Erano le prime luci dell'alba. Sanem era sveglia da un po', presa da quell'agitazione che ti fa rimanere con gli occhi sbarrati in attesa che il tempo scorra.
Era distesa sul letto, con lo sguardo rivolto al soffitto e ogni 5 minuti controllava il telefono. Le sue gambe fremevano, non volevano stare ferme.
Controllò per l'ennesima volta l'orologio e sbuffò. Guardò Can. Come lui riuscisse a dormire così beatamente non riusciva proprio a capirlo. E invece eccolo lì, un cucciolone di orso che dormiva beatamente.
Neanche con il mio trambusto l'ho svegliato, pensò. I pensieri iniziarono a vorticarle per la testa. "Avrò comprato tutto? Mancherà qualcosa? Ok, ripassiamo mentalmente." dissì tra me e me. "Zaini, astucci, matite, penne, buoni pasto, quaderni. I vestiti erano pronti. Ognuno di loro aveva scelto cosa indossare.
"La merenda!" esclamò dentro di sé. "Ah! Sanem! Ah!" disse sottovoce sbattendosi una mano sulla fronte. "Oddio, cosa preparo loro per merenda adesso?" Controllò l'orologio per l'ennesima volta. "Uffa!" sbuffò a bassa voce quando vide che era troppo presto. "Potrei preparare un bel sandwich ad ognuno. Si, ma con cosa? Non vorrai rifilargli il solito panino che mangiano sempre a merenda, Sanem, vero? Dai un po' di inventiva!" si disse. "No. Voglio qualcosa di diverso, di originale." pensò. "No, devo cercare qualche idea su internet."rimuginò tra sé e sé in preda al panico.
"Sandwich per il primo giorno di scuola" digitò sul motore di ricerca.
Scorrendo ne trovò una che attirò la sua attenzione. "Ah, troppo carino!" commentò guardando l'immagine.
Cliccò e venne indirizzata sulla pagina di un blog di cucina con il titolo: "Owl Sandwich: il panino gufetto per la merenda dei bambini"
"Ah! Trovato!" esclamò tutta felice.
"Poi guardò la sveglia sul comodino. "E' inutile che mi guardi così, io vado!" disse Sanem alla sveglia, scaraventando in un batter d'occhio il lenzuolo, catapultandosi giù dal letto.
Si fiondò in bagno e una volta pronta, e vestita, in punta di piedi si diresse in camera dei bimbi per controllare se dormissero ancora. Una volta accertata, accostò piano piano la porta della cameretta e corse in cucina. Avrebbe preparato con calma una bella colazione ai suoi amori. E allo stesso tempo anche una giocosa merenda per la scuola.
Per prima cosa, mise sul fuoco una pentola d'acqua per fare le uova in camicia. Preparò il thè. Poi posizionò una padella sul fornello ancora spento. Successivamente si fiondò al frigo frenando in scivolata, reggendosi alla maniglia dello sportello. Aprì, e come un uragano, si perse tra i vari ripiani interni, alla ricerca di tutto l'occorrente. Tirò fuori dei cetrioli, dei pomodori, dell'insalata fresca da affettare, e le uova. Posizionò tutto sul piano dell'isola. Avrebbe tanto voluto accendere la musica, perché normalmente in quelle circostanze, quando c'era solo lei in cucina lo avrebbe fatto, ma essendo ancora presto non voleva svegliare i bambini. Poi le venne in mente una cosa.
"Le cuffie!" esclamò. "Sei molto intelligente Sanem!" esclamò ridendo tra sé e sé. Molto intelligente!" ripetè complimentandosi con sé stessa, raggiungendo in fretta, con la solita frenata in scivolata, la credenza del soggiorno dove le teneva. Aprì il cassetto e prese le auricolari bluetooth. Controllò che fossero cariche e le infilò. Fece partire la sua playlist di musiche create ad hoc per cucinare. E a ritmo tornò di corsa in cucina infilandosi il grembiule, per poi prendere un coltello e un tagliere. Iniziò ad affettare le verdure. Nell'acqua calda che aveva messo sul fuoco ormai bollente, creò un vortice e iniziò a gettarci le uova. Altre uova le spaccò in una terrina pronte per essere sbattute. Can non amava le uova in camicia, perciò gli avrebbe preparato una bella omelette.
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2. QUESTO E' SOLO L'INIZIO. STORIE DI UN FUTURO DA RACCONTARE (ITA VERSION)
RomantizmSEQUEL DI "QUESTO E' SOLO L'INIZIO. STORIA DI UN FINALE MAI RACCONTATO" Presente, passato e futuro si mescolano in questo racconto. Matrimoni, bambini, pubblicità, attori, amicizie, amori, delusioni, guai, famiglie, fratelli, sorelle, ritorni, parte...