Arriviamo a casa di Steve dopo pochi minuti, parcheggia l'auto nel vialetto e mi accompagna alla porta d'ingresso. Entriamo nella villa ed è esattamente come me la ricordavo: elegante e curata.
"Quanto mi piace casa tua."
"Lo dici ogni volta che entri, solo che questa volta non c'è mia madre che ti gongola davanti." mi risponde mentre chiude la porta a chiave .
"Dio, adoro quella donna. Mi dispiace che non la rivedrò mai più."
Steve mi prende la mano e mi fa voltare verso di lui. Mi guarda negli occhi.
"No. Ti vieto di dire così. Tu non morirai, vedrai che troveremo una soluzione." mi dice, poi mi bacia la fronte e si incammina verso le scale per salire in camera sua come facciamo di solito.
Mentre lo seguo per il corridoio sbircio nel salotto e noto l'armadietto dei liquori del padre di Steve.
Entro nella stanza e mi ci fermo davanti, poi mi volto verso il ragazzo che si è fermato sulla porta del salotto ed è poggiato allo stipite.
"Ehi, che ne dici?" indico con il pollice le bottiglie ben sistemate dietro di me e gli faccio l'occhiolino.
"Beh, non so se bere ci aiuterebbe a superare questa situazione." mi risponde mentre si avvicina, poi si ferma davanti a me e mi guarda, è vicinissimo al mio viso e continua a sorridere.
"Potremmo fare qualche stupidaggine..." alza un braccio e afferra una bottiglia di rhum, i suoi occhi non si staccano dai miei, poi la apre e ne beve un sorso.
"...dovremmo proprio evitare." conclude facendomi l'occhiolino.
Gli afferro la mano e lo trascino verso la porta-finestra lì vicino, la apro ed usciamo: le luci della piscina lasciano il giardino in penombra, ha un che di inquietante. Steve accende il piccolo stereo che hanno in giardino per fare sottofondo. Ci sediamo ciascuno su un lettino, uno di fronte all'altro, e iniziamo a parlare del più e del meno passandoci la bottiglia dopo averne bevuto qualche sorso. Il sapore del rhum mi pizzica la gola ma la sensazione che lascia rende la mia testa leggera ed è ciò di cui ho bisogno ora.
"Povero signor Harrington: tornerà dalle vacanze e scoprirà che qualcuno ha razziato i suoi alcolici." scherzo.
"Povero me che poi dovrò sopportare le sue urla." mi risponde Steve iniziando a ridere imitandolo.
"Dovrò ringraziare Vecna allora, mi eviterà di sentire!" io continuo a ridere, sono già brilla, Steve invece si fa subito serio.
"Meg, io non..."
In quell'istante dallo stereo si sentono le prime note di "Shut up and Dance" dei Walk The Moon. Steve alza la testa e mi guarda.
"La nostra canzone, l'abbiamo ballata al ballo d'inverno..." mi dice malinconico.
-No, niente tristezza stasera.-
Subito scatto in piedi, mi metto di fronte a lui e sorridendo gli tendo la mano per invitarlo a ballare. Dopo poco lui la afferra rassegnato e lo porto nello spazio tra i lettini e il bordo della piscina, inizio a saltellargli attorno ballando e cantando, nel mentre alzo la bottiglia e ogni tanto bevo un sorso."She took my arm
I don't know how it happened
We took the floor and she said."Steve inizia a sorridermi, so di essere una pessima ballerina e so come prenderlo. Segue i miei movimenti con la testa e noto che pian piano si sta sciogliendo: tiene il tempo con il piede, poi inizia anche lui a cantare.
"Oh don't you dare look back
Just keep your eyes on me
I said you're holding back
She said shut up and dance with me!"Mi prende la mano e mi fa fare una giravolta, siamo così presi che il nostro cantare è quasi diventato urlare a squarciagola. Mi ruba la bottiglia e beve un altro sorso di rhum. Ora è tornato a ridere.
In questo momento mi sembra di essere tornati ad anni fa: quando i pensieri non erano così neri, tutti potevamo passare l'estate in modo spensierato e Hawking non era una città maledetta."This woman is my destiny
She said oh oh oh
Shut up and dance with me!"Steve ora è di nuovo di fronte a me, dietro di lui c'è solo l'acqua, così gli rubo la bottiglia dalla mano e lo spingo in piscina. Dopo qualche secondo il ragazzo riemerge e con le mani si tira indietro i capelli.
"Meg! Ma sei impazzita?", ride e nuota verso di me.
Poggio la bottiglia a terra e mi tolgo gli anfibi perché ho già capito cosa sta per fare e non voglio rischiare di rovinarli. Steve esce dalla piscina e mi prende in braccio per poi buttarmici dentro.
L'acqua fredda è un toccasana. Riemergo e lo sento urlare mentre si rituffa dentro insieme a me, questa volta è solo in boxer. Iniziamo a giocare come due bambini, schizzandoci l'acqua in viso e riedendo fino alle lacrime.
Nuoto verso il bordo e recupero la bottiglia, finisco ciò che è rimasto del rhum e mi volto verso Steve alzandola.
"Ce la siamo scolata tutta?"
"Te la sei scolata quasi tutta tu se devo dirti la verità. Infatti sei ubriaca." mi risponde mentre si avvicina, mi ruba la bottiglia per poggiarla di nuovo sul bordo e mi prende in braccio, sento le sue mani che mi tengono i fianchi, le mie gambe si incrociano dietro la sua schiena mentre poggio il mento sulla sua spalla e con le mani giocherello con i suoi capelli bagnati.
"Mi mancherai." sussurra dopo qualche minuto di silenzio.
"Steve non pensiamoci, dai, lo hai detto anche tu prima..." gli dico tornando seria e allontanando il viso dalla sua spalla. Siamo uno di fronte all'altro, i nostri nasi quasi si sfiorano.
"No, devo dirti una cosa. Non voglio più che qualcosa resti in sospeso tra noi. Non ora." mi guarda negli occhi.
"Voglio solo dirti che non sono mai andato avanti dopo la nostra rottura. Anche se la nostra storia è durata solo un anno e tutti credevano fossimo solo migliori amici perché dovevamo tenerla nascosta a causa di Billy, è stato il periodo migliore della mia vita. E non riesco più a stare con nessun'altra non perché non mi piaccia nessuna, ma perché nessuna è te."
Resto senza parole. In un attimo riaffiorano tutti i ricordi della nostra relazione: gli appuntamenti, le stupidaggini che abbiamo combinato, la sua gelosia, la segretezza del tutto, la mia prima volta. Gli occhi si fanno lucidi.
"Steve, io...".
"Ecco dov'è finita la mia sorellina!"
Una voce familiare mi interrompe, mi volto e vedo Billy che ci fissa dall'altro lato della staccionata. Ha la sigaretta in bocca e sorride, ma capisco subito che è un sorriso spavaldo.
-Oh no. Non di nuovo.-
Subito Steve mi allontana ed esce dalla piscina, lo seguo e lui tende il braccio per tenermi dietro di sé e proteggermi.
"Harrington." lo saluta scavalcando la staccionata.
"Sì, sono io, ora non venire nei jeans." gli risponde con sarcasmo.
"Sai, a volte la mia sorellina sparisce, la cerco per tutta Hawking e poi per caso scopro che è qui che si sta facendo sbattere da te, proprio come qualche anno fa."
"Che problema c'è? Forse è perché vorresti sbattertela tu, vero?" attacca Steve.
Billy immediatamente corre verso di lui e lo carica, buttandolo a terra. Si mette a cavalcioni su Steve e inizia a sferrargli potenti pugni sul viso.
"Dovresti aver imparato dopo l'ultima volta."
Uno, due, tre, le parole seguono il ritmo dei pugni che non accennano a smettere. Non ha intenzione di smettere e il ragazzo è inerme sotto di lui.
"BILLY! BASTA!" mi avvicino per cercare fermarlo, afferro il suo braccio con tutta la mia forza ma lui mi mette a terra con un pugno allo stomaco, poi riprende a massacrare la sua vittima.
Cerco di rialzarmi per aiutare Steve ma il dolore è troppo forte, fatico a respirare, resto a terra piegata in due e con la faccia poggiata al pavimento. Vedo un enorme chiazza di sangue sotto la testa di Steve, il viso del ragazzo è devastato mentre Billy sorride e i suoi occhi sono pieni di odio.
"TI PREGO, BASTA!"
Piango disperata, non riesco nemmeno a capire se Steve respira ancora.
"Nessuno può toccarla. Nessuno!"
I pugni finalmente cessano. Billy resta fermo su di lui qualche secondo per riprendere fiato poi si volta verso di me. Cerco con tutte le mie forze di rimettermi in piedi ma il mio corpo non risponde: sono terrorizzata.
"E ora tocca a te, stronza."
Si alza e viene verso di me, cammina lentamente e una delle sue mani gocciola ancora di sangue, mi afferra per i capelli e mi costringe a gattonare fino al bordo della piscina.
"Billy, ti prego..."
"Sta zitta! Ti avevo chiesto solo una semplice cosa: non farti scopare da uno di questi coglioni. E' colpa tua se ora Steve è morto, così come lo è stato per tuo padre. Questo succede quando ti metti in testa di fare qualcosa che non devi: le persone accanto a te muoiono, ed è SEMPRE TUTTA COLPA TUA!"
Si accuccia di fianco a me e con tutta la sua forza mi spinge la testa sott'acqua e la mantiene.
Mi dimeno più che posso, cerco di graffiare la mano che mi tiene e tento in ogni modo di sfuggire alla sua presa ma inutilmente.
Pian piano smetto di lottare, mi arrendo, l'acqua riempie la mia bocca, i sensi mi abbandonano e tutto diventa buio.
Dong. Dong. Dong. Dong.

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𝐻𝑒'𝑠 𝐽𝑢𝑠𝑡 𝑎 𝑓𝑟𝑒𝑎𝑘 // 𝗘𝗱𝗱𝗶𝗲 𝗠𝘂𝗻𝘀𝗼𝗻
ФанфикA quasi un anno dall'incendio dello Starcourt Mall, io e il mio fratellastro torniamo a Hawking e cerchiamo di riprendere in mano le redini della nostra vita. Finalmente rivedo i miei più cari amici e conosco anche uno strano ragazzo di nome Eddie...