Seduta in quel grande salotto, Sanem attendeva di parlare con l'unica persona capace di comprenderla in quel momento.
La sua fedelissima sorella Mihriban. La sua seconda mamma.
"Ecco qui i nostri thè." disse spuntando dalla cucina con un vassoio.
Erano sole, Aziz era uscito. Approfittando della splendida giornata aveva deciso di passare da Nihat. C'era ancora in ballo la promessa di una rivincita dall'ultima sconfitta a Backgammon, ed era anche un modo per stare insieme tra consuoceri. Da lì i due sarebbero poi andati a prendere i bambini a scuola e Aziz li avrebbe portati alla tenuta.
"Allora figliola raccontami. Sono sorpresa di vederti a casa a quest'ora. Qualcosa non va, non è vero?" chiese.
"Giuro, sorella Mihriban che se non lo dico a qualcuno... mi scoppierà il cervello." disse Sanem.
"Mio Dio... cos'è che ti tormenta così tanto? Non farmi spaventare. Sù, racconta." la incitò.
Sanem bevve un sorso di thè, ed esordì con la seguente frase:
"Ho scoperto tutto." disse.
"Cosa hai scoperto?" chiese ingenuamente Mihriban.
"Deren..." pronunciò solamente.
"Ah!!!" esclamò lei. "E?"
"Avrei preferito non sapere. Perchè adesso mi trovo in una tale situazione che non so cosa fare, non so come comportarmi... " ammise sbuffando esasperata.
"Che vuol dire? Dai racconta! Non farmi morire di curiosità." la implorò Mihriban.
Sanem iniziò a raccontare tutto ciò che era successo dall'ultima volta che le aveva parlato fino alla scoperta di quella mattina.
"Mio Dio, figliola, non ci posso credere.... è ancora peggio di quello che immaginavo." commentò a fine racconto.
"Già, capisci adesso? Stamattina non volevo neanche andare in ufficio, ho fatto il possibile per evitare di incrociare gli altri. Ci sono talmente tante persone coinvolte che... come le guarderò in faccia adesso sapendo la verità, eh?" si chiese di scatto.
"Se parlassi, si creerebbe il putiferio in agenzia e in azienda, ed io non voglio questo..." ammise.
"Ma lo sai no, che prima o poi la verità verrà a galla..." rispose Mihriban.
"Lo so, ma voglio davvero prendermi la responsabilità di aver detto la verità, compromettendo i rapporti tra me e le persone coinvolte?"
chiese disperata.
"Questa è la punizione per essermi intromessa in affari che non mi riguardano. Aveva ragione Can. Avrei dovuto far finta di niente fin dall'inizio e preoccuparmi dei problemi nella mia vita." rispose.
"Ma lo hai fatto per il bene che vuoi alle persone che ti circondano, non con cattive intenzioni." la giustificò Mihriban.
"E poi scusa, che vuol dire "i miei problemi, Sanem? Che problemi ci sono nella tua vita, figliola?" chiese soffermandosi su quelle parole.
Sanem accennò un lieve sorriso e con occhi tristi confidò: "In tutto questo casino, mi mancava anche litigare con mio marito." disse.
"Hai litigato con Can?" chiese Mihriban sorpresa e dispiaciuta.
Sanem annuì. "E perché?" chiese.
Sanem gli raccontò il litigio avvenuto il giorno prima in ufficio e il resto della serata.
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2. QUESTO E' SOLO L'INIZIO. STORIE DI UN FUTURO DA RACCONTARE (ITA VERSION)
RomanceSEQUEL DI "QUESTO E' SOLO L'INIZIO. STORIA DI UN FINALE MAI RACCONTATO" Presente, passato e futuro si mescolano in questo racconto. Matrimoni, bambini, pubblicità, attori, amicizie, amori, delusioni, guai, famiglie, fratelli, sorelle, ritorni, parte...