𝕃𝕒 𝕍𝕖𝕟𝕕𝕖𝕥𝕥𝕒 𝔻𝕖𝕝𝕝𝕖 𝕊𝕚𝕟𝕘𝕝𝕖 {𝕐𝕠𝕠𝕟𝕘𝕚 𝕩 ℝ𝕖𝕒𝕕𝕖𝕣}

Capitolo 15

YOONGI'S POV:

Quel giorno non ero andato in ufficio. I pensieri incessanti mi impedivano di svolgere qualunque cosa somigliasse anche solo lontanamente alla mia abituale routine. Ero uscito da Moss Bross con la rinnovata convinzione che la mia vita fosse in carreggiata. Stavo seguendo la strada giusta. Era tutto a posto. Quell'ottimismo era durato fino alle 23:04, quando avevo allungato il braccio per controllare di aver impostato la sveglia per l'indomani mattina subito dopo avere avuto una discussione con Suran riguardo ai garofani. L'orgoglio e la gioia di mia madre erano i garofani che coltivava in estate nel giardinetto di casa. Dato il suo amore per quei particolari fiori, mi aveva chiesto di indossarne uno all'occhiello per il matrimonio. Suran si era opposta all'idea dicendo che avrei dovuto passare sul cadavere suo e di sua madre, e mi aveva ordinato di informare mia madre della decisione. Un po' esitante, avevo provato a ribattere che «A mia mamma farebbe molto piacere», ma mi era stato detto senza mezzi termini che mischiare i garofani al rosa delicato degli anturi avrebbe rovinato l'intero matrimonio. Troppo stremato per continuare a insistere, avevo spento la lampada sul comodino e posato la testa sul cuscino, e a quel punto i pensieri avevano ripreso a braccare incessanti la mia pace mentale. Alle tre del mattino, mi ero ormai ridotto a tentare di ricordare il punteggio di tutte le partite giocate dal FC Seoul negli ultimi cinque anni, nella speranza di distrarre il mio cervello iperattivo. Era sopraggiunto un sonno disturbato, e al mattino ero esausto.

Incapace di affrontare Y/n nel mio stato spossato e intontito, mi ero installato in un bar della zona dotato di Wi-Fi e avevo telefonato in redazione per dire che avrei lavorato fuori. L'articolo che stavo cercando di scrivere, su un caso di violenza domestica in cui una donna aveva dato da mangiare al marito dei vermi cotti al forno con le lasagne perché stanca della sua ossessione per la pesca, non aiutava a placare la mia mente o il mio stomaco in subbuglio.

Verso l'ora di pranzo, sentii aprirsi la porta e una risatina familiare echeggiò nel locale. Mi nascosi dietro il portatile mentre Y/n entrava con brio. Sbirciai sopra lo schermo giusto in tempo per vedere Jungwoo, il direttore, che le gettava un braccio distratto intorno alle spalle mentre entrambi scrutavano la lavagna per scegliere tra i piatti del giorno.

La loro vicinanza disinvolta mi fece sentire confuso, orripilato, sollevato, arrabbiato e qualunque altra emozione disponibile a un uomo del tutto insicuro dei propri sentimenti.

Ipnotizzato, li guardai accomodarsi a un tavolo dalla parte opposta del locale, grazie al cielo senza avermi notato. Passarono l'intero pranzo a chiacchierare e ridere allegramente. Y/n pareva molto soddisfatta di sé e Jungwoo sembrava stare sfoderando ogni sua arma per sedurla. Qualcosa che di solito riservava agli inserzionisti che pagavano meglio.

Ogni volta che la risata di Y/n risuonava nella sala, sentivo una fitta di dolore acuto da qualche parte nel petto. Era ovvio che Jungwoo le piaceva, pensai. Ed io che pensavo avesse rinunciato per sempre agli uomini. Digitai pigramente il nome di Jungwoo su Google per vedere cosa usciva, sperando di scoprire che era un assassino del Kansas evaso dal braccio della morte. Proprio mentre riesumavo i suoi fulgidi trascorsi a Cambridge, un paio di occhi luminosi spuntarono a guardarmi da sopra lo schermo.

«Cucù», trillò Y/n. «Che ci fai qui nascosto?», chiese, lasciandosi cadere sulla sedia di fronte a me. «È tutta la mattina che ti aspetto. Ho così taaaaaante cose da raccontarti che sembra impossibile».

«Io... io avevo bisogno di un po' di tranquillità per finire questo pezzo», balbettai, indicando la foto della laurea di Jungwoo sul blog dei suoi genitori che Y/n per fortuna non poteva vedere.

«Questo», disse lei, abbassandomi di scatto lo schermo, «è molto più eccitante. Ho appena pranzato con il nostro stimato direttore, e Yoongi, indovina? Mi ama!»

«Che cosa?», domandai. Era peggio di quel che pensavo. Da quanto andava avanti quella storia?

«È convinto che io sia la cosa migliore del mondo perché i proventi delle inserzioni sono raddoppiati grazie al successo della mia nuova rubrica. Raddoppiati, Yoongi. Riesci a crederci? Mi ero accorta di ricevere molte più lettere ed e-mail, ma chi avrebbe pensato che potesse accadere una cosa simile? E indovina?», continuò, senza aspettare risposta. «A quanto pare, da quando ho suggerito a quella donna di minacciare il marito di bruciargli le parti intime con un lanciafiamme, le vendite sono triplicate. KARE Seoul vuole un'inserzione a tutta pagina. Fantastico. È questo che ha detto Jungwoo. Fantastico». Y/n si sporse e finì l'ultimo pezzo del donut che stavo conservando.

«È proprio fantastico», dissi, crogiolandomi nel sollievo che Jungwoo e Y/n non stessero portando avanti una relazione appassionata e non fossero cotti l'uno dell'altra.

«E poi», disse lei, masticando. «Non è questa la cosa più importante che devo raccontarti».

Mi sentii irrigidire di nuovo. Erano innamorati. Adesso che Y/n stava salvando da sola il giornale, Jungwoo si era innamorato di lei.

«Ieri sono andata da Tzuyu».

"Diavolo", pensai. Non è che ha cambiato sessualità, vero? Chi diavolo era Tzuyu?

«Sai, la moglie di Seokjin», spiegò lei, accorgendosi della mia aria inquieta. «In realtà, la novità più bella è che è grassa. Non so dirti quanto mi abbia reso felice». S'interruppe, notando il mio sguardo ancora confuso.

«È una cosa da ragazze», disse. «Comunque, indovina?»

«Cosa?», riuscii a stento a borbottare.

Lo sta facendo di nuovo, dannazione». Abbassò la voce a un bisbiglio eccitato: «La sta tradendo».

«Oh mio dio», dissi mentre quella notizia scacciava le precedenti preoccupazioni dalla mia testa.

«E non crederai mai con chi», mi bisbigliò lei all'orecchio, sfiorandomi la guancia con il respiro e dando origine a tutta una nuova ondata di pensieri.