Una volta tornati a casa, Bulut, Deren, Burak e Ezgi si riunirono per parlare.
Dalla versione di Ezgi venne fuori che Metin le si era avvicinato non come voleva far intendere lui, da tanto, ma in verità da relativamente poco. Si presentò a lei in negozio dopo il matrimonio di Deren. dicendo che entrambi avevano una conoscenza in comune e che ben presto avrebbe partecipato ad un matrimonio all'estero e che, per questo cercava un completo uomo da cerimonia. Da lì, credendo che quella conoscenza fosse Deren, Ezgi si dimostro molto cordiale con lui, tanto che ne nacque una amicizia. Metin non rivelò mai di essere fidanzato, e più passavano del tempo insieme e più lui iniziava a provare qualcosa. Un qualcosa che Ezgi ripetè più volte che non ricambiava. Ma non voleva perdere la sua amicizia, perché in fondo credeva che fosse stata Deren a mandarlo come cliente da lei, e le dispiaceva.
Perciò ogni tanto si vedevano e parlavano, ma Ezgi non aveva mai sospettato che dietro a tutto ciò ci fosse il padre di entrambe. Anche se, poteva arrivarci.
Metin, un avvocato, anzi, uno degli avvocati più illustri di Istanbul che di punto in bianco si interessa ad una sarta di abiti da sposa. Assurdo anche solo pensarlo. Ma non in quel momento.
Si era sempre dimostrato carino, cordiale e disponibile, ma adesso capiva che era soltanto per tenerla d'occhio e ottenere informazioni da lei. Al pensiero, Ezgi si maledisse per la sua ingenuità.
A quel punto, Bulut la mise a parte del piano che aveva messo in atto con Sanem.
Deren era ormai al corrente di tutto il coinvolgimento di Sanem e altri membri dell'agenzia. E per quanto spiazzata, una volta parlato con lei non potè che capire la sua difficoltà e la sua condizione. Non la incolpava di niente, anzi, la capiva. Perchè in fondo in passato anche lei si era trovata in mezzo ad una menzogna e sapeva bene che cosa si provava.
Anzi, le fu davvero grata per aver sempre tenuto d'occhio la situazione intorno a lei.
Muzo e Deniz si trovavano a Londra per raccogliere informazioni insieme a Volkan su Metin e Ahmet Erdogan. Era stata proprio Deren a dare il via.
Mentre lei aveva incentrato tutta la sua rabbia nei confronti del padre, suo unico obbiettivo di quel piano, Bulut invece era focalizzato su Metin.
Questa volta si sarebbe dimostrato una volta per tutti chi dei due era veramente un avvocato con la A maiuscola. Per tutto questo tempo, le parole di superiorità, il tono carinamente snob con cui l'aveva sempre apostrofato, facendolo sentire inferiore era sempre rimasto impresso nella mente di Bulut. Odiava quel genere di persone.
Tutta l'agenzia era a disposizione, tenevano tutti gli occhi aperti.
Ma in tutta questa situazione, ci fu anche una bella notizia.
Can chiese a Bulut di ricoprire il ruolo di Metin come avvocato dell'agenzia. Era un grande salto di qualità per la risalita della sua carriera di avvocato. Can e Sanem garantirono la massima libertà a Bulut per la gestione. Sanem propose addirittura di trovarsi un collega fidato, uno stagista che potesse aiutarlo, e che sarebbe stato assunto alla Sanem, sotto la sua guida, mentre lui era impegnato con la grande Fikri Harika.
Ci volle qualche mese per ottenere delle prova concrete, ma alla fine grazie all'aiuto di Muzo e Deniz, mossi dai conti in sospeso con Metin per come si era comportato, e grazie ovviamente, a Volkan, Bulut raccolse un faldone intero di prove, analizzando ogni documento accuratamente durante le notti insonni per badare alla piccola Aysegul mentre Deren riposava stremata.
Arrivò il giorno che tanto attendeva. Una mattina si svegliò e dopo aver salutato sua moglie e sua figlia andò a consegnare tutte le prove che aveva in mano.
Poco dopo con l'abbondanza di materiale raccolto, lo studio prestigioso di suo padre venne chiuso dalle forze dell'ordine. Nello stesso modo silenzioso e subdolo con cui lui, Ahmet Erdogan, aveva agito nei confronti della figlia, vide sgretolarsi davanti a sé il suo grande impero. Un impero fatto di bugie e inganni. Nemmeno la sua squadra di valorosi avvocati fu in grado di proteggerlo, Metin incluso, il quale si ritrovò di nuovo senza posto di lavoro. Per il giudice le prove erano assolutamente schiaccianti. E da quella lunga sentenza le due sorelle, più unite che mai, furono ripagate materialmente e moralmente di tutto il male a loro inferto.
Ahmet Erdogan era stato ripagato con la stessa moneta. Era senza abilitazione e in carcere.
Deren dimostrò così a suo padre che cosa significava mettersi contro di lei. Non era più la bambina da sottomettere, o la ragazza ribelle a cui far abbassare la cresta. Era una donna potente, forte, determinata, ambiziosa, capace di proteggere con le unghie e con i denti e tanta professionalità, ciò che con sudore e lacrime si era creata in tutti quegli anni. Con tale vittoria, aveva combattuto per sé stessa, per sua sorella e per sua nonna. Ma soprattutto, dimostrò che nessuno è invincibile o intoccabile. Chi sbaglia, paga.
E lei aveva la fortuna di aver accanto un avvocato con la A maiuscola.
Credeva nella giustizia, ci aveva sempre creduto, ma vedendo la passione e la dedizione del marito per il proprio lavoro, sentì ancora più profondamente quel sentimento.
Una parte dei soldi che Deren ottenne dalla vincita della causa, decise di impiegarla per la ristrutturazione della casa della nonna, in cui avevano deciso di comune accordo con Bulut, di trasferirsi.
Deren aveva pensato a tutto. E all'interno della grande villa aveva già dato disposizioni per la creazione di una stanza dedicata a sua sorella, che sarebbe stata sempre la benvenuta.
Sulla storia di Burak invece, le cose andarono così.
La madre di Bulut e Burak, rimasta in casa con quell'uomo per tutto il tempo dell'analisi delle prove da parte del tribunale, aveva raccolto una testimonianza, registrando la voce del compagno in cui ammetteva ciò che aveva sempre fatto a lei e il figlio minore.
Era rimasta in quella casa solo con quello scopo. Non era vero che non voleva collaborare, aveva sacrificato sé stessa, resistendo "in quella prigione" il tempo necessario affinché riuscisse a estorcergli la verità. Stremata, e tremante, dopo esserci riuscita, raggiunse suo figlio maggiore a casa, suonò il campanello e consegnò la busta in silenzio. Ma prima che potesse allontanarsi, distrutta, le venne meno le forze e si accasciò davanti ai suoi occhi.
Tutto questo accadde la mattina del giorno della nascita di Aysegul, mentre Deren e Burak erano in agenzia.
Bulut soccorsa la madre, senza perdere altro tempo, corse a consegnare immediatamente le prove che aveva in mano.
E a quel punto, la decisione finale del giudice non tardò ad arrivare.
Una volta trasportata in ospedale in stato confusionale, la madre di Bulut venne ricoverata. E successivamente acconsentì di essere curata presso una clinica specializzata. L'attendeva un lungo percorso di rinascita interiore. Avrebbe affrontato tutti i traumi passati. Non sarebbe stato facile, ma adesso che era libera, poteva farlo. Aveva l'anima in pace, finalmente poteva rimettere a posto i pezzi di sé stessa.
Ed Ezgi in tutto questo? Cosa avrà fatto con i soldi ottenuti dalla causa?
Ezgi, nonostante la grande cifra che le permetteva di cambiare completamente vita se avesse voluto, decise di investirne una parte nell'azienda sua e di sua madre, per ripagarla di tutti i sacrifici fatti per averla cresciuta da sola. Per sé stessa, si tolse solo un piccolo ma grande sfizio. Comprò un piccolo appartamentino tutto per sé a metà strada tra sua madre e sua sorella.
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Ciao lettori :)
Grazie per aver letto il 40° capitolo della storia.
Siamo a -3 per il finale.
A presto con il prossimo!
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2. QUESTO E' SOLO L'INIZIO. STORIE DI UN FUTURO DA RACCONTARE (ITA VERSION)
RomanceSEQUEL DI "QUESTO E' SOLO L'INIZIO. STORIA DI UN FINALE MAI RACCONTATO" Presente, passato e futuro si mescolano in questo racconto. Matrimoni, bambini, pubblicità, attori, amicizie, amori, delusioni, guai, famiglie, fratelli, sorelle, ritorni, parte...