Chapter Seventeen

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 Draco aprì gli occhi, sbattendo le palpebre a causa di una strana luce

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Draco aprì gli occhi, sbattendo le palpebre a causa di una strana luce. L'angolazione del sole che entrava dalla finestra era sbagliata per essere la sua camera da letto e la sensazione della federa sotto la sua testa era diversa.

Anche il peso di un'altra persona nel letto non gli era familiare.

Diede un'occhiata alla massa di capelli scuri sparsi sul cuscino accanto a lui, sorridendo mentre Hermione mormorava nel sonno. Sospirò, socchiuse le labbra ed emise un piccolo rumore che Draco sapeva non avrebbe mai descritto come uno sbuffo. La avvolse con un braccio e le accarezzò la nuca, chiudendo gli occhi per ascoltare il suo respiro.

Draco si stiracchiò con cautela, facendo una smorfia mentre i suoi muscoli protestavano. Le sue spalle pulsavano, gli facevano male le cosce, gli addominali bruciavano. Non era nemmeno sicuro di avere abbastanza forza per girarsi. Erano anni che non usava il suo corpo nella maniera in cui lo aveva fatto la sera prima. Le partite di Quidditch e gli esercizi di allenamento non erano paragonabili.

Per prima cosa, in quelli c'era molto meno mordere e graffiare.

Draco si guardò il petto, notando macchie arrossate sparse sulla sua pelle. Hermione lo aveva artigliato, morso. Gli aveva affondato le unghie nella schiena, e i denti nella spalla. Era stata feroce con lui.

Non che non avesse ricambiato la ferocia, pensò. Aveva bruciato la tensione di anni di fantasie e settimane di provocazioni in una notte di sesso intenso e appassionato, l'aveva presa ancora e ancora, ricominciando ogni volta che si riprendeva, finché non si era svuotato. E lei aveva ancora implorato di più.

Era stato glorioso, ma la parte più sorprendente era questa. Svegliarsi accanto a lei.

Si era svegliato con lei. Era qualcosa che non aveva mai creduto potesse accadere. L'aveva sognato, fantasticato, desiderato più volte di quanto avesse potuto contare nei tre anni precedenti, ma non aveva mai creduto che sarebbe successo. Ora, l'aveva accanto a lui.

Era, senza dubbio, più felice di quanto fosse mai stato.

Il suo braccio era sul suo petto e Draco strinse la mano intorno alla sua. A un certo punto della notte le aveva tolto i suoi gioielli, ammucchiandoli con noncuranza sul tavolo accanto al letto. L'anello del levriero era rimasto sulla sua mano e lui lo aveva sfiorato con il polpastrello del pollice, immaginando un altro anello al suo dito. Quando era andato nei sotterranei per scegliere la collana da farle indossare, aveva passato diversi minuti a fissare un altro portagioie, anello dopo anello sistemati nel contenitore di velluto viola. Fasce d'oro lisce, solitari di smeraldo, zaffiri incastonati a castone, rubini a grappolo. Secoli di fidanzamenti e matrimoni dei Malfoy.

Una fantasia, si era ricordato, e più di quanto avrebbe dovuto permettersi di sognare.

Ma con lei sdraiata lì tra le sue braccia, era difficile non arrendersi a quella fantasia. Uno dei suoi sogni si era avverato. Dentro di lui, pensò, forse. Forse più di un sogno potrebbe diventare realtà.

Bring Him To His Knees [TRADUZIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora