto così e, se questo non ti sta bene, quella è la porta- serra le labbra in una linea sottile e indurisce la mascella.
-Non sono un oggetto, Cristopher!- mormoro, sono furiosa, sorpresa e ho paura di perderlo. Ma non può trattarmi così.
-A te la scelta Eveline.- si volta a guardarmi e i suoi occhi penetrano nei miei come lame taglienti.
-Sei pazzo!- sussurro incredula.
Mi dirigo verso il divano, prendo il cappotto e vado via. Guardo con la coda dell'occhio Cristopher che dà un pugno sul tavolino e poi sparisco nell'ascensore. E adesso cosa succederà? Non posso credere di averlo fatto davvero, non posso credere che questa è stata l'ultima volta che l'ho visto, vorrei tornare indietro e dirgli che sono completamente sua e che non mi importa di nessun'altro, ma ancora una volta la mia razionalità e il mio orgoglio prendono il sopravvento. Non può comportarsi così, io non sono una delle tante cose che possiede, sono una persona che, prima di conoscerlo, aveva una vita e delle amicizie. Per la prima volta dopo tanto tempo, le lacrime scendono incontrollate sul mio volto. Voglio soltanto andare a casa e rannicchiarmi sul mio letto. è successo ciò che temevo. Mi ero illusa che le cose tra noi potessero andare bene, ma evidentemente non siamo fatti per stare insieme. Quello che c'è stato tra noi, è stata solo un'attrazione fisica che non siamo riusciti a controllare. Non c'è nient'altro o almeno è quello che dico a me stessa per rendere la situazione più sopportabile.
Dopo due notti insonni passate a rimurginare su quanto accaduto e ripensando a tutti i momenti trascorsi insieme a Cristopher, chiamo Liz per dirle che anche oggi non andrò a lavoro. Non ce la faccio a sopportare la gente e non mi va di spiegare a Liz il motivo del mio malumore, non riuscirei a nasconderglielo, lei si accorge sempre di tutto. Non riesco nemmeno a parlare con Stella e Rebacca. E' da due giorni che sono rinchiusa qui. La realtà è che mi manca. E se lui non mi volesse più? Se non potessi più rivederlo, toccarlo, baciarlo? Sono diventata vulnerabile. E la cosa è grave, perchè dopo quello che ho vissuto in passato, nulla e nessuno era riuscito a togliermi il sorriso e a farmi star male. Accendo il telefono e trovo diversi messaggi. Cristopher ha provato a chiamarmi molte volte. Non capisco cosa vuole, è stato abbastanza chiaro l'altra sera. Dopo qualche ora squilla il telefono, è il Landmark. Sarà Liz che vuole chiedermi come sto.
-Eveline, tesoro, come stai?- chiede Liz preoccupata.
-Meglio, non c'era bisogno che chiamassi Liz- dico sinceramente.
-In realtà volevo farti sapere che è passato Cristopher poco fa, ti cercava e sembrava piuttosto nervoso, gli ho detto che non stavi bene e che sei rimasta a casa. Ma è successo qualcosa tra voi?- WOW. è stato anche al pub. Non so più cosa pensare, prima mi tratta in quel modo e poi continua a cercarmi. Non riesco a capirlo, quest'uomo ha dei problemi seri.
-Una piccola incomprensione- mento -ora ti devo lasciare suonano alla porta- le dico.
-Va bene cara, per qualsiasi cosa non esitare a chiamarci- mormora.
-Grazie Liz.- replico e chiudo la chiamata. Mi dirigo verso la porta e la apro. Appena vedo Cristopher sulla soglia, inizia a battermi forte il cuore, ma d'istinto chiudo la porta, sono ancora troppo arrabbiata. Con una mossa repentina lui riesce a bloccarla e a irrompere nel modesto soggiorno. Indossa un giubino di pelle marrone scuro e un paio di jeans scuri, un look insolito per lui. -Vattene, non abbiamo più nulla da dirci- urlo.
-Non sono riuscito a dormire in queste due notti- dice d'un fiato dopo essere stato in silenzio per qualche istante. -Ed io cosa dovrei farci? Prova con la valeriana, fa miracoli!- dico cercando di essere indifferente. Lui mi fulmina con lo sguardo, a quanto pare non ha gradito la mia battutaccia.
-Anch'io non ho dormito granchè- dico infine. Lui sorride e si avvicina a me afferrandomi le mani.
-Mi sono preoccupato quando Liz ha detto che non stavi bene e non hai neppure risposto alle mie chiamate- mormora.
-Cristopher, ascoltami io credo che quello che c'è stato tra noi, sia stato tutto un grosso sbaglio, forse non siamo fatti per stare insieme, siamo così..diversi. E l'altra sera ne ho avuto la conferma.- È difficile ascoltare le parole che escono dalla mia bocca, ma a questo punto è meglio essere sinceri.
-Ho sbagliato a mandarti via, ma rimango della mia idea. Se sono qui è perchè mi sei mancata Eveline e non voglio più passare un'altra notte lontano da te. Su forza vestiti, vieni con me!- mi stringe a sè, ma lo respingo. Gli sono mancata, wow. Devo respirare e non devo cedere. -Non puoi fare sempre così, Cris!Non puoi piombare ogni volta in casa mia e credere di poter risolvere le faccende in questo modo! Mi dispiace ma non verrò con te da nessuna parte!- dico in modo deciso. Non so come riesco ad essere così dura avendolo così maledettamente vicino.
-Beh io non mi muovo di qui, a costo di doverti prendere in braccio e trascinarti fuori! Sappi che sono capace di farlo!- mi guarda con aria di sfida, si siede comodamente sul divano ed io rimango in piedi immobile a guardarlo.
Non so cosa fare: se accetto l'avrà vinta lui, se non lo faccio c'è il rischio che mi tiri fuori di casa in tuta e spettinata.
-Dammi due minuti- dico seccata. Mi vesto velocemente e scendiamo. Al di là del marciapiede c'è una luccicante e massiccia moto nera, non riesco a capire che modello sia visto che non me ne intendo proprio di moto, ma dev'essere costosissima e soprattutto nuova fiammante. Cristopher mi fa un radioso sorriso e poi mi porge un casco, lo prendo restando in silenzio.
-Sono riuscito a lasciarti senza parole!- dice ironicamente.
-Dove andiamo?- chiedo.
-A fare un giro!- mi fa l'occhiolino poi sale sulla moto. Quanto è sexy. Metto il casco e salgo anch'io.
-Tieniti forte!- mi ordina.
E in un lampo la moto si accende ed il rombo del motore mi fa sussultare. Avvolgo le braccia intorno alla vita di Cris e partiamo. Man mano che ci allontaniamo dalla città, la moto sfreccia a velocità sempre maggiore. Mi stringo ancora più forte a Cristopher. È così bello! Sembra che insieme al vento, anche i pensieri volino lontano. Attraversiamo gran parte della costa di Brooklyn e poi ci fermiamo. Scendiamo dalla moto e scuoto i capelli. Mi sento così leggera. Mi volto e mi accorgo che di fronte a noi prende vita uno spettacolo meraviglioso: Manhattan illuminata dalla luce calda e piena del sole al tramonto.
-Wow.- sussurro.
-Bello vero?- chiede. Annuisco, poi mi avvolge le braccia intorno alla vita e ci fermiamo ad ammirare il panorama.
-Scusa non volevo mandarti via ieri sera.- mormora, sembra sincero.
-Però l'hai fatto..- dico rimanendo nella mia posizione.
-Eve guardami.- mi ordina. Si accorge che ho gli occhi lucidi e inizia a imprecare, poi appoggia la sua fronte sulla mia.
-Ho paura di perderti, non provavo questo genere di cose da troppo tempo.- mormora.
-Mi perderai se continui così, Cris. E poi come facevi a sapere di Daniel? Mi segui?-ormai sono arrivata a pensarle davvero tutte.
-Oddio Eveline! Ma perchè pensi sempre male di me? Stavo andando ad un appuntamento di lavoro e ti ho vista entrare nel locale con Daniel e..e si, lo ammetto, non ci ho visto più dalla gelosia. Ti voglio solo per me!- esclama.
-Ma io non voglio rinunciare alla sua amicizia. Senti perchè non usciamo tutti e tre insieme una sera? Ti dimostrerò che non siamo altro che amici.-
-Ok, anche perchè non posso farti cambiare idea giusto?- il suo tono si addolcisce e i lineamenti del viso si rilassano.
-Giusto!- sorrido.
-Oh Eveline, cosa devo fare con te?- mi afferra il viso e mi guarda fisso negli occhi.
-Passa il Natale con me, con la mia famiglia.- mormora.
Resto per un momento immobile per realizzare ciò che ho appena sentito.
-Cris, sei sicuro?- dico con voce debole.
-Si, ti prego accetta!- mi incita.
-Va bene, passerò il Natale con te- sorrido. Lui ricambia con uno dei suoi sorrisi mozzafiato.
-Dai andiamo!- mi prende la mano e sfrecciamo di nuovo via. Ci fermiamo sulla 5th avenue, sotto il palazzo di Cristopher. Sono così sollevata che le cose si siano sistemate tra noi e che mi abbia portato da lui. Scendo dalla moto e aspetto che lui faccia lo stesso, poi si toglie il casco e si mette di fronte a me. Slaccia il cinturino del mio casco e con la mano mi sfiora la guancia, chiudo gli occhi per un istante, mentre un brivido mi percorre tutta la schiena, mi stringe e mi avvolge in un caldo bacio. Mi prende la mano e mi tira verso l'ascensore, appena le porte si chiudono mi sbatte contro la parete e continua a baciarmi in modo famelico. Quanto mi è mancato, quanto lo desidero. Arriviamo nell'appartamento, ci stacchiamo solo un secondo per riprendere fiato, poi mi spinge contro il muro e inizia a spogliarmi.
-Mi sei mancata- ansima.
Lasciamo tutti i vestiti a terra e restiamo in intimo. Senza staccarci ci mettiamo sul divano, mi strappa gli slip e si abbassa in boxer. In un lampo è dentro di me. Sussulto.
-Sei solo mia- grignisce mentre continua a muoversi. -Capito?-
-Si- riesco a dire solo questo mentre mi inarco per accoglierlo meglio. Ci muoviamo all'unisono sino ad esplodere urlando i nostri nomi.
Sono le 7 di mattina, non riesco a dormire, troppi pensieri per la testa: è successo tutto così in fretta, la litigata con Cris, il giro in moto, la proposta di passare il Natale insieme alla sua famiglia e poi Natale, i regali da fare, gli addobbi da sistemare. Sarà il primo Natale insieme a Cristopher e voglio che sia speciale, adoro l'atmosfera che si crea in questo periodo, adoro il profumo di dolci nell'aria, i canti natalizi, le luci, la gioia nei volti dei bambini, la neve. Salgo al piano di sopra nell'ufficio di Cristopher a prendere un foglio e una penna per realizzare la mia lista, mancano soltanto tre giorni e ho ancora tutto da fare. Finito di stilare la mia lista, faccio il caffè e vado a svegliare il bell'addormentato. Appena entro in camera lui apre gli occhi. Che spettacolo! Come fa ad essere così bello e sexy appena sveglio? Mi regala uno dei suoi meravigliosi sorrisi e io mi avvicino porgendogli la tazza di caffè, poi mi metto a cavalcioni su di lui.
-Buongiorno piccola- sussurra.
-Buongiorno a te- mi piego per baciargli le labbra morbide. Sento sotto di me qualcosa premere.
-Non abbiamo tempo per questo- Dico sorridendo.
Lui mi guarda perplesso.
-Perchè?- protesta. Poi mette il cuscino dietro la schiena e si siede.
-Abbiamo un sacco di cose da fare oggi- estraggo la mia lista mentre lui non distoglie la sua attenzione su di me e mi guarda con aria divertita. Gli mostro la lista e osservo con attenzione le sue espressioni.
-Hai preso una botta in testa stamani?- chiede sorridendo. -E' una cosa seria. Dobbiamo prendere due alberi uno per me e uno per te, poi comprare gli addobbi anche se ne ho già molti ma vorrei cambiare e...-
-Di solito è Helen a occuparsi degli addobbi e dell'albero- mi interrompe.
Forse ho corso troppo. Avrei tanto voluto fare l'albero insieme a lui, per me è un rito irrinunciabile. A quanto pare dovrò cambiare i miei programmi.
-Ah..- dico delusa. -Beh restano sempre i regali da fare e i miei addobbi-.
-Si anch'io devo ancora fare tutti i regali!- mi sfiora la guancia con le dita.
-Allora vai a vestirti- gli ordino tirandogli un cuscino addosso.
-Tu non vieni a fare la doccia con me?- mi domanda.
-No altrimenti non usciamo più e lo sai- sghignazzo. -La farò dopo di te, anche se dovrò usare gli stessi vestiti di ieri visto che non ho un cambio- replico.
-Ok, come vuoi- mi stampa un bacio al volo ed entra in bagno.
Sono così eccitata all'idea di passare un'intera giornata con Cristopher tra negozi e decorazioni natalizie.
-Allora da dove vuoi iniziare?- mi chiede.
-Dai regali per Stella e Rebecca, anche se a loro arriveranno dopo Natale- dico con un pò di delusione. Maledetta distanza.
-Perfetto allora andiamo!- dice afferrandiomi la mano. Mi piace il fatto che mi stringa forte pur in mezzo alla gente.
Arriviamo nell'enorme palazzo di Tiffany, per fortuna ci sono diverse fasce di prezzo e posso trovare ciò che fa al caso mio. La fila è lunghissima, al piano inferiore ci sono i gioielli meno costosi, mentre più si sale di piano e più ci si imbatte nel lusso. Finalmente arriva il nostro turno, salutiamo la commessa, che sembra pendere dalle labbra di Cristopher. Devo abituarmi all'effetto che fa sulle donne. Mi esce un sorriso soddisfatto quando penso che è mio e che vuole me.
-In cosa posso esservi utile?- ci chiede in modo gentile.
Io estraggo una foto di un ciondolo a forma di ancor, che ho visto sul loro sito, e glielo porgo.
-Vorrei questi due ciondoli d'oro giallo e, se è possibile, vorrei incidere delle iniziali: E.R.S.-
-Certo, se potete scusarmi, vado a chiedere quando potete venire a ritirarli- dice e poi scompare.
-Eveline, lascia che paghi io ti prego!- mi supplica Cristopher.
-No, non si discute! Se faccio questi regali significa che posso permettermeli!- replico.
-Sempre la solita testarda eh?- affonda il naso tra i miei capelli e inala il mio profumo.
-Comunque hai avuto una bellissima idea- mormora dolcemente.
-Lo so- dico sogghignando.
-Le ragazze impazziranno alla sola vista della scatolina- dico entusiasta.
Poco dopo la commessa ritorna informandoci che possiamo tornare domani a ritirare i ciondoli, poi usciamo e percorriamo le diverse vie di negozi, tutti molto prestigiosi, il genere di Cristopher. Andiamo da Chanel, dove Cris compra l'ultimo modello di una borsa con portafogli coordinato per sua sorella Emily, poi entriamo da Cartier, in cui acquista un paio di orecchini tempestati da tanti piccoli diamanti per sua madre. In seguito da Armani per una cravatta per suo padre e, infine, entriamo in un prestigioso negozio di vini, dove prende una bottiglia di Richebourg di Hanry Jayer da 16 mila dolllari per suo cognato.
-Non pensavo che fare shopping fosse così faticoso- dico divertita. Scoppiamo entrambi a ridere.
-Che ne dici se andiamo a pranzo e poi proseguiamo?- mi domanda.
-Sto morendo di fame!- esclamo.
Ci fermiamo sulla 5th avenue, al Ben & Jack's Steak House, dove mangiamo un'ottima bistecca e poi torniamo allo shopping.
-Allora cosa ci manca ancora?- chiede.
-Mancano gli addobbi per casa mia e i regali per Liz e Tom- rispondo.
-E quelli per Cloe la mia nipitotina- aggiunge.
-Cris..Ehm..Non credo che qui troverò qualcosa per Liz e Tom, vorrei qualcosa di più semplice,ecco..- dico imbarazzata.
Non posso permettermi di comprare i regali in questi negozi così lussuosi, ne di spendere tutti i miei risparmi!
-Mmh, capisco..Allora torniamo a casa?- domanda.
-Ehm, in relatà volevo chiederti se possiamo andare al centro commerciale qui vicino, lì potresti trovare anche i regali per la tua nipotina- mormoro speranzosa.
-Se è questo quello che vuoi allora andiamo!- sorride e il mio viso si illumina. -Sarà meglio lasciare tutte queste cose a James così può portarle nell'appartamento! Mi faccio preparare l'auto-
Questa volta ad attenderci c'è una bellissima bmw nera.
-Ma quante auto possiedi?- lo guardo sbalordita.
-Un pò..- ha l'aria soddisfatta. Ah gli uomini e le loro passioni. Immagino che tutto quello che ha se lo sia guadagnato con sacrificio.
-Beh a me non importa quante auto possiedi o quanto tu sia ricco, mi piaci per come sei- dico arrossendo. E' la prima volta che mi esprimo in modo così esplicito.
-Oh Eveline!- esclama prendendomi il volto tra le mani, iniziando a baciarmi con passione.
-Aaah! Andiamo prima che ti prenda in questa macchina!- mi fa l'occhiolino e io lo guardo divertita, poi gli dò una pacca sul braccio.
-Scemo!-.
Il centro commerciale è e norme e tutti i negozi sono addobbati, c'è persino Babbo Natale che accoglie i bambini chiedendo loro cosa desiderano per Natale, è pieno di gente e bambini. Entriamo subito nel negozio di giocattoli ed è lì scopro un lato di Cristopher che non avevo mai visto, si illumina quando parla della sua famiglia e della sua nipotina. Scopro che Cloe ha 4 anni e che è pazzo di lei e di sua sorella, Emily, che è una madre e una moglie fantastica e ha trovato l'amore della sua vita, Eric, un banchiere. Poi mi racconta dei suoi genitori, che hanno fatto molti sacrifici per lui, di suo padre che è un omone buono e taciturno e di sua madre una donna dolcissima ed estroversa, e di come entrambi gli abbiano trasmesso i valori del rispetto e dell'umiltà. Poi compriamo i regali per Liz, un cellulare visto che non ne possiede uno perchè contraria, ma la convincerò, e un modellino di auto da collezione per Tom che è un appassionato.
-Adesso andiamo a prendere l'albero e gli addobbi?- chiedo emozionata. Lui è intento a maneggiare il suo Iphone e non mi ascolta. Mi assale un sentimento innato di gelosia che non riesco a controllare. Chi sa con chi starà messaggiando. O semplicemente si sta annoiando. Un'intera giornata di shopping per un uomo dev'essere massacrante.
-Chistopher!!- urlo.
-Eh?- si volta a guardarmi perplesso. -Scusa, il lavoro- mi rassicura.
-Allora andiamo a prendere il mio albero?- chiedo nuovamente.
-No Eveline, sono stanco. Ci andiamo domani va bene?- Rimango un pò delusa, ci tenevo tanto ad andarci oggi, mancano solo tre giorni a Natale e devo ancora fare l'albero e volevo anche che lui si rendesse conto di quanto sia divertente decorarlo.
-Va bene- mormoro con delusione.
Scendiamo le scale mobili e ci rechiamo nel parcheggio. Mi viene un'idea!
-Posso guidare?- gli domando.
-Tu sai guidare?- chiede. Sembra stupito e divertito allo stesso tempo.
-Si, caro mio! In Italia ho sempre guidato l'auto, ma da quando sono a New York ho evitato per via del traffico, è più semplice spostarsi in altri modi!- spiego.
-Ok, tieni- mi mostra le chiavi e io le afferro, poi mi guarda con aria divertita e mi segue con le mani in tasca. Non mi sono ancora abituata alla sua bellezza travolgente. Sono un pò nervosa lo ammetto, ma riesco a guidare bene. Per fortuna la bmw di Cris ha il cambio automatico per cui è molto più facile.
-Non credevo fossi così brava!- ammette.
-Te l'avevo detto che ne ero capace!-
-Sei una continua sorpresa Eveline- mormora.
Una volta arrivati nell'attico appoggiamo tutti i sacchetti nell'atrio e ci dirigiamo verso il salone. Non posso credere ai miei occhi quando davanti a me, vicino ad una delle vetrate, appare un'enorme abete e, intorno per terra, ci sono tutti gli addobbi e le decorazioni da mettere sull'albero.
-Cristopher, io...io non so cosa dire..Grazie!!- Ha fatto tutto questo per me. E questo vale più di qualsiasi altro regalo costoso. Mi volto e corro ad abbracciarlo, incrociando le gambe intorno alla sua vita e a baciarlo su tutto il volto.
-Se avessi saputo che bastava così poco per farti saltare addosso a me, lo avrei fatto molto prima!- esclama e scoppiamo entrambi a ridere. -Allora sei pronta?-
-Siiiiiiiiiiii- inizio a saltellare e a battere le mani come una bambina.
-Tieni, metti questo- dice estraendo da un sacchetto due cappellini da Babbo Natale. Poi prende il telecomando e in un secondo parte la canzone "All I want for Christmas is you" di Mariah Carey. Mi sembra tutto così irreale. Tutto troppo bello per essere vero, la luce soffusa, la musica, il camino acceso, la vista mozzafiato di New york innevata. Iniziamo a mettere le luci e tra baci e risate, decorazione per decorazione, riusciamo a completare l'albero. Prendo il mio cellulare e inizio a fare alcune foto a Cristopher e all'abete adornato.
-Vieni qui, immortaliamo questo momento- mi stringe a se, prende il mio telefono e iniziamo a farci delle foto insieme. Ne scattiamo una dopo l'altra, mentre ci baciamo, mentre facciamo facce strane, mentre tiriamo fuori la lingua e così via. Poi lui prende il suo Iphone e mi fa molti scatti, immortalando ogni mio movimento e invia sul suo telefono le foto che abbiamo scattato insieme.
-Così posso averle sempre con me- sussurra. Wow, sono sempre più sbalordita. Decidiamo di mettere tutti i regali che abbiamo comprato sotto l'albero e ci fermiamo ad ammirarlo.
-È fantastico Cris>> esclamo. Mi avvolge la vita e restiamo immobili per qualche istante a guardare i giochi di luce che si creano.
-Devo andare a casa a prendere dei vestiti puliti!- mormoro.
-Ehm.. A proposito di questo c'è qualcosa che vorrei farti vedere, in camera nostra- afferma.
Resto per un attimo immobile. Ha detto "nostra". Forse si è sbagliato, succede a tutti di avere un lapsus. Cerco di non farci caso. Ma è una parola che rimane a lungo nei miei pensieri. "Nostra" forse sta a significare che adesso c'è un noi. Ma non ne sono sicura, o almeno non ne abbiamo mai parlato apertamente.
-Di che si tratta?- chiedo.
-Vieni!- ha l'aria così allegra, non posso fare altro che seguirlo incuiriosita. mi trascina al piano di sopra in camera sua. Apre la sua enorme cabina armadio e noto subito una differenza enorme dall'ultima volta che sono stata qui.
I vestiti e le scarpe di Cristopher sono tutti disposti ordinatamente sul lato sinistro, anche i cassetti con le cravatte e la biancheria sono lì. Sul lato destro invece sono allineati diversi abiti da donna, ci sono abiti da sera, jeans, magliette, tute, pantaloni, top, cappotti, scarpe di ogni tipo a partire dalle Converse fino ad arrivare a delle Louboutin, nei cassetti invece sono ordinati in fila diversi tipi di slip, reggiseni e calze. Guardo tutto a bocca aperta. Dire che sono sbalordita è troppo poco. Cristopher mi osserva da lontano, aspettando una mia reazione.
-Non posso accettare tutto questo!- mormoro voltandomi verso di lui.
-Si che puoi Eveline.- mi ammonisce.
-No, è davvero...troppo!- ribatto ancora incredula.
-Senti Eve, non devi sentirti a disagio. L'ho fatto semplicemente per comodità, in modo che se qualche volta resti qui e non hai tempo di ritornare a casa, hai tutto ciò che ti serve.- mi spiega dolcemente.
-Non so cosa dire, se non grazie!- dico con voce debole. Mi sento un pò a disagio.
-E c'è una piccola sorpresa che ho lasciato per ultima!- mormora entusiasta.

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