CAPITOLO 5 : LA BASE RUSSA

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La situazione degenerò molto in fretta. Dustin aveva appena aiutato Steve a liberarsi da una scatola caduta sulle sue gambe e lui nervoso se la stava prendendo con i pulsanti d'accensione, urlando. Charlotte non ne poteva più si sentirlo urlare e arrabbiarsi inutilmente era chiusi in quell'ascensore senza poter fare nulla, dovevano solo aspettare. Ma Steve non voleva capirlo.

"Serviranno pure a qualcosa. "
"Steve! che cazzo! serve una chiave magnetica per quei cazzo di pulsati! è una serratura elettronica come le saracinesche di carico, senza la chiave non, si, apre."

Charlotte si era alzata in preda al nervoso dimenticandosi per un attimo della sensazione di vomito in gola. Si era avvicinata a Steve strattonandogli brutalmente le mani dai pulsanti. Steve la stava guardando, incredulo per quello che stava per dire.

"Siamo bloccati.."
"gia."

Charlotte teneva ancora le sue mani strette sui polsi di Steve, guardandosi entrambi negli occhi quando la voce di Erica risuonò nervosa verso di loro.

"che sia chiaro a tutti, secchioni. Io dovevo passare la notte a casa di Tina in teoria, e Tina è una mia amica e mi copre sempre. Ma se non sono a casa per la festa dello zio Jack domani e mia mamma scopre che voi quattro siete responsabili, lei vi darà la caccia a uno a uno e poi vi taglierà la gola."

Charlotte notò gli occhi di Steve conciarsi di rabbia e le labbra farsi sempre più rosse mentre Erica finiva il suo discorso. Steve si allontanò da lei battendo le mani su di uno scatolone, avanti a lui, mentre urlava contro Erica.

"Non me ne importa niente di Tina! Ne della festa dello zio Jack! Tua madre non potrà trovarci, se moriamo tutti quanti dentro un ascensore russo!"

"non essere ridicolo, Steve, non moriremo qua dentro."

Charlotte si portò le mani tra i capelli iniziando a camminare avanti e indietro cercando di pensare a qualcosa. Steve si stava finalmente calmando, ed Erica anche ma la tensione li dentro continuava ad essere palpabile. Charlotte si stava man mano rassegnando al fatto che sarebbe rimasta lì dentro per un bel po. Dustin e Steve avevano provato perfino a salire sul tetto del l'ascensore, anche se Robin aveva avvertito che sarebbe stato inutile, i due ragazzi erano comunque saliti attraverso una botola sul tetto, ma erano scesi poco dopo avvertendo che non c'era niente da fare. Charlotte per passare il tempo analizzò le strane capsule con il liquido verde, immaginando cosa potesse essere e cosa poteva creare quel liquido. Ora però era salita sul tetto del l'ascensore attraverso la botola aperta, lasciata da Dustin e Steve. Si guardò intorno prima di verificare con i suoi occhi a quanta distanza fossero caduti nel vuoto, era quasi spaventosa. Si mise a sedere, per terra, accanto ad uno dei fili che trainava l'ascensore.

"è pericoloso qui."
" prego?"
"è pericoloso, potrebbe muoversi da un momento all'altro.. non lo sappiamo."

Charlotte guardava Steve sedersi accanto a lei, e pulirsi le mani su i pantaloncini blu e bianchi da marinaio. Credeva di aver avuto un po' di tempo per stare da sola li su, ma forse la presenza di Steve non era un male.

"Correrò il rischio"
"Correremo."

Charlotte si girò verso il ragazzo guardandolo negli occhi e aggrottando la fronte, come se avesse appena inventato una nuova parola. Lui, in risposta indietreggio con la schiena come bruciato dallo sguardo della ragazza.

"beh siamo insieme qua sopra no? quindi correremo il rischio insieme."
"già.. e perché sei qui, Steve?"
"siamo amici!"Charlotte lo fulminò con lo sguardo.
"ok, ehm.. credo di doverti delle scuse. Io mi sono comportato di merda, e non te lo meriti." Charlotte si morse le labbra per non sorridere, sospirò prima di rispondere.
"c'è ne hai messo di tempo."
Steve alzò le spalle sorridendole, poi si avvicinò di più a lei spingendola giocosamente con la spalla.
"Sono perdonato?"
" mmh.. "

died in your arms Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora