Capitolo 2

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Katrin POV
Erano quasi le dieci, il giorno aveva lasciato posto a una notte buia e totalmente priva di stelle,il cielo era così scuro che a guardarlo ti dava un senso di inquietudine quasi opprimente.

Nonostante mi fossi appena fatta un bel bagno rilassante il mio corpo era in tensione, ero in ansia per Aileen, non mi è piaciuto per niente lo sguardo di Jay mentre andavano via, forse sto diventando paranoica, magari hanno solo litigato e lui come al solito,sarà uscito per rintanarsi in uno squallido locale a ubriacarsi, e chissà cos'altro.

Ma si, sarà andata così, altrimenti mi avrebbe chiamata, a quest'ora sarà già crollata nel mondo dei sogni, in fondo era stanchissima, è stata una settimana piuttosto pesante.

Così cercai di non badare troppo a queste sensazioni, scesi al piano di sotto, avevamo cenato tardi, quindi i miei genitori erano ancora svegli, staranno sicuramente guardando qualche programma in Tv.

Appena entrai in salotto vidi mio padre e mia madre abbracciati sul divano, che ridevano e scherzavano come due ragazzini innamorati, sorrisi, era bello vedere quanto si amavano ancora dopo tutti questi anni.

Spostai lo sguardo sulla fotografia posta sul camino,c'eravamo tutti: mio padre, mia madre, io e Aileen, avevamo circa sette o otto anni non di più, il suo sorriso era meraviglioso, era ...felice.

Aileen venne affidata ai miei genitori, che erano i migliori amici di suo padre, alla morte di quest'ultimo, siamo cresciute insieme come sorelle.

Ricordo ancora come ogni Natale appendevamo le calze al camino, e la mattina presto, anzi direi all'alba, ci precipitavamo in camera dei miei saltando sul letto in preda all'euforia, dovevamo vedere cosa Babbo Natale ci aveva portato! Così insieme ai "nostri" genitori ancora assonnati ,venivamo proprio qui, davanti a questo camino a scartare i regali.

Avevo ancora il sorriso stampato in volto quando il mio cellulare iniziò a squillare, riportandomi alla realtà, strano chi sarà mai a quest'ora?.

Vidi sullo schermo il nome di Aileen lampeggiare, una morsa mi strinse la bocca dello stomaco, ma non ci badai e premetti la cornetta per rispondere mettendo subito in viva voce, sapevo quanto ci tenessero i miei a salutarla, che nel frattempo si erano girati verso di me con un grosso cipiglio sul volto, quasi a chiedermi chi fosse il pazzo che mi chiamava a quest'ora.

" Aileen ti sembra l'ora di chiamare"scherzai " cos'è sei riuscita a sbattere fuori il cane?"

Mia madre mi guardò con rimprovero, ma cosa ci potevo fare, Jay non mi andava giù, quindi che mi importava di trattarlo per la merda che era.

Sentii un frastuono pazzesco di cose che cadevano e si rompevano e poi la sua voce strozzata dal pianto "Jay ti prego...lasciamiiii!!!"

"Aileeeeen che sta succedendoo.." poi in preda alla rabbia e al terrore iniziai a imprecare " brutto figlio di puttanaaa lasciala stare, non devi toccarla ...LASCIA SUBITO MIA SORELLAAAA" urlai così tanto che non mi resi nemmeno conto che stavo piangendo a dirotto.

Poi un urlo agghiacciante lasciò la bocca di Aileen, quell'urlo mi entrò nelle ossa paralizzandomi dal terrore, le mie gambe cedettero e caddi a peso morto, di ginocchia, sul pavimento.

Alzai lo sguardo verso i miei genitori che erano sbiancati visibilmente e nel loro sguardo vedevo la mia stessa paura.

Mio padre fu il primo a riprendersi e iniziò ad impartire ordini, era entrato nella modalità di medico capo clinica impassibile .. "Hellen, chiama subito la polizia, dai l'indirizzo di Aileen e fai pure il nome di quel pezzo di merda di Jay Wallas, non la passerà liscia questa volta.." sussurrò l'ultima frase come una promessa solenne, poi si rivolse a me "Katrin prendi immediatamente la mia valigetta dallo studio, ti aspetto fuori..."ero ancora pietrificata " sbrigati!! Forza tesoro Aileen ha bisogno di te".

To Breathe AgainDove le storie prendono vita. Scoprilo ora