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Il giorno dopo ci ritroviamo tutti a casa di Nancy, nella taverna dove anni fa giocavo a D&D con Will, Mike, Lucas e Dustin.
Steve e i due ragazzini leggono gli articoli di giornale che Nancy e Robin hanno trovato in biblioteca il giorno prima cercando di aggiornarsi, intanto io resto sdraiata sul divanetto perché ho uno dei miei attacchi di emicrania.
-O forse è colpa dell'alcol questa volta?-
Ascolto a malapena la conversazione, ho gli occhi chiusi e cerco inutilmente di non pensare a come morirò.
-Magari non sentirò niente. Sarà una morte veloce?-
-No, ti si romperanno tutte le ossa del corpo. Ci pensi a quanto dolore proverai?-
Questi pensieri sono un tormento.
Sento che qualcuno si è seduto sul bordo del divano, all'altezza del mio stomaco, apro leggermente un occhio e vedo che è Steve e mi guarda, probabilmente si è avvicinato per controllare che io stia bene.
"Non mi serve la guardia del corpo, Steve. Stai tranquillo." dico richiudendo l'occhio e allungando un braccio per prendergli la mano, lui la stringe e con il pollice accarezza il dorso della mia, come per darmi sicurezza, come per dirmi "Io ci sono".
Non c'è imbarazzo tra noi dopo il bacio della sera prima, forse ci aiuta il fatto di essere già stati in intimità più e più volte.
-Come gli parlo di ieri sera? Non me ne posso andare senza chiarire quella cosa.-
Sto per addormentarmi quando la porta si spalanca e appaiono Nancy e Robin che corrono giù per le scale. Mi metto a sedere, prego che abbiano buone notizie.
"Okay, abbiamo un piano." ci sorride sicura Nancy.
"Grazie ai valletti di Nance ora siamo laureande di psicologia all'università di Notre Dame. Siamo Ruth e Rose." continua Robin.
"Ottima media dei voti." fa notare Dustin mentre legge i loro finti curriculum.
"Abbiamo chiesto al manicomio un incontro con Victor Creel per una tesi sulla schizofrenia, hanno rifiutato ma ci riceverà il direttore e dobbiamo solo convincerlo a lasciarci parlare con Creel. Forse così possiamo capire come liberare Meg dalla maledizione." finendo la frase Nancy mi guarda, le accenno un sorriso anche se è chiaro che è forzato.
"Quindi ora dobbiamo solo darci un'aria da accademiche." conclude la frase.
Steve si volta verso Robin, poi di nuovo verso Nancy e indica la bionda, "A te pare un'accademica?"
Robin gli fa una linguaccia., tutti gli altri ridono.
"No, ma lo sembrerà." e così dicendo Nancy si alza e trascina di sopra Robin per cambiarsi.

Poco dopo mi alzo dal divano, ho bisogno di sgranchirmi le gambe quindi inizio a camminare avanti e indietro. I ragazzi mi fissano come se dovessi spezzarmi da un momento all'altro.
"Come possa il vostro sguardo fisso proteggermi da Vecna non lo so, ma che facciamo noi?" chiedo.
"Noi attendiamo qui che le ragazze trovino una soluzione." mi risponde Steve con quel suo fare da mamma, incrociando le braccia.
"Stavo pensando che potremmo andare a trovare Munson. È ormai solo da una giornata e vorrei vedere come sta, in più voglio anche avvisarlo del...ehm, casino." e vado verso la porta sul retro. Esco.
"No, Meg, non mi sembra una buona idea!", Steve mi segue, Lucas e Dustin prendono i loro zaini e fanno lo stesso.
"Se pensi che passerò l'ultimo giorno della mia vita del seminterrato polveroso degli Wheeler ti sbagli di grosso, Harrington." intanto cammino verso la macchina di Steve, mi ci fermo davanti e cerco inutilmente di aprirla.
"No, Meg." mi sfida Steve. I due ragazzini ci guardano in attesa di capire cosa fare.
"Aprila. Ti prego.", non sa resistermi quando lo imploro.
Ci pensa per qualche minuto, poi cerca le chiavi nella tasca dei jeans, apre l'auto e i due ragazzini si accomodano subito sui sedili posteriori.
"Spero che i tuoi walkie talkie prendano bene anche dal manicomio di Pennhurst, Henderson." gli dice Steve mentre apre la sua portiera.
Dong. Dong. Dong. Dong.
Sto per salire anch'io quando il suono dell'orologio cattura la mia attenzione, mi guardo intorno ma non capisco da dove proviene. Un sapore metallico torna a riempirmi la bocca, mi tocco il naso con il dito: sangue. Di nuovo.
Alzo lo sguardo e dall'altra parte dell'auto noto Steve che mi guarda preoccupato.
"Non lascerò che ti faccia del male. Te lo giuro." mi dice, poi sale in auto e io lo seguo. Partiamo alla volta di Lover's Lake.

[...]

"Eddie, ci sei? Passo." mentre siamo in auto cerco di contattarlo con il walkie talkie in modo da avvisarlo che stiamo arrivando.
-Così magari non si prende un colpo come l'ultima volta.-
"Ti ricevo forte e chiaro, principessa. Passo." mi risponde dopo poco.
Noto che Steve fa una smorfia schifata quando sente il nomignolo che Eddie mi dà ma non gli do peso, lo spingo leggermente con la mano e lui mi sorride di risposta.
"Stiamo arrivando. Abbiamo, ehm, delle novità. Chiamiamole così. Passo."
"Vi aspetto. Passo e chiudo."
Rimetto il walkie talkie nel mio zaino.
Ogni tanto Steve mi poggia la mano sulla coscia e la accarezza per rassicurarmi, mentre in auto cala un silenzio tombale finché non arriviamo a destinazione.

Eddie's POV.
Sento bussare alla porta della rimessa e corro ad aprire convinto di trovarmi davanti Meg e invece mi ritrovo faccia a faccia con Steve.
"Spiacente amico, non sono la tua principessa." mi prende in giro il ragazzo mentre si fa spazio per entrare.
-Non lo capisco, a volte si comporta da vero stronzo. Non gli piaccio granché.-
"Eddie!" mi saluta Dustin e corre ad abbracciarmi, per poi entrare a sua volta insieme a tutti gli altri.
Finalmente vedo Meg e vado verso di lei, si alza sulle punte per abbracciarmi, poi mi bacia.
-Mi era mancato tutto ciò.-
"Ciao Munson." mi dice, per poi entrare anche lei nel capanno.
I ragazzi sono tutti seduti sugli scatoloni sparsi per la rimessa, mentre Steve è come solito in piedi contro una delle pareti. Prendo posto sulla barca accanto a Meg.
"Devo dirti una cosa." inizia lei. Tiene la testa bassa e non ha intenzione di guardarmi, noto solo ora che tutti hanno un'espressione preoccupata e non tira una bella aria.
"Okay ragazzi, che è successo? Così mi spaventate."
"Se vogliamo essere precisi: cosa non è ancora successo." sussurra Dustin e Lucas lo picchietta con il gomito per zittirlo.
"E va bene, lo dirò senza girarci intorno: sono stata maledetta da Vecna. Morirò oggi."
È come se il mio cuore si fermasse per un istante, poi un vuoto riempie le mie viscere. La fisso a bocca aperta. Non riesco nemmeno a razionalizzare ciò che mi ha detto, sembra una cosa così surreale.
"Come lo sai?" non riesco a dire altro.
"Ho tutti i sintomi che hanno avuto anche Fred e Chrissy prima di morire, e stanotte ho avuto un'altra visione. Lo sento che mi chiama, che mi osserva, è in attesa della sua prossima preda: me."
"Okay, come la tiriamo fuori da questa merda?" mi rivolgo a tutti gli altri, li osservo uno a uno ma i loro volti non mi danno rassicurazione: guardano a terra, altrove, nessuno accenna una risposta tranne Steve.
"Non lo sappiamo." mi risponde tenendo la testa bassa, "Nance e Robin stanno incontrando ora quello che sembra essere un sopravvissuto a Vecna per capire come ha fatto. Preghiamo che scoprano qualcosa in tempo." continua, poi alza la testa per guardare Meg e noto che ha gli occhi lucidi.
"Quindi ora cerco di godermi queste ultime 24 ore di vita nel modo più normale possibile, con il mio ragazzo ricercato e sotto stretta scorta." nel dire così Meg alza finalmente la testa e noto che sta piangendo, ma cerca comunque di sorridere alla sua battuta. La stringo forte e le bacio la testa.
"Andrà tutto bene. Ora quindi non ci resta che aspettare?" mi rivolgo a Steve che mi risponde con un piccolo movimento della testa.
-Aspettiamo.-

𝐻𝑒'𝑠 𝐽𝑢𝑠𝑡 𝑎 𝑓𝑟𝑒𝑎𝑘 // 𝗘𝗱𝗱𝗶𝗲 𝗠𝘂𝗻𝘀𝗼𝗻Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora