CAPITOLO 2 : INDIANA FLAYER

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il nuovo centro commerciale era enorme, due piani colmi di negozi di tutti i tipi con un grande via vai di persone di qualsiasi età. Charlotte e Dustin avevano lasciato le loro bici nel parcheggio e camminavano ammirando ogni angolo di quella struttura. C'era perfino un cinema dove i ragazzi erano soliti passare le serate a guardare film. Si stavano dirigendo alla Scoops Ahoy, una gelateria in cui Steve aveva trovato lavoro. Charlotte era nervosa a tal punto da mangiarsi le unghie. Il negozio non era grande, ma abbastanza capiente da lasciare che le persone si sedessero per gustare in tranquillità i loro gelati. Dustin entrò prima di lei, avvicinandosi alla ragazza dietro i banconi del gelato. Indossava una strana e divertente divisa da marinaio con un cappellino a forma di barca con la scritta Ahoy sulla testa. Era molto carina ma si vedeva lontano un miglio che odiava stare lì.

"Ciao!"
"ciao."

Dustin era entusiasta, anche lui non vedeva l'ora di rivedere Steve e non mancava occasione di ricordarlo a Charlotte per tutta la vacanza. Charlotte aveva chiamato Steve la sera prima, si, ma era rimasta in silenzio. Dopo aver sentito la sua voce al telefono, assonnata e stanca, non aveva trovato il coraggio di dire nulla ma aveva attaccato poco dopo. La ragazza dietro i banchi dei gelati era poggiata svogliatamente su essi, guardando Dustin scocciata.

"Sono Dustin."
"e io Robin."

Il nome della ragazza le suonava stranamente familiare ma non ci diede molto peso. Dustin non si perse d'animo al comportamento ironico della ragazza, anche se Charlotte era convinta che Steve avesse parlato di Dustin, era sicura che nessuno andasse ad immaginare un ragazzetto di quattordici anni, riccio e senza clavicole.

"Molto piacere. Lui è qui?"
"Lui è qui, chi?"

Non ci volle molto prima che Steve uscisse correndo dalla porta sulla destra che portava sul retro del negozio, euforico e urlante. Robin non finì nemmeno di pronunciare quella frase.

"Henderson! Henderson. è tornato, è tornato!"
"uh! sono tornato! ti hanno preso!"
"mi hanno preso! Si! Ah! "

La scena avanti agli occhi di Charlotte e Robin era esilarante. I due ragazzi erano così entusiasti di vedersi che urlavano e si abbracciavano contemporaneamente senza darsi nemmeno il tempo di finire le frasi. Robin sembrò notarla solo in quel momento, la guardò in modo strano accennandole un saluto con la testa prima di tornare a guardare la scenetta avanti a lei. Charlotte si teneva in disparte invece, con le braccia strette al petto imbarazzata ma comunque con un bel sorriso sincero sulle labbra.

"Di quanti bambini sei amico?"

fu Robin, con il suo strano sarcasmo, a spegnere il sorriso dalle labbra di Steve, che sospirò guardando Dustin. Gli era mancato ed era felicissimo di rivederlo. Steve sembrò notare Charlotte solo in quel momento, era rimasta in silenzio a guardare la scena. Charlotte si morse le labbra prima di avvicinarsi imbarazzata.

"Ehi."
"oh, oh, ehi! non.. non ti avevo vista."

Steve si avvicinò a sua volta ma bloccandosi subito dopo, non sapendo bene come salutarla. Non si sentivano e vedevano da due mesi, e non era più sicuro che fosse tutto come prima nel loro rapporto. Probabilmente Charlotte aveva cambiato idea durante i due mesi in cui era al campo estivo e non voleva più avere a che fare con lui, ma d'altronde, non sarebbe stata lì, ora, a fissarlo senza dire una parola.

"Oh. Mio. Dio. È lei! oh cazzo, sei tu! oh mio dio! Charlotte! Charlotte Henderson! ma certo come ho fatto a non capirlo prima, sono proprio un idiota. cazzo, cazzo non lo devo dire. Piacere di conoscerti Charlotte, finalmente, sai Steve non-"
"oh, oh, no, no, no. non devi servire qualche gelato, Robin?"

Steve corse accanto alla ragazza, dietro il banco dei gelati, sia per allontanarsi da Charlotte che per bloccare la lunga lingua di Robin da quello che stava per sputare fuori. Robin lo guadò confusa intrecciando le braccia al petto.

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