CAPITOLO 3 LA PROPOSTA

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Quella mattina del primo novembre, Charlotte fu strappata dal sonno da una serie di scossoni insistenti. Aprì gli occhi lentamente, e l'immagine di Dustin, sorridente e già vestito di tutto punto, le si parò davanti. Indossava il suo solito cappello rosso, bianco e blu, lo zaino in spalla e un'espressione che gridava guai in arrivo.

"Dustin! Che diavolo vuoi?" grugnì Charlotte, tirandosi le coperte fin sopra la testa, nel vano tentativo di sfuggire al fratello.

Dustin dondolava su se stesso, determinato. "Andiamo in biblioteca?"

"No."

"Dai, ti prego!"

"No!"

Con un gesto deciso, Dustin le tirò via le coperte, costringendola a guardarlo. Charlotte lo fissò con uno sguardo glaciale, incrociando le braccia al petto.

"Okay," sbuffò, "cosa ti serve in biblioteca? Magari ho qualcosa io che potrebbe—"

"Ho già controllato," la interruppe Dustin, impaziente. "Devo andare in biblioteca."

"In che senso hai già controllato? Ma che ore sono?"

Dustin lanciò la sveglia del comodino sul letto di Charlotte, poi iniziò a frugare nel suo armadio, tirando fuori a caso un paio di jeans e una felpa che le lanciò addosso. Charlotte sbuffò, afferrando al volo i vestiti prima che finissero sul pavimento.

"Sono sveglia, okay?!" si alzò dal letto, dirigendosi verso il bagno. "Adesso lasciami sola. Vuoi vedermi nuda?"

"Oh, Dio no! Sei pazza?!" Dustin si coprì gli occhi con le mani, ma Charlotte rise chiudendogli la porta in faccia.

Dopo essersi cambiata in fretta e furia, uscì dal bagno e si ritrovò Dustin che la aspettava nell'ingresso, visibilmente impaziente.

"Sei lenta come un bradipo," le disse, scuotendo la testa.

"E tu irritante come una zanzara," ribatté Charlotte, mettendosi le scarpe.

Insieme presero le biciclette e si diressero verso la biblioteca pubblica al centro di Hawkins. Charlotte seguì il fratello con molta meno foga, il freddo mattutino pungendole il viso.

"Allora," chiese mentre parcheggiavano le bici, "ti servono davvero tutti questi libri? E mi spieghi che diavolo stai facendo?"

"È un progetto super segreto," rispose Dustin, con un sorriso malizioso.

Charlotte sbuffò, seguendolo all'interno. Dustin si infilò tra gli scaffali, prendendo e scartando libri con un'energia che lei non riusciva a comprendere così presto al mattino. Di tanto in tanto, le passava una pila di volumi, obbligandola a portare il carico come un mulo da soma.

"Dustin, non hai bisogno di tutti questi," borbottò.

"Non puoi capirlo," rispose lui, con aria solenne.

Quando finirono, si diressero al banco. La bibliotecaria, una donna occhialuta con un'acconciatura eccessivamente elaborata, squadrò Dustin con disapprovazione.

"Signor Henderson," disse con voce monotona, "conosce le regole. Cinque libri alla volta."

"Sì!" rispose Dustin, iniziando a contare i libri sul banco. "Uno, due, tre, quattro e cinque!"

La donna alzò un sopracciglio, estraendo un foglio da sotto il banco. "Ha già altri cinque libri in prestito."

Charlotte sospirò, guardando il fratello con disapprovazione. "Dustin, quante volte devo dirti di restituire i libri che prendi?"

"Lo farò! Un giorno!" replicò Dustin, con tono difensivo.

Charlotte si chinò verso la bibliotecaria, abbassando la voce. "Mi scusi. È un ragazzo... speciale, sa..."

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