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A volte le parole non servono, occorrono le azioni. Le mille righe di un libro, lette per curiosità o per pura casualità.
A volte non basta una frase per esprimersi, occorrono piccole cose. Occorrono la luce del sole all'alba oppure le mille sfumature della notte, illuminate da tante piccole stelline che risplendono nel buio, che ti aiutano a ritrovare la strada.
Stelline come le sue...

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Era un tranquillo sabato pomeriggio e Changbin era appena arrivato a Seul.
Era fermo su un marciapiede che cercava di chiamare un taxi. Dopo essere salito su uno di questi, diede l'indirizzo al tassista e si rimise a sedere in silenzio.

Prima di partire aveva fatto qualche ricerca qua e là per trovare un appartamento o qualcosa del genere e rimase stupito quando notò una mail da parte di un ragazzo, il quale gli offriva di condividere il suo appartamento. Si trovava vicino l'Università dove sarebbe dovuto andare Changbin, e dove andava il ragazzo, che non aveva ancora conosciuto.

Quando arrivò a destinazione, scese dal taxi e pagò. Poi prese le sue valigie e andò davanti la porta della casa e bussò.

Nessuno andò ad aprire, quindi bussò una seconda volta e così anche la terza.

Nessuno era in casa. Eppure Changbin, aveva detto al ragazzo l'orario di quando sarebbe arrivato. Aspettò seduto su un gradino e dopo mezz'ora vide un ragazzo venire nella sua direzione.

Quando questo arrivò, alzò la testa e vide Changbin seduto a terra che lo guardava con una faccia seria e severa.

"Mi hai fatto aspettare davvero così tanto?! Diamine ti avevo avvisato dell'orario!"

Il ragazzo roteò gli occhi e aprì la porta di casa, facendo poi entrare Changbin che si guardò intorno.

Appena entrò, notò il grande divano nero sulla sinistra, davanti una televisione abbastanza grande. Collegata c'era la cucina e sulla destra c'erano delle scale che portavano al piano di sopra.

"Uhm...la tua camera è di sopra, il bagno è lì infondo al corridoio oppure ce n'è uno al piano di sopra vicino la tua camera."

"Vai anche tu all'Università?"

"Si."

"Potremmo andarci insieme la matti-"

"no, esco molto presto la mattina."

Disse girandosi e andando di sopra. Changbin era parecchio confuso ma prese le sue cose e andò alla ricerca della sua camera. Quando la trovò, rimase stupito di quanto fosse grande.

C'era un'enorme finestra e il suo letto era sulla parte sinistra della camera. era più grande di quello che aveva nella sua vecchia casa. Al centro c'era un tappeto nero e sul lato destro c'era una scrivania e sopra, due mensole piene di libri e oggetti. affianco, un armadio nero con uno specchio e pareti e pavimento rigorosamente bianchi.

Iniziò a mettere a posto vestiti e tutto il resto e quando finì si stese sul letto e chiuse gli occhi per riposare un po', ma il ragazzo entrò nella stanza di Changbin facendo un gran baccano.

"Hey! fa più piano!"

"ti ho portato la tua divisa"
disse mettendo quest'ultima sul piccolo divanetto che stava di fianco la porta.

"Come ti chiami?"

"non sono affari tuoi"

...

Le stelle sul suo viso//ChanglixDove le storie prendono vita. Scoprilo ora