𝕃𝕒 𝕍𝕖𝕟𝕕𝕖𝕥𝕥𝕒 𝔻𝕖𝕝𝕝𝕖 𝕊𝕚𝕟𝕘𝕝𝕖 {𝕐𝕠𝕠𝕟𝕘𝕚 𝕩 ℝ𝕖𝕒𝕕𝕖𝕣}

Capitolo 25

Y/N'S POV:

A mio marito:

Non sorprende che il mio lavoro sia migliorato da quando ti ho conosciuto, Perché non ho mai saputo cosa significasse avere qualcuno che mi guardava le spalle. Perciò grazie...

Applausi, applausi, applausi, applausi. Cinepresa che passa all'immagine del marito adorante...

NO.

Per la decima volta quella mattina, guardai su YouTube il commovente tributo di Sandra Bullock al marito durante il discorso di accettazione del Golden Globe nel 2010. Poi cliccai sui titoli che, solo qualche settimana dopo, smascheravano Jessie James come il peggior adultero della storia.

Se volevi convincerti che vivere per sempre felici e contenti non era possibile, non dovevi fare altro che guardare la regina delle commedie romantiche, la quale aveva dedicato la vita a mostrare a milioni di donne che l'amore vince davvero su tutto, cadere da un'altezza vertiginosa per mano del suo principe azzurro. Se la storia d'amore di Sandra Bullock non poteva avere un lieto fine, dopotutto, era evidente che le storie a lieto fine non esistevano.

Balzai su dalla sedia davanti al computer di casa e m'inginocchiai di fronte alla TV, aprendo il cassetto che conteneva tutti i DVD delle mie vecchie commedie romantiche. Perché diavolo li avevo tenuti?, mi chiesi. Erano tutti pieni di stronzate e privi del minimo realismo.

«C'è posta per te», borbottai sottovoce scrutando l'immagine in copertina. «Ha distrutto la tua attività», dissi a Meg Ryan che guardava adorante negli occhi Tom Hanks. «Non è un brav'uomo, scema. Che diavolo pensi di stare facendo?». Scaraventai la custodia incriminata dentro il cestino della carta straccia nell'angolo della stanza, rovesciandolo per terra. «Quanto a te, Julia Roberts», dissi all'immagine seminuda sulla custodia consumata di Pretty Woman. «Paga le prostitute, stupida. Non ne verrà mai nulla di buono da un uomo che paga per il sesso. Il tuo fallimento è segnato».

Presi la custodia successiva. «"Mi avevi già convinto al ciao"», urlai. «Mi prendi in giro, Renée? Un uomo dice ciao e gli perdoni tutto? Non basta, neanche se si tratta di Tom Cruise», dissi, gettandomi alle spalle la copia di Jerry Maguire.

Quando i miei occhi caddero sul mio preferito in assoluto, mi bloccai. Fissai l'immagine di Meg Ryan e Billy Crystal che camminavano tranquilli in un autunnale Central Park sulla copertina di Harry, ti presento Sally.

«"E sono felice che tu sia l'ultima persona con cui chiacchiero prima di addormentarmi la sera"», borbottai tra me. «"E non è perché mi sento solo, e non è perché è la notte di Capodanno. Sono venuto stasera perché quando ti accorgi che vuoi passare il resto della vita con qualcuno, vuoi che il resto della vita cominci il più presto possibile"».

Pensieri indesiderati invasero la mia mente. Una mente che credeva purificata da ogni genere di convinzione che mettesse in relazione la specie maschile con la mia felicità. Urlai di frustrazione. "È questo che succede", mi dissi arrabbiata. Solo poche ore prima ero euforica. La mia carriera stava finalmente spiccando il volo, ero adorata dalle donne che stavo aiutando a risolvere i problemi sentimentali e non avrei potuto essere più felice. E adesso ero lì, in una domenica mattina fredda e grigia, a sentirmi sventurata e, sorpresa delle sorprese, tutto per colpa di un uomo.

Mi alzai e mi sedetti di nuovo al computer. Dopo qualche clic e un po' di letture attente mi sentii meglio. Perché non ci avevo pensato prima? Un'occhiata alla rubrica di Cara Y/n sul sito della «Big Hit» avrebbe spazzato via ogni dubbio riguardo a cosa postare dopo le rivelazioni della serata precedente.

Mentre scorrevo il flusso di e-mail in arrivo e studiavo il forum che avevo aperto perché le donne potessero discutere i loro problemi con gli uomini, mi sentii rafforzata nella tiepida consapevolezza che innamorarsi di un uomo non poteva portare nient'altro che sofferenza.