Passarono i mesi, e l'umore di Jack non faceva altro che affondare, come una nave che si lascia trascinare dalle onde di un mare in tempesta. Angelica, che era sempre più preoccupata, cercava semplicemente di non perderlo, di salvarlo. Lo accompagnava in terapia, cercava di parlargli, di farlo reagire, si comportava da moglie, ma nessuna delle sue parole, nessuna delle sue carezze riusciva a penetrare quella corazza di disperazione che si era costruito attorno.
Angelica sperò che qualcosa cambiasse quando Jack cominciò a prendere antidepressivi e ansiolitici. Ma anche quei tentativi si rivelarono fallimentari, come polvere al vento. Ogni giorno, la speranza di Angelica si faceva sempre più fragile, più piccola, la donna non sapeva più come affrontare la situazione.Una sera, come tante altre, Jack stava comodamente poltrendo sul divano, con gli occhi persi nel vuoto. Il suo volto era segnato da un'espressione vuota, indifferente al mondo che lo circondava.
«Non mi va di fare niente oggi» disse con un filo di voce, come se anche le parole fossero troppo pesanti da pronunciare
Angelica non sollevò lo sguardo dal libro che, annoiatamente, stava sfogliando. Il silenzio tra di loro era diventato ormai un peso.
«Come sempre, d'altronde...» mormorò cercando di non far trasparire il rancore che provava
«Cosa cucinerai per cena?» chiese, come se la domanda fosse solamente un riflesso automatico
La donna sospirò, e finalmente chiuse il libro.
«Perché non cucini tu per una volta? Così fai qualcosa» rispose cercando di non risultare troppo acida
Il pirata sembrò irritarsi, tant'è che si sollevò di scatto dal divano. I muscoli tesi e gli occhi che bruciavano di frustrazione.
«No! Piuttosto non mangio...» rispose con una rabbia tale da non saper gestire
Angelica si irrigidì spaventata, non si aspettava quei toni da suo marito. Poi si soffermò ad osservarlo e il suo volto, da spaventato, si contrasse in una smorfia di dolore.
«Tesoro io non so davvero più che fare con te!» la sua voce era rotta dal dolore
Il silenzio che seguì fu denso. L'uomo rimase fermo, ma i suoi occhi ardevano di furia.
«Beh allora lasciami! Non ha più senso stare insieme per quanto mi riguarda»
Quelle parole colpirono la fanciulla come un pugno dritto nello stomaco.
«Come prego?» chiese agitata e con la bocca dischiusa per lo shock
Jack non rispose subito, poi si apprestò a parlare: «La colpa della mia situazione non è altro che la tua, se vogliamo essere sinceri!»
Angelica fece un passo indietro, come se quelle parole avessero fisicamente colpito il suo corpo.
«Non ti ho chiesto io di seguirmi qui» ma la sua voce non aveva più la stessa forza di prima
Il pirata fece un gesto brusco con la mano, quasi come a voler scacciare via le sue parole.
«Non ho chiesto io di seguirti, è semplicemente successo» esordì sadicamente
Il suo tono era come veleno, che si insinuava tra le pieghe del cuore della dolce Angelica.
Ma la donna non si lasciò sopraffare.
«Beh io ho fatto di tutto per renderti felice, ma non è servito a niente» disse più a se stessa con occhi bassi
L'uomo, tanto per sferrare un altro dei suoi colpi bassi, pronunciò una frase che fece vacillare ogni cosa e fece perdere alla fanciulla la sicurezza che tanto la caratterizzava.

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After the stranger tides
FanfictionJack e Angelica si incontreranno un'ultima volta prima che tutto cambi. Angelica sente di aver finito il suo tempo ma non ha ancora perso la speranza. È così pronta a ricominciare una nuova vita in un luogo più sicuro. Jack non si darà per vinto fin...