CAPITOLO 6 : IL MOSTRO

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Charlotte pensò che l'unica cosa che poteva fare era correre, è così fece, iniziò a correre annaspando, non sapeva dove andare e sapeva che non sarebbe durata a lungo quella fuga.
non era un atleta, non era portata per gli sport sopratutto per la corsa e il dolore alle gambe non tardò a farsi sentire seguito dal bruciore di stomaco e la gola secca.

Charlotte continuava a chiamare ed urlare il nome dei suoi due amici, cercava in tutti i modi di farsi sentire, ma nulla, sembrava che Jonathan e Nancy non fossero lì.
Charlotte si fermò accanto ad un albero, prendendo aria quando in lontananza la voce di Jonathan, la chiamò, girò in tondo ma non vedeva niente e il mostro-cane le era alle spalle. cominciamo a correre nuovamente urlando il nome di Jonathan.

"Charlotte! segui la mia voce!"

"cazzo, cazzo "

Charlotte cercava in tutti i modi di capire da dove provenisse quella dannata voce, ma non ci riusciva, era distratta, aveva paura che quella cosa potesse prenderla.
Charlotte lo vide, poco distante da lei, quell'albero, lo stesso albero che aveva toccato poco prima di finire in quel posto, si fermò per prendere fiato e poi ripartire di nuovo, ma scivolò, sbattè la testa per terra e con l'anca diede un brutto colpo alla pistola che aveva in tasca.

la pistola.

velocemente Charlotte estrasse la pistola dalla tasca puntandola verso il Mostro-Cane non poco distante da lei.

Sparò un colpo, poi un altro e un altro ancora ma nulla, non sembrava che facesse molto, anzi il mostro sembrava immune.

Charlotte maledì quel dannato oggetto rimettendolo a posto distrattamente mentre cercava di alzarsi, ma il mostro-cane fu molto più veloce di lei e con una zampa affilata le afferrò il polpaccio trascinandola indietro, Charlotte urlava cercando di dimenarsi il più possibile ma quella cosa era molto più forte di lei.

Charlotte sentiva la gamba bruciare sotto quel tocco, sentiva di star perdendo colpi sempre di più ma avrebbe dovuto raggiungere quel dannato albero e mettersi in salvo.
prendeva sotto mano qualunque cosa le capitasse per distrarre il mostro, che dopo essersi trovato conficcato un ramo, lasciò la presa su Charlotte che sanguinate riuscii ad arrivare all'albero con gli occhi  appannati e le gambe affaticate, la ferita le faceva male e a stento respirava ma con l'ultimo briciolo di forza che aveva si immerse nell'albero uscendo da quel posto con l'aiuto di Jonathan e Nancy.

una volta completamente fuori, Charlotte, si accasciò a terra , era completamente sconvolta e tremante.
Sentiva la ferita bruciale e il sangue scenderle lungo la gamba attraverso il tessuto dei jeans, la testa le faceva male dopo la caduta presa ed era così stanca che non riusciva nemmeno a restare sveglia, così prima che potesse finire nuovamente con la testa per terra, Jonathan, corse in suo aiuto sorreggendola.

"ehi! ehi! Charlotte! mi senti? devi stare sveglia, mi senti? apri gli occhi"

Jonathan continuava a darle colpetto sul viso cercando di farle rimanere gli occhi aperti mentre Nancy le esaminava la gamba piena di sangue.

"Ehi! andiamo a casa okay? resta sveglia Charlotte, ti prego."

//////

Charlotte si alzò, con tutte le forze.
era da sola, Dustin non c'era e della madre nemmeno l'ombra
non vedeva Dustin dal funerale di Will e non era riuscita a rintracciarlo in nessun modo, nemmeno dal Walkie-talkie

Charlotte si mise a sedere sul suo letto scoprendosi poi la ferita, ricordava poco della sera precedente, quello che ricordava meglio era il mostro cane che le afferrava la gamba trascinandola via, un brivido le attraversò la schiena al solo pensiero, ma non ricordava nulla di come fosse tornata a casa o cosa avessero fatto nancy e jonathan dopo.
scoprendo le coperte vide la gamba ferita ricoperta di bende mentre indossava solo una lunga felpa e la biancheria intima.

died in your arms Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora