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Passano tre giorni. Impiego il tempo a leggere, studiare, guardare la tv e ascoltare musica: è piuttosto noioso passare tutto questo tempo da sola, in più ho completamente finito l'erba e il naso fa male nonostante gli antidolorifici. Continuo ad ignorare Billy e scendo a mangiare solo quando sono certa che lui non è in casa.

A Dustin ho detto via radio di essere malata quindi penso che anche Eddie ormai lo abbia saputo, Mike è partito verso la California per vedere El, Steve invece mi chiama sempre al walkie talkie e ogni volta cerco una scusa per non farlo piombare qui. Mi fa stare male dire tutte queste bugie al mio migliore amico ma non so cosa farebbe se scoprisse ciò che è successo.
Arriva la mezzanotte e sono a letto che leggo un libro mentre ascolto la musica quando il walkie talkie sotto al mio letto parla.
"Ehi Meg, sono Steve. Affacciati. Passo."
-Merda!- mi avvicino alla finestra e sbircio fuori -Non posso nemmeno fingere di dormire perché la luce è accesa. Cosa faccio?-
Mi vede e scuote il braccio per salutarmi. Apro la finestra.
"Arrivo!" e si avvicina per scalare l'albero, una volta che è alla soglia della finestra alza lo sguardo e la preoccupazione si disegna sul suo volto. Subito afferra il mio viso tra le mani e osserva la ferita.
"Cosa ti ha fatto..." sussurra incredulo.
-Ecco. Ha già capito.-
"Steve non è così grave, te lo giuro, ancora qualche giorno ed è passato. Non è nemmeno rotto o deviato." tolgo il viso dalla presa delle sue mani, mi volto e vado a sedermi sul letto. Steve resta in piedi con le mani sui fianchi e guarda ancora il mio naso per qualche secondo.
"Io lo ammazzo quel bastardo. Dov'è?" così dicendo scatta verso la porta, la apre e sta per uscire dalla camera quando gli dico "Non c'è. Non è qui."
Il ragazzo si ferma, richiude la porta e si siede accanto a me.
"Dimmi che cosa è successo. Ti prego, Meg."
"Sono uscita con Eddie, come ti avevo accennato, poi Billy ha visto il segno di un succhiotto sul mio collo nonostante avessi provato a nasconderlo con..."
"La famosa bandana." mi interrompe e lo osservo con aria interrogativa, "Dustin ha passato un pomeriggio intero da me e Robin al Family Video a chiedersi cosa tu nascondessi lì sotto. Non penso sappia ancora certe... cose." mi spiega.
Sorrido al pensiero e anche Steve accenna un sorriso ma torna subito serio.
"Comunque, lo ha scoperto e mi ha dato un pugno sul naso."
-Due. In più ti ha quasi strozzata. Bugiarda.-
"Una ferita del genere non è da un solo pugno, in più sul collo non hai solo il famoso succhiotto: quelli sembrano lividi di mani."
Gli racconto la verità e gli occhi di Steve si fanno lucidi. Mi abbraccia.
"Vieni da me. Mia madre ti adora e non avrà problema ad ospitarti, ti posso lasciare la mia camera se necessario e faremo denun-"
"No Steve, non voglio essere un peso, inoltre Billy verrebbe subito a cercarmi."
"Ti prego." si stacca da me, anche i suoi occhi mi stanno implorando.
"Non voglio mettere nei casini anche la tua famiglia. Ci penserò, Steve. te lo prometto."
Senza dire nulla si appoggia allo schienale del letto e allunga un braccio formando una specie di conca, invitandomi ad appoggiarmi a lui. Subito spengo la luce e lo seguo ma non appena sento il suo abbraccio stringermi, crollo di nuovo in un pianto liberatorio. Mi stringe ancora di più finché le lacrime non si fermano e mi addormento, mentre Kate Bush è sempre in sottofondo.

Mi sveglio nello Starcourt Mall. Sono a terra ferita e di fronte al Mind Flayer, non riesco ad alzarmi e papà mi abbraccia cercando di fare da scudo alle scintille di tutti i fuochi d'artificio che i ragazzi stanno lanciando al mostro. Non capisce che cosa sia quell'essere o da dove venga: lui è corso senza esitazione per proteggere la sua bambina, anche se bambina non lo sono più e lo sa. Sento il profumo della divisa da guardia notturna del centro commerciale, mi sento al sicuro tra le sue braccia, è come se nulla potesse superare la barriera che sta creando con il suo corpo.
Le scintille cessano, alza la testa per controllare che io stia bene e mi sorride cercando di tranquillizzarmi. Io piango, sono spaventata, non so come usciremo da questa situazione.
"Okay, ora ti porto al sicuro." mi dice.
Poi mi prende in braccio delicatamente e mi solleva, cammina velocemente fino quasi ad arrivare a un riparo ma cade e io rotolo a terra, poco distante da lui. Riapro gli occhi e l'orrore si dipinge sul mio viso: mio padre è stato trafitto da uno dei tentacoli del mostro. È pieno di sangue, sdraiato a terra con un buco in mezzo al petto. Mi avvicino strisciando, la gamba ancora non mi permette di camminare, e mi posiziono accanto a lui che respira a malapena.
"Papà! No!"
"Ti voglio bene Meg. Mi dispiace."
"No! Svegliati! Ti prego!"
Mi accascio sul suo corpo piangendo disperata.
In quell'istante il Mind Flayer cade a terra senza vita. Steve corre verso di me urlando qualcosa ma per me è come se non dicesse nulla, il dolore che sento attutisce tutto ciò che mi circonda, scivola accanto a me e mi stringe forte. Urlo di disperazione, gli occhi chiusi e fiumi di lacrime continuano a scendere. Lui prende la mia testa e la poggia al suo petto, cerca di calmarmi accarezzandomi i capelli.
"Ci sono io, Meg."
Piango sempre di più, singhiozzo e tremo tra le sue braccia.
"Sono qui. Non ti lascio." mi ripete, "Non ti lascio."
Alzo la testa e noto che quello che mi abbraccia non è più Steve: è Billy. Mi afferra il mio collo e stringe sempre più forte. Mi sento soffocare. Boccheggio.
"Billy, ti prego. No."
Ma un ghigno si disegna sul suo volto. Stringe ancora di più. Cerco di urlare ma nulla esce dalla mia bocca. Sto morendo.

"PAPA'! NO!" mi alzo di scatto, cercando di liberarmi dalla presa che sento dimenticandomi che è quella di Steve. Tremo.
"Meg! Hei Meg! Sono io!" cerca di calmarmi.
"LASCIAMI! BILLY!"
Torno lucida, alzo lo sguardo e vedo Steve davanti a me.
"Di nuovo quell'incubo?"
Annuisco.
"Vieni qui. Ci sono io." e apre le braccia per accogliermi di nuovo. Torno da lui ad accoccolarmi e piango ancora.
"Mi hai fatto prendere un colpo, Mayfield." mi sussurra mentre mi accarezza la testa.
"Scusa." rispondo tra un singhiozzo e l'altro.

Scusate il ritardo nella pubblicazione ma ho avuto dei contrattempi ❤️ spero che anche questo capitolo vi piaccia, fatemi sapere qui sotto.

𝐻𝑒'𝑠 𝐽𝑢𝑠𝑡 𝑎 𝑓𝑟𝑒𝑎𝑘 // 𝗘𝗱𝗱𝗶𝗲 𝗠𝘂𝗻𝘀𝗼𝗻Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora