8. Áncora

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TW per questo capitolo: descrizione grafica di attacchi di panico.
Buona lettura <3

Dopo la mattinata in moto Simone e Manuel erano diventati inseparabili. Se già prima trascorrevano buona parte del loto tempo insieme, ora era impossibile trovarli divisi. A volte con loro c'era anche Lapo, ma il ragazzo era sempre più spesso impegnato. Manuel aveva confessato a Simone che tra lui e Chicca stava nascendo qualcosa e che contrariamente ad ogni previsione sembrava essere una cosa seria per entrambi. A Simone Chicca stava simpatica, perciò era contento per suo fratello.

Se per Lapo le cose andavano a gonfie vele, Simone si sentiva invece sempre più vicino al naufragio. Non voleva accettare quello che stava succedendo dentro di lui, e questo rendeva il fardello ancora più pesante.
Simone sapeva per esperienza che i pesi da portare sono ancora più soffocanti se si finge di non averli, ma in quel periodo si sentiva un po' masochista.

Manuel, fortunatamente, non sembrava essersi reso conto del peso che Simone stava portando. Anzi, se possibile si era avvicinato ancora di più al minore, che non sapeva se considerare la cosa un bene o un male.

Nonostante i turbamenti interiori di Simone, però, i due ragazzi ormai vivevano in un perfetto stato simbiotico. Erano l'uno l'ombra dell'altro ed era davvero difficile trovare Manuel senza Simone o Simone senza Manuel.

La sera in cui le cose iniziarono a cambiare i due ragazzi erano appena rientrati da una serata. Si erano trovati con Lapo, Chicca, Pin e Laura in un locale carino sulla spiaggia. Simone era rimasto molto stupito vedendo che i suoi amici di sempre andavano perfettamente d'accordo con Manuel. Quando gli avevano detto di trovarlo simpatico non ci aveva creduto, almeno inizialmente, e anche quando lui e il ragazzo erano diventati amici aveva sempre pensato che gli altri non avrebbero apprezzato l'idea di uscire con lui.

Invece era andato tutto a gonfie vele, tralasciando le battute di Matteo quando gli aveva detto di essere diventato amico dell'altro ragazzo e la "riunione privata" che aveva avuto con Laura per convincerla di non provare nulla per lui.

La serata era stata molto carina e lui si era divertito. Chicca e Laura erano apparentemente migliori amiche, nonostante Simone non avesse mai sentito parlare di lei prima, e Pin sembrava adorare Manuel. Simone non faticava a credere che il maggiore lo avesse difeso da qualcuno che si era comportato come aveva fatto lui stesso alle elementari.
Era il genere di cose che Manuel faceva senza pensare, guidato dall'istinto e dalla tendenza a non sopportare le ingiustizie.

Rientrati dalla serata, i due ragazzi erano rimasti un po' seduti a parlare sul bordo della piscina vuota. Trascorrevano moltissimo tempo in quel punto, da quando Manuel gli aveva chiesto ridendo quale fosse l'utilità di avere una piscina se rimaneva vuota anche d'estate. Simone gli aveva risposto che non lo sapeva, ma che da piccolo si metteva sempre steso sul fondo a vedere le stelle e fingeva di vivere in fondo al mare. Quindi Manuel aveva dichiarato di voler vedere anche lui gli astri "da sott'acqua" e così avevano fatto, iniziando una loro tradizione che perpetuavano ogni sera dopo essere rientrati dalle serate.

Anche quella sera rimasero stesi sul fondo della piscina vuota, fissando le stelle e le costellazioni sopra le loro teste. Manuel spiegò a Simone la teoria sull'universo di Aristotele, mentre Simone si perse a spiegare all'amico le teorie sulla possibile fine dell'universo. Come facevano sempre, si chiusero nel loro mondo fino a quando Manuel non iniziò a mostrare i primi segni della stanchezza e Simone lo convinse ad andare a letto.

Quando l'amico si mise a dormire, Simone entrò nella sua stanza e indossò i vestiti più comodi che utilizzava per dormire, poi si stese a letto e senza nemmeno accorgersene si addormentò.

All'improvviso vide sua madre, più giovane di una decina d'anni, seduta ai suoi piedi. Lo guardava preoccupata, passandogli una mano sulla fronte febbrilmente.

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