21. Occhi aperti

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Finalmente Sanem riuscì ad uscire di casa per tempo, salendo sulla macchina aziendale. Can la salutò sulla porta, assicurandosi che fosse in buone mani.

Durante il tragitto finalmente i nervi di Sanem cedettero.

Si abbandonò sul sedile senza nascondere il suo reale stato emotivo, lasciando che i pensieri prendessero il sopravvento.

Non sarebbe riuscita a prendere sonno neanche se avesse voluto con l'adrenalina e i pensieri che le vorticavano per la testa.

Prima di scendere dall'auto controllò di aver preso le medicine ritirate alla farmacia dell'ospedale prima di essere dimessa.

D'istinto, durante tutto il tragitto lanciò diverse occhiate dietro di sé nella paura di esser osservata.

E fu a quel punto che le venne in mente una cosa.

"Le telecamere!" pensò tra sé e sé.

"Ma certo! E' la prima cosa che dobbiamo fare." disse dopo aver ringraziando l'autista che la lasciò all'ingresso.

Entrò. Muzo, Cey Cey e Ayhan la stavano aspettando lì, seduti sul bancone della segreteria ancora vuoto.

"Ah, ci siete tutti. Bene. Ayhan, sorella, Cey Cey ti ha avvisata?" le chiese.

"Si... Sorella cara, ma che ti è successo?" le chiese preoccupata appena la vide.

"Sanem che ti è successo alla mano?" chiese Cey Cey.

"Niente, poi vi racconto. Ragazzi, ho una scadenza importante e ho bisogno del vostro aiuto per questo." disse indicando la mano.

"Muzo prendi la scatola." Disse consegnandola. La stava tenendo con una mano sola.

"Tutti di sotto. Veloci, non abbiamo tempo." disse.

Presero l'ascensore.

"Ma che..." chiese Cey Cey confuso.

"Che mi è successo? " chiese Sanem cercando di sviare la telecamera che li stava inquadrando. Non doveva dare nell'occhio, perciò raccontò loro com'era andata.

"Mi sono tagliata il palmo della mano. Sono tornata dall'ospedale da poche ore, mi hanno messo 4 punti." riassunse brevemente.

"Cosa? Ma come?" chiese Muzo.

Come hai fatto sorella?" chiese preoccupata Ayhan.

"Ero a casa, stavo preparando dei profumi quando mi sono addormentata sul tavolo del laboratorio, e al mio risveglio mi è esplosa in mano l'ampolla che inconsciamente stavo stringendo." spiegò.

"Non ci credo..." rispose Ayhan sbigottita.

"Già, il resto ve lo risparmio, soprattuto a voi due amanti del sangue..." li prese in giro Sanem.

"Mio Dio... menomale non ti è successo qui..."commentò Cey Cey.

"E?" chiese Ayhan.

Nel frattempo stavano entrando nella Sanem.

Una volta chiuse le porte di ingresso alle loro spalle, Sanem girò la chiave dall'interno, tirò fuori il telefono e utilizzò la stessa app che usò Mihriban molti anni prima per fare la sorpresa del loro ritorno in agenzia. Con essa poteva controllare tutte le telecamere di sicurezza.

Quando acquistarono la Sanem fece installare lo stesso sistema. Can seguiva quello della Fikri Harika, mentre Sanem quello della Sanem.

Dopo aver impostato il tutto, raggiunse la sala riunioni, l'unica completamente isolata acusticamente. Disattivò le telecamere solo di quella stanza.

2. QUESTO E' SOLO L'INIZIO. STORIE DI UN FUTURO DA RACCONTARE (ITA VERSION)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora