Hermione si scaldò le mani al fuoco, ascoltando solo in parte gli altri tre che discutevano del caso. Voleva partecipare alla conversazione, ma ammise a se stessa che era troppo distratta per farlo adeguatamente, considerando soprattutto una delle persone che parlava.
Maledetto Draco Malfoy, con quelle dita lunghe e con quella voce profonda. Aveva preso la panna dal suo piatto, l'aveva succhiata via dal dito e aveva fatto un rumore che l'aveva quasi fatta cadere dalla sedia. Se avesse saputo che ci sarebbe stato anche lui alla cena di quella sera, avrebbe pianificato di essere altrove. Stava cominciando a diventare ridicola, da quanto lo guardava ogni volta che veniva a casa.
Se solo non si fosse presentato quella sera con un maglione nero che gli aderiva al busto. Avrebbe voluto fargli scivolare le dita sul petto, afferrare il colletto alto e tirarlo giù al suo livello. Voleva scompigliargli i capelli. Voleva infilare le mani nelle tasche posteriori di quelli che avrebbe giurato fossero jeans neri babbani.
Hermione sospettava che Pansy lo stesse invitando di proposito, solo per vederla imbarazzata. La notte in cui erano andati a fare il giro dei pub per festeggiare il nuovo lavoro di Pansy come chef al Gaudere, era stata una serata di cocktail e racconti di cazzi, ricordi di ex fidanzati e avventure di una notte, con annesse le qualità fisiche di ogni uomo coinvolto. Hermione era impazzita per un "anonimo" giocatore di Quidditch bulgaro, Pansy l'aveva superata con la storia di un mercante d'arte greco, e da lì erano andate avanti. Non era passato molto tempo prima che passassero dalla storia alla fantasia e Hermione aveva detto qualcosa che non avrebbe dovuto dire.
Non avrebbe mai dovuto confessare, anche sotto l'influenza di una dozzina di vibranti drink blu e rosa, che era attratta da Draco. Avrebbe dovuto sapere che Pansy sarebbe impazzita con quell'informazione.
Appoggiò la testa alla poltrona e la dondolò avanti e indietro. Ridicolo. Assolutamente ridicolo. Ogni volta che veniva a cena, la sua attrazione peggiorava. Doveva impedirsi di pensare a qualcosa del genere, anche se lui aveva quell'aspetto. Non era giusto che fosse ugualmente sexy sia in abiti da lavoro che in abiti casual.
Quel maglione doveva essere di cashmere e resistere alla tentazione di toccarlo era stato orribile. Invece, si era rimpinzata con una seconda porzione di zuppa. Aveva bisogno di occupare le mani con qualcosa che non implicasse l'allungarsi sul tavolo e applicare la panna montata in posti diversi dalla forchetta.
Chiuse gli occhi e fece sparire tutti i suoi pensieri - Più tardi, si promise. Molto più tardi. In privato. - e prestò attenzione alle persone alle sue spalle. Harry e Pansy erano raggomitolati insieme sul divano, i piedi nudi di lei in grembo e le mani di lui che le massaggiavano i polpacci. Draco aveva reclamato la poltrona oversize, l'unico altro mobile nella stanza abbastanza grande da contenerlo, e si era seduto dando le spalle a lei.
«Non posso ordinare a nessuno di accettare questo incarico.» disse Harry. «I seminari sulle molestie che dovrei organizzare, te lo immagini? Se qualcuno verrà con te, sarà solo su base volontaria. E non ho idea di come iniziare a chiederlo alle persone.»
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Bring Him To His Knees [TRADUZIONE]
FanfictionDraco sta indagando su un caso di omicidio, ma per svolgere le indagini ha bisogno di una finta relazione e di una compagna di giochi per un kink club. Quando Hermione si offre volontaria per il ruolo, entrambi fanno del loro meglio per mantenere l...