15. Scrivere è ciò che ci salva

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Deren prese il microfono. Era arrivato un momento molto importante per lei.

"Questo ballo voglio dedicarlo a mia nonna." disse guardando suo marito.

Ci fu uno scroscio di applausi mentre la musica attaccava le prime note.

Era la canzone che nonna Pembe aveva ballato con suo marito a suo tempo.

Bulut la guardò teneramente. Dopo averla vista entrare con quell'abito quella mattina aveva ricollegato tutti i pezzi mancanti del puzzle. Sapeva molto bene la storia di Deren e l'amore che provava per la nonna.

Sanem applaudì con vigore, conoscendo la storia. Rimase a bordo come tutti gli altri ad osservare quella scena incantevole, due anime struggersi in un lento.

Finalmente Deren poteva godersi un lento con la persona che amava.

Al pensiero, sorrise dolcemente, appoggiando la testa sul petto di suo marito.

Sanem si commosse. Can l'abbracciò a sé trascinandola in pista per un lento. Gli sposi stavano invitando tutti ad unirsi a loro sulla pista.

In un angolo, ad un tavolo in fondo alla sala, lontano da tutti, Cey Cey e Ayhan stavano chiacchierando con Muzo.

Così Sanem guardò Can a fine ballo, dicendogli: "Amore, io raggiungo Muzo, Cey Cey e Ayhan. Tieni d'occhio tu i bambini?"

"Sono con mio padre e Mihriban, guarda." disse indicandoli.

Si voltò e vide i bambini saltellare a ritmo di musica con i loro nonni.

"Wow... tuo padre è scatenato stasera, eh?" scherzò Sanem.

Can rise. "E' vero. I bambini gli danno una carica pazzesca. Sembra ringiovanito di 30 anni." rispose contento.

"Can non dire così, dai. Tuo padre è sempre stato giovane." le ricordò.

"Già, ed è quello che ha sempre detto lui." confermò.

"L'età anagrafica non conta. Conta l'età che ci si sente dentro." disse sua moglie.

"Ecco, allora mi sa che in questo momento lui se ne sente 6 di anni. Un coetaneo dei nostri figli." rispose Can scherzando.

Sanem rise.

"Ah, è contento. Ha trovato pace con sé stesso. E' felicemente sposato con l'amore della sua vita, ed ha delle piccole pesti che lo tengono occupato. E' appagato." considerò Sanem.

"Ecco, se avessi saputo che per vederlo così bene c'era bisogno di dargli dei nipotini, gliene avrei dati una decina." disse Can.

Sanem lo guardò aggrottando le sopracciglia.

Posò le mani sui fianchi e lo guardò in cagnesco.

"Sentiamo e con chi l'avesti fatti?" chiese innervosendosi.

"Ma con te, è ovvio amore. Con chi altri?" rispose lui tranquillo.

"Ah, ecco..." rispose lei.

"In passato ho sempre detto che io non ero fatto per il matrimonio e avere dei bambini, ma... mi sbagliavo completamente." ammise.

"Invece, penso che sia stata la cosa più bella che ho fatto nella mia vita." aggiunse.

Sanem lo guardò aggrottando le sopracciglia.

"Can?" lo chiamò lei.

"Si amore?" rispose lui ancora stretti nel ballo.

"Sei ubriaco?" le chiese d'improvviso toccandogli una guancia.

2. QUESTO E' SOLO L'INIZIO. STORIE DI UN FUTURO DA RACCONTARE (ITA VERSION)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora