CAPITOLO 5 VICTOR CREEL

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Charlotte era nella stanza di Nancy a scrivere. Aveva passato tutta la notte a farlo. Passò la notte a pensare e a scrivere tutto ciò che aveva visto e vissuto il giorno prima, decidendo di tirare fuori tutto a parole invece che a voce. Steve passava ogni tanto a controllarla facendo a cambio con Dustin, fino alle prime ore del mattino del mattino poi le visite si fermarono e Charlotte capii che entrambi si erano addormentati. Robin e Nancy le spiegarono tutto quello che avevano scoperto su Victor Creel e lei rimase tutto il tempo con le cuffie alle orecchie ascoltando musica a ripetizione. Fu l'entrata di Robin a distrarla da ciò che stava facendo, con il viso ancora segnato dal sonno e dal fiato corto per aver corso le scale. Charlotte la guardò confusa, e poco dopo anche il corpo di Steve sbucò da dietro di lei.

"Cazzo, stai bene?"
"Si.. si, sto.. beh, sono qui no?"
"Dustin doveva venire da te ma si è addormento, tutti ci siamo addormentati.. in realtà."
"È ok, non ti devi preoccupare."

Charlotte mise velocemente a posto i vari fogli su cui aveva scritto, infilandoli nel suo zaino alla rinfusa per non farli vedere a Robin e Steve, poi si alzò andando verso di loro e abbassandosi le cuffie.

"Andiamo di sotto? gli altri sono svegli?"

Charlotte superò i due amici, scendendo le scale e prima che Steve potesse seguirla Robin lo bloccò.

"Dovresti dirglielo."
"cosa?"
"dovresti dirglielo, quello che provi intendo. lo sai, che devi farlo "
"non adesso, Robin."
"la sua vita è in pericolo e merita di saperlo, di aggrapparsi a qualcosa per lottare...Steve, io voglio che lo sappia, e anche tu lo vuoi."
"Non credo sia il momento adatto."
"non siamo sicuri che avrà altro tempo."

Robin lasciò la presa sul ragazzo che scese le scale, turbato dalle parole dell'amica. Raggiunse Charlotte nella cucina dei Wheeler. Charlotte era seduta accanto a Max e Nancy, al tavolo, mentre guardavano alcuni fogli. La signora e il signor Wheeler erano al lato dei fornelli intenti a fare colazione, e Dustin con loro.

"È quello che avete visto ieri sera?"
"Era come se fossero stati messi lì in bella mostra."

Charlotte annuiva alle parole sussurrate di Max. Prese un foglio, tutto lo sfondo era colorato di rosso e dei piccoli rami appuntiti ai lati, proprio come quel posto. Charlotte passò la mano sopra i rami.

"Quella nebbia rossa ovunque.."

Max alzò lo sguardo verso di lei, capiva perfettamente cosa provava Charlotte. Avevano vissuto in simbiosi lo stesso pericolo senza però vedersi, come in due mondi separati ma uguali.

"Era come un incubo."
"Forse la risposta che cerchiamo e in questo disegno... incredibilmente vago.. oddio, ci serve Will."

Dustin si era appena seduto al tavolo avanti a loro, prendendo uno dei disegni di Max e rigirandoselo tra le dita. Max annuii, Will sarebbe stato molto utile in quella situazione ma purtroppo era in California e Max informò che nessuno rispondeva a telefono.
Nancy prese in mano un foglio particolare, dove c'era solo un piccolo rettangolo marrone con una finestra e dei fiori sopra. Nancy piegò il foglio, e poi un altro, e un altro ancora fino a formare un puzzle con quei disegni. Con un pennarello nero contornò ciò che aveva assemblato, poi alzò lo sguardo verso i ragazzi.

"La casa di Victor Creel."

Si misero in marcia quasi subito verso la casa di Victor Creel. La casa era enorme e blu, si estendeva in quasi tre piani d'altezza ed era circondata da un enorme giardino e una scalinata. Con molta calma si avvicinarono, la casa era vecchia e il legno ammuffito dagli agenti atmosferici. Era abbandonata da anni, e la porta era sbarrata da una tegola in legno. Steve e Nancy provarono ad aprirla con un martello, levando tutti i chiodi che la tenevano ferma.

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