died in your arms

CAPITOLO 4 : RAGAZZINA IN PERICOLO

Erano ore che Charlotte, quella mattina, guardava sempre la stessa cosa. Dustin l'aveva obbligata a salire con lui sul tetto, visto che Steve era obbligato al suo dovere da marinaio di gelati era toccata a lei la bellissima mattinata di spionaggio. Dustin le stava passando il binocolo assicurandosi di dirle più di una volta di guardare bene l'entrata del magazzino e non distrarsi, quando il suo walkie-talkie suonò.

"Ragazzi? ci siete?"
"si, si Steve, ci siamo ora veniamo giù."

Charlotte aveva memorizzato bene, anche senza l'utilizzo del binocolo, come funzionavano le cose all'entrata del magazzino. Non sapeva perché Dustin si ostinasse ad usare in ogni occasione quel binocolo, sopratutto ora che non erano cosi tanto distanti dal loro obbiettivo. Scesero subito di sotto dopo che Steve li aveva chiamati, rientrando nella stanza 'segreta' della gelateria, dove Steve e Robin li aspettavano seduti a parlottare. Charlotte guardò entrambi di sottecchi cercando di non ripensare alla scena della sera precedente. Steve non ne aveva fatto parola con lei, come al solito, erano passati due giorni senza parlarsi in modo normale, come un tempo e Charlotte ne soffriva per tutto il tempo.

"allora? novità?"

Fu Robin a parlare mentre si rigirava un cucchiaio tra le mani, scocciata. Mentre Steve seguiva entrambe con i piedi poggiati al tavolo, giocando con il suo cappello da marinaio.

"hanno un tesserino, apre la porta ma il bel ragazzo che lo ha, possiede anche un fucile enorme"
"bel ragazzo?"
"Non vogliono far sapere a nessuno cosa c'è nella stanza o negli scatoloni."

Sia Dustin che Charlotte ignorarono l'uscita fuori luogo di Steve alle parole della sorella maggiore. Steve sembrava stranamente turbato da quelle parole tanto a muoversi in modo iperattivo sulla sedia. Robin invece sembrava più concentrata a capire il discorso dei due fratelli.

"dev'esserci un modo per entrare.."
"beh, sapete.. posso metterlo a tappeto."

Steve si poggio al tavolo con entrambe le braccia, sporgendosi verso Robin ma tutti sapevano che si stava riferendo a Charlotte per le sue parole sulla guardia russa.

"Mettere chi a tappeto?"
"la guardia Russa."

Robin finse di essere sorpresa guardando il ragazzo avanti a lei che non smetteva di darsi arie e cercare di sembrare forte avanti agli occhi dei presenti.

"che c'è? arrivo furtivo, lo metto KO e prendo il tesserino. Facile."
"non è solo bello, Steve, anche il doppio di te."
"io non credo che tu abbia sentito la parte in cui ho detto che ha. un. fucile. enorme. "

Charlotte si divertì a stuzzicare Steve mentre si poggiava al muro sotto lo sguardo gelido del ragazzo, che continuò a fissarla anche dopo la frase preoccupata si Dustin, nell' avvisare che oltre al fatto che non aveva possibilità di stendere quella guardia a mani nude, era anche armata mentre lui no. Ma Steve non lo stava ascoltando veramente, lui guardava Charlotte. Dustin lo richiamò, sventolandogli una mano avanti agli occhi.

"Mi hai sentito? Steve!"
"Si. Dustin. Certo, ecco perché arriverò furtivo. "
"ok, ma hai mai battuto veramente qualcuno a botte? "
"ok.. è capitato solo una volta"
"due, con jonathan l'anno prima."
"quella non conta."

Dustin si avvicinava sempre di più al ragazzo alterandosi sarcasticamente, mentre Steve se ne fuggiva con la coda fra le gambe. Charlotte rise ironicamente, Robin si girò verso di lei confusa, non sapeva di cosa stavano parlando i due e cercava spiegazioni da Charlotte, che invece sembrava ne sapesse più di tutti.

"Conta, perché se non sbaglio.. ti ha pestato forte"
"Naso e labbra rotte, no?"
"io facevo solo finta fosse più forte!"

Charlotte intervenì mettendosi dalla parte di Dustin, creando un po' di pepe in quella situazione imbarazzante, e mentre Dustin e Steve continuavano a urlarsi contro, Charlotte, si girò verso Robin per le spiegazioni che tanto bramava, così l'accontentò.