Fin

56 3 4
                                    

Nel frattempo dall'altra parte del tempo Angelica ritornò a casa con il cuore a pezzi e il viso spento, sembrava che avesse perso la sua lucentezza. Si sentiva una vigliacca e una codarda ma era l'unico ed estremo gesto d'amore che avrebbe potuto fare per il pirata.

«Lisca siamo di nuovo solo noi due... da soli...»

Andò in bagno e preparò la vasca con acqua bollente. Lisca era appollaiato sul bordo della vasca che le faceva compagnia.

«Domani è un altro giorno»

"miao"

Angelica non aveva rinunciato a Jack per sempre, una piccola parte era ancora lì con lei e sarebbe rimasta per sempre.

«Lo sai che tra non molto saremo di nuovo in tre in questa casa? Ho rifatto il test questa mattina e sono incinta»

Il gatto sembrava aver capito tutto, strabuzzò gli occhi e se ne andò dal bagno.

«Evidentemente non l'ha presa poi così tanto bene. Guarda che fino a che non nasce tu rimani sempre il mio preferito»

I gatti...

«Nonostante tutto sento di aver fatto la cosa giusta»

Lisca di pesce ritornò in bagno con in bocca il suo pupazzetto preferito, lo lasciò cadere a terra e poi miagolò.

«Lo so che sei stanco, anche io lo sono» si mise un accappatoio «Sarà meglio mettersi un po' a dormire»

La donna con ogni speranza in fumo si stese nel letto e si mise ad osservare il sasso che le aveva dato la vecchietta in biblioteca. Non lo aveva mai usato come le aveva suggerito la signora, in realtà se ne era completamente dimenticata. Decise di tentare la sorte e lo mise sotto al cuscino poi provò a prendere sonno.

«Uffa è scomodissimo! Ma come si può dormire con un sasso sotto la testa?»

Fece fatica ma alla fine riuscì ad addormentarsi ma si svegliò poco dopo per via del terribile odore che sentiva, più o meno pesce avariato.

«Lisca non dirmi che hai fatto la pipì sul letto?» chiese schifata

"miao"

Aprì gli occhi, in un primo momento si spaventò, non capiva dove si trovasse. Quella non era la sua stanza. D'istinto alzò il cuscino e il sasso aveva una crepatura lungo tutto il centro. Prendendolo in mano si aprì a metà e al suo interno celava un diamante.

«L'apparenza inganna a quanto pare Lisca»

Uscì in pigiama e scalza da quel posto con il gatto in braccio.

Appena fuori dalla stanza c'era una lunga scalinata in legno.

«Ma che razza di incubo è questo? Dove diavolo sono finita?»

Ai piedi delle scale c'era una porta, uscì da lì e si rese subito conto di dove si trovasse.

«Sono tornata indietro anche io» era estasiata «Devo trovare Jack»

Così iniziò a chiedere ai passanti. Tutti la guardavano male, in effetti aveva un pigiama insolito per quel tempo. Nonostante tutto ottenne qualche informazione sul pirata, l'avevano visto per l'ultima volta nei pressi della casa del padre così Angelica si diresse lì.

Toc...Toc...

«Chi è ora?» chiese nervosamente

«Ah non guardare me, non aspettavo nessuno figliolo»

Edward superò il figlio per andare ad aprire.
Non appena Angelica lo vide divenne rossa per l'imbarazzo, non capita tutti i giorni di ritrovarsi davanti una spagnola in pigiama e con un gatto in braccio.

After the stranger tidesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora