Prima che il loro appuntamento a pranzo finisse, Hermione arrossì furiosamente ed evitò gli occhi di Draco mentre ammetteva esattamente il motivo per cui era scappata dal campo di Quidditch quel giorno di tre anni prima. «Dio.»mormorò, accasciandosi all'indietro nel separé e seppellendo il viso tra le mani. «E non avevi nemmeno la maggior parte dei tuoi tatuaggi, allora. Ti giuro, Draco, che se ti fossi girato e avessi visto la tua schiena, avrei potuto placcarti e avremmo iniziato la nostra relazione molto, molto prima.»
«Non posso dire che mi sarei opposto.» disse Draco. Lei sentì il suo braccio scivolare intorno alle spalle, la panchina scricchiolare mentre lui si avvicinava per sussurrarle. «Sai, si dà il caso che io sappia che il campo del Ministero oggi è rimasto inutilizzato. Se volessi una seconda possibilità.»
Hermione sbirciò tra le dita. Incontrò i suoi occhi, distolse lo sguardo e tornò a guardarlo, con il cuore che cominciava a battere all'impazzata. Draco le tirò una mano a terra e si chinò a baciarla, le dita scivolarono tra i suoi capelli. Hermione si aggrappò con forza al risvolto della giacca del suo abito, mugolando dolcemente quando la lingua di lui si posò sulla sua. Si sentì stordita quando lui la lasciò. «Io... non lo so, Draco.»
«Vieni. Ti porto a fare un volo.»
Lei si morse il labbro. Ricordava di averlo guardato durante la partita con l'Internazionale, chiedendosi come sarebbe stato volare con lui, le sue cosce solide premute sulle gambe e la sua grande mano allargata sul ventre. E quando se lo immaginò con i pantaloni stretti e i parastinchi di pelle della sua uniforme da Quidditch, non riuscì più a smettere. Si afflosciò contro di lui. «Comincio a capire perché Pansy usciva solo con giocatori di Qudditch,» mormorò, battendo la testa sul suo petto. «Chi può resistere?»
Draco rise. «Lo confesso, anche per questo mi piace giocare.»
Uscirono dal bar e si diressero verso il Ministero, prendendo l'ascensore al settimo livello. Draco strattonò Hermione lungo il corridoio, passando davanti al settore Giochi e Sport, poi salì una rampa di scale. «Prendo la scopa e usciamo.» disse.
Hermione fece una smorfia dietro di lui. Non sapeva se lui l'avesse percepito, ma lui si fermò in cima alle scale per guardarla. «Cosa?»
«Speravo che ti mettessi l'uniforme.» disse lei dopo un attimo. «Non vedevo l'ora.»
Lui le lanciò un lungo sguardo, poi un sorriso ancora più lungo. «Non sia mai che si dica che deluderei la mia ragazza in questo senso.» Aprì una porta e le fece cenno di entrare.
Entrarono in una grande stanza illuminata. Di fronte a loro c'erano diverse porte, due per ogni dipartimento del Ministero. Draco indicò un divano ben usato sul lato opposto della stanza. «Non ci vorrà molto.» disse. «Aspetta lì e poi ci materializzeremo al campo. Non c'è niente da leggere se non riviste sportive, purtroppo.»
Lei guardò il divano, poi la porta con la scritta MLE - MEN. «Siamo soli, vero?»
Draco seguì il suo sguardo e le rivolse un sorriso lento e stuzzicante. «Signorina Granger...» disse in tono falsamente scandalizzato. «Stai insinuando che intendi raggiungermi negli spogliatoi?»
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Bring Him To His Knees [TRADUZIONE]
FanficDraco sta indagando su un caso di omicidio, ma per svolgere le indagini ha bisogno di una finta relazione e di una compagna di giochi per un kink club. Quando Hermione si offre volontaria per il ruolo, entrambi fanno del loro meglio per mantenere l...