18. Verità nascoste

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Saputo del ritorno di Can, Sanem si fiondò subito al piano di sopra per sapere le ultime novità.

Lo vide attento su dei fogli davanti a sé. Bussò.

Can alzò la testa e sorrise.

"Perchè bussi al tuo stesso ufficio?" le chiese sorridendo.

"Ecco, ti ho visto così concentrato che mi è sembrato corretto. O forse le abitudini sono dure a morire." disse con un sospiro avvicinandosi. Lo salutò con un bacio sulla guancia, poi si accomodò sulla sedia della scrivania di fronte a lui.

"Tieni." disse poggiando davanti a lui i dossier.

"Sono i dossier che avevi chiesto a Muzo. Li ho tenuti io mentre non c'eri." disse.

"Ah, grazie, li stavo cercando infatti."disse Can.

"Sono venuta per questi, ma anche per un altra cosa." disse Sanem.

"Spara." rispose suo marito.

"Pranziamo insieme?" chiese con gli occhi dolci.

Can guardò l'orologio. "Ehm, si, è già l'ora di pranzo, wow, non me n'ero neanche accorto." ammise.

"Certo, che pranziamo insieme. Perchè non dovrei pranzare con la mia bellissima e talentuosissima e generosissima moglie?" rispose lui.

Sanem iniziò a ruoteare il braccio davanti a sé copiando il gesto di un certo Can Divit di fronte ai complimenti.

"Eh, ma così esageri..." rispose poi lei.

"I complimenti a mia moglie non sono mai abbastanza." rispose lui.

"Tu perché l'hai chiesto in modo così timido e titubante? C'è qualcosa che devi dirmi, per caso?" rispose Can conoscendola molto bene.

"Mh, no, che ne so, se hai da fare..." disse riferendosi ai documenti davanti a lui.

"Ah, questi? Posso aspettare. Tranquilla. Sono i budget che mi ha dato Emre." disse Can mettendoli da parte.

"E...? Com'è andata?" chiese Sanem.

"Ecco... tutto tranquillo." rispose Can facendo spallucce.

Can vide l'espressione insaziabile di risposte di sua moglie.

"Va bene, facciamo così, ordiniamo il pranzo e parliamo tranquilli. D'accordo?" propose Can.

"Perfetto." rispose Sanem.

"Per me pizza."aggiunse subito.

"E pizza sia." rispose Can.

Una volta arrivato il cibo si accomodarono sul divano.

"Quindi Bulut ha sporto denuncia, è così?" chiese Sanem.

"No, è stato Burak a sporgere denuncia. Bulut gli ha spiegato che doveva essere lui ha farlo." rispose Can.

"Ah... povero ragazzo." commentò Canem con una mano a coprire la bocca piena.

"E... poi?" chiese.

"Abbiamo accompagnato Bulut e Burak a casa dei genitori. Abbiamo aspettato fuori mentre loro sono saliti a prendere alcuni vestiti per Burak."

"Ah.. e c'era il padre? Hanno litigato?" chiese Sanem con gli occhi sgranati.

"No, il padre era uscito, a detta di Bulut, ma la madre era in casa." rispose Can.

"E... come sta lei?" chiese preoccupata Sanem mettendo giù il trancio di pizza che aveva in mano.

"Non lo so... Bulut non ha detto niente a riguardo. Ma ad un tratto io ed Emre, che aspettavamo lì fuori, abbiamo sentito piangere a dirotto... e la voce era femminile." disse Can.

2. QUESTO E' SOLO L'INIZIO. STORIE DI UN FUTURO DA RACCONTARE (ITA VERSION)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora