Capitolo 20

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"Merlino e fottuta Morgana!" Draco praticamente gridò quando Hermione apparve nel soggiorno del suo appartamento con un forte schiocco. "Che diavolo stai facendo?"

"Non avevo finito di parlare con te," disse Hermione, avanzando verso di lui.

"Non avresti dovuto farlo, cazzo! È pericoloso!" Stava ancora quasi urlando. Hermione era sicura di non averlo mai visto così agitato dai primi giorni di scuola.

"È okay." Agitò la mano con impazienza.

"No, non lo è. Hai detto tu stessa che non sei brava a farlo." Respirava pesantemente e la sua voce non era più forte ora, ma era ancora intrisa di rabbia.

"Sto bene, Draco." Hermione strinse i pugni. "E mi è permesso correre i rischi che voglio correre." Incrociò i suoi occhi con i suoi, assicurandosi che lui capisse il suo significato.

Sostenne il suo sguardo per un momento prima di allontanarsi da lei e dirigersi verso la cucina. "Beh, è un rischio stupido," si gettò sopra la spalla.

"È stupido come qualunque cosa tu stia preparando con Lupin?" disse alla sua schiena, seguendolo a passi veloci.

Si sfilò la giacca e la gettò sul divano mentre passava. "Non sono affari tuoi."

"Non è così? Sei tu a decidere quali rischi corro. Non dovrei essere consultata anche per quanto riguarda i tuoi?"

"Questo è un paragone ridicolo," disse con forza, aprendo la porta del frigorifero con uno scatto rabbioso.

"Non lo è. È un confronto perfettamente valido." Hermione era proprio dietro di lui ora, la furia ardeva luminosa nel suo petto. "Va bene per te esprimere giudizi sulle tue azioni, ma non per me esprimere giudizi sulle mie? Sicuramente ti rendi conto che è un doppio standard. Sicuramente sai che è una merda completa."

"Non so niente, va bene!" Stava gridando di nuovo, davvero questa volta, mentre sbatteva la porta del frigorifero e si girava verso di lei. "Non so cosa accadrà domani o la prossima settimana o quando questa guerra sarà finita. So solo che non voglio che nessuno si faccia male a causa mia!"

"E questo è abbastanza per buttare via tutto!?" Hermione gli gridò di rimando, determinata a combattere.

"Buttare via cosa?" morse, appoggiandosi al suo viso, i suoi occhi scuri e scintillanti nella fioca luce della cucina. "Hai baciato anche Theo. Solo... vai a stare con lui, invece."

Hermione vide delle macchie bianche davanti ai suoi occhi. "Ho baciato Theo una volta!" urlò, puntando un dito sulla faccia di Draco. "Perché stavi facendo maledettamente avanti e indietro. E non era niente come te e me." Gli diede un colpetto al petto, con le lacrime agli occhi. "Niente è mai stato come te e me. Niente." Sentì la sua voce spezzarsi e lo odiava, ma continuò comunque. "E so che hai paura, ma anch'io ho paura e penso che sia davvero dannatamente ingiusto e condiscendente che tu possa dire unilateralmente: 'No, non lo faremo'! Non è GIUSTO, Draco!"

Hermione si era avvicinata mentre parlava e ora era proprio in faccia a Draco. Poteva vedere le linee tese della sua bocca e le singole ciglia che sfrangiavano i suoi occhi tempestosi, la sottile lucentezza del sudore sulla sua pelle. Poteva sentire che i suoi capelli erano sciolti per metà e un ricciolo che le sfiorava il collo. Riusciva a sentire i suoi respiri affannosi entrare ed espirare in un momento che sembrava allungarsi nel tempo, finché non emise un suono strozzato e la prese, le sue braccia che si avvolsero così strettamente intorno a lei che lei emise un sussulto involontario appena prima che le sue labbra si schiantassero su di lei.

Le mani di Hermione furono all'istante tra i suoi capelli e lei si spinse in punta di piedi nel bacio, la lingua che andò alla sua mentre lui la spostava di nuovo contro il bancone, premendo su di lei, le dita che si avvolgevano nei suoi riccioli.

Bending Light - scullymurphy - TRADUZIONE ITALIANADove le storie prendono vita. Scoprilo ora