CAPITOLO 3 : VECNA

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"Charlotte! sbrigati, dobbiamo andare."
"Si, si, ci sono. ci sono."

Charlotte stava riempiendo il suo zaino con più cibi possibili, tutto che avrebbe potuto sfamare Eddie nel più tempo possibile. Avevano appurato che la situazione non si sarebbe calmata facilmente e avrebbe anche potuto durare per le lunghe, così era meglio prevenire che curare e di certo non potevano far morire Eddie di fame. Steve la stava chiamando sottovoce attraverso la finestra della cucina. Erano le prime ore del mattino, l'alba stava sorgendo e dopo aver parlato tutta la notte con Eddie avevano deciso che sarebbero passati a cambiarsi e prendere qualcosa da mangiare. Charlotte e Dustin aveva deciso di 'rubare' a casa loro, non volevano entrare dalla porta dopo aver visto la madre dormire sul divano in soggiorno, se si fosse svegliata vedendoli tornare a quell'ora del mattino erano sicuri che non l'avrebbero passata liscia. Così entrarono attraverso la finestra semi aperta della cucina, la lasciava così per far passare l'odore di aceto quando puliva il piano cottura. Solo che Charlotte ci stava mettendo un po' troppo e se la madre si fosse svegliata era nei guai. Steve la chiamò di nuovo, intimandola a sbrigarsi, Charlotte prese per ultima cosa una felpa ed una giacca che erano entrambe appese su lo stendi abiti all'ingresso ed uscii con l'aiuto di Steve.

"Perché la felpa?"
"Non so.. Eddie ha quella giacca a dosso, ho pensato che potrebbe fargli comodo."

Steve annuii avanzando il passo verso l'auto, parcheggiata un poco più avanti dell'abitazione per non dare nell'occhio. Charlotte corse verso di lui, raggiungendolo prima che potesse entrare in auto.

"Che ti prende? è da stanotte che sei strano.."
"Niente, è tutto ok. andiamo da Eddie prima che sia troppo tardi."

Steve non le diede nemmeno il tempo di rispondere che entrò in auto, poco dopo anche Charlotte entrò, accanto a lui. Mentre Steve partiva verso il nascondiglio di Eddie, Charlotte iniziò a frugare nello zaino cercando delle barrette di cioccolato da dare a Robin, Max e Dustin e Steve, poiché anche loro non mangiavano dal giorno prima.

"Dio, sei un angelo."
"Si ti prego, ho una fame da lupi."

Dopo che i tre ragazzi presero le loro rispettive barrette, Charlotte ne porse alcune anche a Steve che si distrasse per guardare lei e ciò che gli stava porgendo. Era un gesto carino da parte della ragazza, aver preso qualcosa anche per loro e non solo per Eddie. Steve lo apprezzo e le accennò un sorriso.

"Non vorrei distrarmi, magari dopo, ho gli occhi che tra non molto mi abbandoneranno."
"d'accordo, ehm.. sono nel mio zaino se le vuoi."
"tu non mangi?"
"non mi va."

Steve annuii poco convinto della risposta di Charlotte che iniziò a guardare fuori dal finestrino, ascoltando un po' i discorsi di Dustin, Robin e Max dietro di lei.

"comunque posso guidare io se sei stanco, non è un problema."
"oh non credo proprio."
"perché?"
"perché? hai visto dove sta Eddie? quelle strade non sono adatte per-"
"Me? che vorresti dire? solo perché sono una ragazza non posso guidare nel bosco, o in mezzo alle montagne? andiamo, ti facevo più femminista Harrington."

Charlotte aveva le braccia incrociate al petto e una strana aria di superiorità nei confronti del ragazzo alla guida, attirando l'attenzione dei ragazzi alle loro spalle.

"Ehi, ehi, che succede qui avanti?"
"Steve è stanco ma non vuole far guidare me."
"Andiamo Steve, perché no?"

Steve guardò Robin attraverso lo specchietto retrovisore alzando le spalle nervosamente mentre cercava una scusa. Charlotte lo stava letteralmente mangiando con lo sguardo.

"Perché, è, pericoloso. Si, è pericoloso. tutto qui, non voglio che si faccia male.. intendo, intendo dire anche a noi. non voglio che finiamo con una ruota bucata o che so io."

died in your arms Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora