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Senza fare alcun rumore e saliamo sul suo furgone, mette in moto e ci dirigiamo verso casa mia. Restiamo in silenzio per tutto il tragitto: c'è imbarazzo tra di noi, in più io sono fortemente preoccupata per la reazione di Billy se dovesse scoprire che cosa ho combinato questa notte.

-Sono morta. E' davvero la volta che mi uccide.-

Finalmente arrivo davanti casa. La sua macchina non c'è -È un buon segno.- penso.
"Aspettami qui per favore, ci metto un secondo." intanto recupero il mio skate e lo zaino da dietro.
Scendo dal furgone e corro alla porta di casa. Il cuore a mille. Apro la porta senza far troppo rumore ed entro. La casa è buia e silenziosa, accendo la luce e vedo un foglietto sul piano della cucina: "Scusa se non sono passato a prenderti oggi. Ho un doppio turno. Ti voglio bene, Billy."
Sono salva. Lo ha sicuramente scritto stamattina quando è ritornato ed era convinto che io fossi già uscita per andare a scuola.
Torno al furgone e mi sporgo verso Eddie.
"Hai bisogno di una doccia prima di andare a scuola?"
"Tu vuoi andare a scuola? Di sabato? Anche se siamo già in ritardo?"
"Non posso saltare troppe ore inutilmente. Se vuoi ci sistemiamo a casa mia e poi partiamo, tanto mio fratello non c'è. Saremo là per la terza ora."
Fa spallucce e spegne il motore. Scende e mi accompagna in casa.
"Un bagno è dietro questa porta, fatti pure una doccia. Io userò il bagno del piano superiore. Ci vediamo in camera mia quando hai finito, sali le scale ed è la seconda porta a sinistra."
Annuisce ed entra in bagno. Io salgo le scale e faccio lo stesso. Mi spoglio e mi ficco in doccia, sotto l'acqua calda riesco a pensare più lucidamente a ciò che è successo questa notte.

-E ora? Esco e dal nulla gli chiedo "Hey ma tu vuoi qualcosa di serio? Oppure abbiamo solo scopato e tanti saluti? Ciao, ci vediamo alla prossima sessione di D&D". E io cosa voglio? Mi va bene essermi solo tolta uno sfizio o, sotto sotto, cerco qualcosa di serio? Ma soprattutto ho le forze di conciliare una VERA relazione con la gelosia di mio fratello? Dovrei tenere tutto nascosto, mi ucciderebbe.-

La testa mi esplode.
Finisco la doccia, esco dal bagno con addosso solo la sua maglia che mi arriva alle ginocchia e vado verso la mia camera per cercare dei Jeans, una volta nella stanza sento dei passi dietro di me, mi giro e c'è Eddie che sta entrando in camera, i capelli ancora bagnati.
"Oh scusa! Pensavo ti fossi già vestita!" e si gira sorridendo imbarazzato, una mano sugli occhi.
"Dopo questa notte non penso che questo sia più un problema per noi." e sorrido mente mi infilo i jeans.
Lui si volta di nuovo verso di me, restando appoggiato allo stipite. È rosso in viso.
"Interessante anche la tua stanza, comunque." e indica la batteria nell'angolo.
"La suonavo prima di tornare qui, saranno settimane che non la tocco. Mancanza di ispirazione." sospiro.

-Non dice una parola su ciò che è successo ieri, nonostante la mia frecciatina.- sono un po' delusa, non so cosa mi aspettassi, ma avrei almeno voluto un segno da parte sua.

"Okay, sono pronta. Si va?" infilo le Converse e vado verso di Eddie per uscire dalla stanza.
"Certo." mi fa eco seguendomi.
Usciamo di casa e torniamo sul furgone, diretti a scuola. Di nuovo silenzio tra noi: solo la musica ci fa compagnia, io guardo fuori dal finestrino cercando di capire come comportarmi. Una volta arrivati lui parcheggia ed entriamo a scuola, arriviamo nell'atrio principale che a quest'ora è deserto e mi giro verso di lui.
"Grazie per il passaggio." gli dico per poi girarmi diretta alla mia classe per fare l'ultima lezione prima del pranzo.

-E' evidente che a lui non interessi altro, mi avrebbe detto qualcosa mentre venivamo fin qui. Bene, tanto non importa nemmeno a me. Ci siamo entrambi sfogati, nulla di più.- penso.

Eddie mi afferra il polso e mi tira a sé, alzo il viso per guardarlo e noto che sorride.
"Volevi andare via senza salutarmi?" dice prima di avvicinare il suo viso al mio e baciarmi. Poi, dopo essersi staccato, continua "Scusa per i silenzi di questa mattina, non sapevo come dirti che per me è stata una delle notti migliori della mia vita. Ho avuto il coraggio di dirtelo solo ora perché non volevo ci fosse qualcosa in sospeso tra noi. Lo so che ci conosciamo da veramente poco, tutto è successo all'improvviso: dalla prima volta che ti sei seduta al nostro tavolo mi hai come stregato. Non so cosa ne pensi tu, però vorrei un appuntamento con te, cioè un vero appuntamento dato che ci siamo saltati addosso senza nemmeno essere usciti insieme una sera. Non so, come quelle cose romantiche che si fanno di solito, però in stile Eddie Munson." era imbarazzato, le parole gli uscivano velocissime come un fiume in piena.
"In stile Eddie Munson?"
"Se accetti ti stupirò. Lo prometto."
"Accetto." sorrido, lo bacio sulla guancia e mi giro per andare a lezione.
"Ti aspetto a pranzo, Mayfield." mi risponde sorridendo, le mani incrociate dietro la testa e mi guarda mentre me ne vado.

[...]

Ora di pranzo. Arrivo in mensa, scelgo il mio pranzo come al solito e vado verso il tavolo del club. Dustin mi vede e mi saluta.
"Buongiorno principessa." mi dice Eddie con un sorriso che ricambio imbarazzata, cercando di non farmi vedere dai presenti.
"Meg! Com'è stata la festa di ieri sera?" chiede Dustin.
"Come lo sai?" poi accendo il cervello ed esclamo "Oh, te lo avrà detto Steve questa mattina immagino. Comunque è stata abbastanza noiosa, sono andata via presto." gli rispondo tenendo lo sguardo sul piatto mentre giocherello con il cibo.
In quel preciso istante appare Carver dietro di me, si avvicina e mi dice: "Hey Meg, non è che hai voglia di ballare per me su qualche tavolo più tardi? Dò buone mance, te lo giuro." dopodiché ride e mima più volte il gesto di prendermi per i fianchi e montarmi. Mi ha presa alla sprovvista e non so cosa rispondere, nota il mio silenzio e ne va compiaciuto. Non ottenendo la mia solita risposta cinica penserà sicuramente che lo spettacolino mi è piaciuto.

-Ballare su un tavolo? Che cazzo ho fatto ieri sera?-

Guardo Eddie in cerca di risposte, ma il suo sguardo è ancora su Jason. Sicuramente lo ha sentito.
"Un momento." dice Jeff, uno dei ragazzi seduti al nostro tavolo mentre mi indica. Mi stava fissando da quando mi sono seduta ma ho cercato di far finta di niente.
"Io quella maglia la conosco, ha una macchia di vernice rossa che non va più via proprio sopr- AHI!".
Eddie gli ha sicuramente dato un calcio da sotto il tavolo per zittirlo. Tutti i ragazzi guardano perplessi prima me e poi Jeff. Voglio sprofondare, -Ho pensato a qualsiasi cosa questa mattina tranne che cambiarmi questa sua stupida maglia.-
Vedo Eddie che sorride mentre mangia, cerchiamo di non incrociare i nostri sguardi per non creare altri sospetti.

Eccoci finalmente al nono capitolo. Spero che finora vi stia piacendo 💖 Lasciatemi delle stelline e commenti se è così, mi fa sempre piacere.

𝐻𝑒'𝑠 𝐽𝑢𝑠𝑡 𝑎 𝑓𝑟𝑒𝑎𝑘 // 𝗘𝗱𝗱𝗶𝗲 𝗠𝘂𝗻𝘀𝗼𝗻Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora