Durante il tragitto verso casa, una volta presi i bambini, Sanem chiamò Mihriban.
"Sanem? Figliola?" rispose subito lei.
"Mihriban? Ciao." rispose Sanem.
"Chi è? E' nonna Mihriban?" chiese Ates sul seggiolino posteriore.
"Si, è nonna Mihriban." confermò sua madre.
"Ciao nonna!" esclamò a gran voce per farsi sentire.
"Ciao pulcini miei!" li salutò lei dolcemente sentendoli.
"Ma dove siete? Sento un gran rumore..." disse.
"Siamo in macchina" rispose Yildiz.
"Si, stiamo tornando a casa." rispose Sanem.
"Senti... ho chiamato per chiederti... è tanto che non facciamo una serata tra donne... solo io e te... saresti libera stasera?" chiese.
"Ecco, se hai già impegni con Aziz, non preoccuparti, eh... facciamo un altro giorno." disse subito.
"No, no, figliola. Io ci sono, anzi, non potevi chiedermelo in un momento migliore." ammise.
"Aziz, è andato ad Istanbul per delle commissioni e si è fermato da Emre e Leyla a vedere Ilker. Ed io al momento sono nel campo a passare un po' il tempo, perciò accetto volentieri." rispose.
"Perfetto. Ci vediamo al loft allora." disse Sanem felice.
"Va bene." rispose lei.
"A tra poco nonna!" salutarono i piccoli.
"A tra poco, piccoli miei!" rispose lei.
Appena l'autista parcheggiò, furono accolti da Can che venne loro incontro.
"Eccola qui la mia splendida famiglia!" disse di ottimo umore allargando le braccia pronto ad abbracciarli tutti.
"Papà!" gli corsero incontro i bambini.
"Allora?" disse prendendoli in braccio e in spalla tutti quanti.
"Com'è andata a scuola? Vi siete divertiti dai nonni?" chiese.
"Si!E' andata bene!" disse Yildiz.
"Il mio amico è tornato a scuola." disse Deniz tutto contento.
"Guarda, ti abbiamo fatto un disegno dalla nonna." disse Ates.
"Ah, un disegno? Adesso sono curioso." rispose.
"Ma prima... prendete i vostri zaini e aiutate la mamma a portare dentro le cose. Il disegno lo vediamo dentro. Anzi, preparateli." disse.
"Su correte, correte, correte." li incoraggiò.
Can prese la borsa da lavoro che Sanem portava in spalla.
"Ciao amore, benvenuta." la salutò con un bacio e un caldo abbraccio.
"Mi sei mancata tanto." disse inspirando il suo profumo.
"Anche tu. Non puoi sapere quanto," disse Sanem ricambiando l'abbraccio.
Seppur sempre insieme anche a lavoro, quel breve distacco, era puro dolore fisico.
Arrivare a fine giornata stanchi ed essere accolta da un suo abbraccio per Sanem era come tornare a respirare.
Can si staccò dall'abbraccio e la osservò accarezzandole i capelli, assicurandosi che stesse bene.
"Sto bene." rispose lei conoscendo il suo sguardo.
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2. QUESTO E' SOLO L'INIZIO. STORIE DI UN FUTURO DA RACCONTARE (ITA VERSION)
RomanceSEQUEL DI "QUESTO E' SOLO L'INIZIO. STORIA DI UN FINALE MAI RACCONTATO" Presente, passato e futuro si mescolano in questo racconto. Matrimoni, bambini, pubblicità, attori, amicizie, amori, delusioni, guai, famiglie, fratelli, sorelle, ritorni, parte...