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A volte le parole non servono, occorrono le azioni. Le mille righe di un libro, lette per curiosità o per pura casualità.
A volte non basta una frase per esprimersi, occorrono piccole cose. Occorrono la luce del sole all'alba oppure le mille sfumature della notte, illuminate da tante piccole stelline che risplendono nel buio, che ti aiutano a ritrovare la strada.
Stelline come le sue...

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Dopo le lezioni, Changbin tornò a casa e aspettò Felix.

"Ma dov'è finito?!"

Lo chiamò ma non rispose, si fece vivo solo tre ore dopo. Changbin incrociò le braccia e si mise davanti a lui.

"Si può sapere che fine hai fatto? Eri a lavoro?"

"Mi sono licenziato"

"Cosa? Perché?"

Felix non disse niente e se ne andò in camera sua. Changbin lo seguì e si bloccò davanti la porta e bussò.

"Si può sapere che ti prende?"

"Cosa devo fare per parlarti?"

"Felix!"

La porta si aprì e Felix fissò Changbin con uno sguardo privo di emozioni.

"Non voglio parlarti"

"Ti prego!"

"Non ti importa niente di me, perché dovrei parlarti?"

"Stai scherzando spero-"

"No Changbin, non sono mai stato più serio di adesso. Se hai finito, va via"

"Ho bisogno di parlarti e di spiegarti come stanno le cose!"

"Non mi interessa! Non mi interessa più niente di quello che dici!"

"Felix-"

Felix gli chiuse la porta in faccia. Changbin andò in camera sua e poi ripensò ai mesi che aveva trascorso con Felix.

Qual'era il suo segreto?

Ancora non glielo aveva detto, ma Changbin moriva dalla curiosità.

Ad un certo punto, Changbin si ricordò dei due ragazzi che incontrò quando seguì Felix. Si alzò dal letto, uscì di casa e si incamminò verso l'abitazione e quando arrivò, vide sempre gli stessi ragazzi della prima volta, così andò verso di loro.

"Oh ci si rivede amico"

"Vi ricordate di me?"

"Oh si! Felix non faceva altro che parlare di te."

"Ecco...Cosa faceva Felix qui?"

"Qui ci lavora, dove vuoi arrivare?"

"Che tipo di lavoro?"

I due ragazzi si guardarono e capirono che Changbin fosse all'oscuro di tutto.

"Ecco....Felix è..."

***

Jeongin e Jisung erano seduti tra Seungmin e Hyunjin. Erano tutti in silenzio da almeno due ore e l'aria si era fatta pesante.

"Guardiamo un film?" Propose Jeongin

"D'azione o Fantascienza?"

"Azione"

"Fantascienza" Dissero all'unisono Seungmin e Hyunjin.

"Ok...niente film..."

Hyunjin si alzò dal divano e se ne andò in camera sua, come fece Seungmin qualche minuto dopo.

"Jisung dobbiamo fare qualcosa!"

"Jisung? Jisung mi stai ascoltando?!"

"Cosa? Oh si certo!"

"Allora?"

"Ordiniamo la pizza!"

"Smettila di parlare con Minho e aiutami a far rimettere insieme quei due!"

"Ma-"

Jeongin prese il telefono di  Jisung, lo spense e lo buttò per terra.

"Hey!"

Il più piccolo prese per il polso Jisung e insieme andarono prima da Hyunjin così da potergli parlare.

"Cosa volete?"

"Vogliamo parlarti di Seungmin"

Hyunjin roteò gli occhi e a malavoglia accennò un si con la testa, infondo, anche lui voleva parlare di Seungmin.

"Questa faccenda non può più andare avanti!"

"Cosa vuoi che faccia?! Mi odia!"

"Ma stai zitto che non ci crede neanche il muro"

"E tu che ne sai?"

"Sai davvero stupido Hwang. Non hai notato gli occhi di Seungmin in questi giorni?"

"Cosa-"

"Sta continuamente piangendo! Devi fare qualcosa. Non riesco a dormire con lui che piange!"

"E se non volesse parlarmi?"

Jisung prese Hyunjin per la manica della sua felpa e lo trascinò fino alla camera di Seungmin.

"Lo senti?!"

"Sta...piangendo?"

...

Le stelle sul suo viso//ChanglixDove le storie prendono vita. Scoprilo ora