Capitolo 24

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Y/N'S POV:

Arrancai lungo le umide strade di Seoul, con la gonna di seta gialla che assorbiva la sporcizia del marciapiede e la valigia che cigolava dietro di me. Dopo l'uscita di Yoongi ero rimasta in piedi al centro della pista da ballo, guardandomi intorno mentre l'intero ufficio mi osservava in pesante silenzio. La mia vendetta era stata un disastro; non c'erano stati applausi, solo sguardi silenziosi. Nessuno era venuto a darmi una mano con la valigia. Neanche le donne che avevo aiutato nel bagno quella stessa sera. Il silenzio continuò mentre uscivo e mi trovavo sola per strada dopo una festa di Natale di lavoro. Un posto dove nessuno voleva essere.

Come si permetteva, continuavo a chiedermi. Come si permetteva di farmi sentire una brutta persona? Come si permetteva Yoongi di prendersela con me solo perché lui aveva incasinato la sua vita perfetta? Chi diavolo credeva di essere? Credevo fosse un amico, ma mi ero evidentemente sbagliata. Si era rivelato uno stronzo, proprio come tutti gli altri.

Svoltai in un vialetto e mi fermai davanti a una porta rosso acceso. Posai la valigia e suonai il campanello, continuando a borbottare sottovoce.

«Gli uomini sono tutti dei bastardi», dichiarai, rabbrividendo con violenza, quando Lisa spalancò la porta.

L'amica mi fissò, poi si sfregò gli occhi e mi fissò di nuovo. Alla fine urlò dietro di sé: «Jungkook? Che diavolo hai messo in quei cocktail?»

«Perché?»

«Perché Biancaneve si è appena presentata alla nostra porta».

«Dev'essere Natale», fu il grido di risposta. «Falla entrare. Ho sempre sognato una cosa a tre con Biancaneve».

Lisa alzò le sopracciglia e mi fece cenno di entrare.

Jungkook era in salone e scuoteva la testa a ritmo con i Bts, senza dubbio ubriaco.

«Biancaneve», urlò, allargando le braccia. «Babbo Natale deve avere ricevuto la mia letterina. Quella che gli ho mandato a dodici anni».

«Chiudi il becco, Jungkook», disse Lisa. «Penso sia successo qualcosa».

«Gli uomini sono tutti dei bastardi», ripetei, lasciandomi cadere sul divano e affondando la testa tra le mani.

Lisa si sedette accanto a me e mi passò un braccio intorno alle spalle. «Quei nani ti hanno di nuovo preso in giro, tesoro?», chiese.

«Sì», urlai. «Ne ho fin sopra i capelli di nani maledetti», dissi, allargando le braccia.

«Oh no», disse Jungkook, ondeggiando a tal punto che dovette aggrapparsi alla mensola del caminetto per non cadere. «In casa mia questo non è permesso. Puoi citare tutti gli sproloqui di Cara Y/n che vuoi, ma lascia in pace i nani. Sono affidabilissimi», disse, agitandole le dita davanti.

Sembrai sul punto di scoppiare in lacrime.

«Ignoralo», disse Lisa, massaggiandomi il braccio. «Neanche io sopporto quei maledetti nani. Soprattutto Pisolo. Il tipico tizio che s'inventa il trucco del sonno quando c'è da lavorare. Pigrone del cavolo».

La guardai con gratitudine. Sulle mie labbra aleggiò l'ombra di un sorriso.

«Quanto a quell'altro, Dotto», continuò Lisa. «Finge di sapere tutto di tutto ma in realtà sono solo balle. S'inventa ogni cosa».

«Hai ragione», convenni. «Dotto dice solo stronzate».

«E Mammolo, be', è un completo fallimento in ogni situazione sociale. Non puoi portarlo da nessuna parte».

«Smettetela!», urlò Jungkook. «Vi sbagliate», disse, prima di scomparire in cucina e tornare con un libro per bambini pieno di orecchie.

«Ecco», disse, sfogliando alcune pagine. «Che mi dite di Eolo?», chiese in tono accusatore. «Immagino che abbiate qualcosa anche contro Eolo, vero?»

𝕃𝕒 𝕍𝕖𝕟𝕕𝕖𝕥𝕥𝕒 𝔻𝕖𝕝𝕝𝕖 𝕊𝕚𝕟𝕘𝕝𝕖 {𝕐𝕠𝕠𝕟𝕘𝕚 𝕩 ℝ𝕖𝕒𝕕𝕖𝕣}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora