Pansy e Hermione si erano appena sedute su una panchina fuori da un negozio a Diagon Alley quando il cervo d'argento esplose davanti a loro. Con le corna alte e le narici dilatate, le guardò dall'alto. «Vieni a casa.» disse con la voce di Harry, tesa da una certa emozione che Hermione non riuscì a identificare. «Vieni a casa adesso. Ha bisogno di te.»
Hermione e Pansy si scambiarono rapidi sguardi allarmati, poi si alzarono di scatto dalla panca. Pansy afferrò le borse della spesa; Hermione afferrò la sua pila di libri. Si girarono sul posto nello stesso momento, atterrando entrambe nel giardino sul retro della casa a schiera. Si precipitarono insieme attraverso la cucina, borse e libri gettati sul tavolo, e giù per il corridoio nella stanza sul davanti.
Harry aveva entrambe le mani sulle spalle di Draco, tenendolo sulla sua sedia enorme. Gli occhi di Draco erano chiusi e il suo viso era bianco. Non pallido come era di solito, ma bianco. I suoi capelli erano arruffati; le sue mani tremavano visibilmente.
Harry si guardò alle spalle e l'espressione di sollievo che gli attraversò il viso era quasi spaventosa. «Grazie cazzo, sei qui.»
Si voltò di nuovo verso Draco. «Malfoy! È qui. È qui, dannazione!» Draco aprì gli occhi.
Hermione non era sicura se fosse stata lei o Pansy a emettere un sussulto inorridito. Le pupille di Draco erano completamente dilatate, i suoi occhi neri senza nemmeno un anello di grigio. Hermione lo osservò guardarsi intorno senza vedere nessuno di loro. «Mio Signore» mormorò. «Ti ho deluso. Non sapevo che fosse lei.»
«Malfoy» disse di nuovo Harry. «Lei è...verresti qui?» Allungò una mano indietro e afferrò il braccio di Hermione, tirandola per il polso per metterla di fronte a Draco.
«Io?» disse. Quando Harry aveva detto 'lei è qui', aveva pensato che intendesse Pansy. La più vecchia amica di Draco, la persona che lo conosceva meglio. «Che succed-»
La testa di Draco si alzò di scatto alla sua voce. Si mosse più velocemente di quanto Hermione potesse reagire, balzando in avanti per avvolgerla con entrambe le braccia. La sollevò in grembo e affondò il viso tra i suoi capelli, la presa così stretta che riusciva a malapena a respirare.
«Voleva te.» disse Harry. «Mi ha ordinato di portarlo da te. Ho provato invece a convincerlo ad andare in ospedale e mi ha fregato.» Indicò un livido violaceo sulla sua mascella, uno che sembrava delle dimensioni e della forma del pugno di Draco.
«Cos'è successo, Harry?» chiese Hermione, cercando di allentare la presa di Draco in modo da potersi voltare. Anche attraverso la sua maglietta, le sue mani erano gelate, le sue dita così fredde che non si sarebbe sorpresa se avesse fosse stato ghiaccio. Si aggrappò a lei, respirando sospiri caldi e veloci contro il suo collo, lunghe inspirazioni profonde ed espirazioni veloci come se stesse cercando di assorbire ogni molecola del suo profumo.
«Non lo so. La sua inchiesta è stata fatta questo pomeriggio. È andata...è andata male. Non so cosa diavolo sia successo, ma... Niente di tutto questo doveva succedere. Quella non era una procedura. Le sue indagini non sono mai andate così prima d'ora. Qualcosa non va e scoprirò esattamente di cosa si tratta.» Harry si voltò verso Pansy. «Devo tornare al Ministero. Stanotte fanno tutti gli straordinari. Manda un gufo a Narcissa, dille che Malfoy...»
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Bring Him To His Knees [TRADUZIONE]
FanficDraco sta indagando su un caso di omicidio, ma per svolgere le indagini ha bisogno di una finta relazione e di una compagna di giochi per un kink club. Quando Hermione si offre volontaria per il ruolo, entrambi fanno del loro meglio per mantenere l...