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Era passata circa una settimana da quando Angelica era scomparsa in un misterioso bagliore di luce...
Durante quel tempo fu Gibbs a capitanare la nave e a farla arrivare fino alla Baia dei Relitti.
Jack rimase chiuso in cabina per tutto il tempo, non si fece vedere da nessuno, nemmeno dal suo primo ufficiale. Ogni tanto gli veniva portato qualcosa da mangiare e da bere ma lui rifiutò sempre tutto... persino il rum, ergo la situazione era più che critica. Gibbs sperava che il Capitano Teague potesse dare una mano a suo figlio e che potesse dare loro qualche informazione in più sulla Perla in bottiglia. Non avevano ancora finito di fare le manovre per attraccare la nave al molo che Gibbs era già (di corsa) lungo la via per la casupola di Edward. Probabilmente Jack non si era nemmeno reso conto di essere arrivato da qualche parte...

Toc...Toc...

«Capitano Teague finalmente vi ho trovato!» esultò non appena gli venne aperta la porta

«Joshamee Gibbs... sei proprio tu amico?» chiese dubbioso

«Sì Capitano sono io!»

«Non sei cambiato per niente!» il suo tono di voce divenne euforico «Vieni dentro che ti offro un po' di rum!»

«Mi piacerebbe molto, magari più tardi. Ora c'è una questione grave da risolvere»

«Ovvero?» chiese fingendo poco interesse

«Beh ecco vedete... si tratta di vostro figlio Jack» confessò un po' imbarazzato

«È morto?» chiese con estrema calma

«No no ma che andate blaterando-»

«Allora se non è morto non c'è nessuna urgenza»

«Ha smesso di bere rum... completamente» aggiunse Gibbs

«Ah allora si che è grave, colpa dell'amore sicuramente... Angelica scommetto. Ha avuto occhi per molte molte molte donne, ma l'unica per cui ha avuto il cuore è sempre stata lei»

«Esattamente»

«Forza raccontami che diavolo è successo sta volta»

Il mastro raccontò tutta la storia ad Edward mentre raggiunsero il porto dove era stata attraccata la nave. Jack era ancora a letto a dormire, così suo padre pensò bene di tirare un paio di calci ben assestati e di sfondargli la porta della cabina.

«Che diavolo fai ancora a letto figlio?!» gridò

«Hai seriamente sfondato la porta della mia cabina? Ma sei completamente pazzo!»

«No figliuolo sono un pirata. Ora ti alzi da quel letto, ti prepari e tra dieci minuti ti voglio nella sala nautica»

«Certo... certo» rispose con voce assopita e riappoggiò la testa sul cuscino

Passati i canonici dieci minuti il Capitano Teague si ripresentò al cospetto del letto di Jack con un secchio d'acqua fredda. Gibbs lo seguì a ruota preoccupato.

«Non avrete seriamente intenzione di-»

Ma ormai Edward aveva già rovesciato il secchio addosso a suo figlio.

«Tu vuoi morire?» gridò rabbiosamente Jack alzandosi di scatto, non si era nemmeno reso conto di chi avesse davanti

Ma il Capitano Teague aveva già sfoderato la sua pistola migliore e gliela stava puntando contro.

«Ora tu ti asciughi, ti vesti e tra dieci minuti mi raggiungi nella sala nautica» disse con tono fermo

Jack a quel punto non poté fare altro che abbassare il capo e acconsentire al proprio padre.

After the stranger tidesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora