Capitolo 12

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Crystal
Mi sono svegliata tardi visto che è sabato e i pensieri mi tormentano completamente. Ho sempre saputo di essere una persona che si illude per tutto e anche Michael ne è la conferma.
Dopo quello che è successo non mi ha più riparlato e non è ha voluto parlare quindi, ovviamente, per lui era una sola e semplice scopata. Io sono stata una stupida a pensare che tra di noi ci potesse essere qualcosa perché sembrava così diverso… Maledetti romanzi. Mi ha trattato come le sue puttane, aveva ragione Alexa. Quando lo vedrò, deciderò di ignorarlo anche con lo sguardo: non gli darò tutta la soddisfazione di avere avuto anche me.
Mi preparo per andare a fare una passeggiata e invito anche Iris. Ci incontriamo al solito parchetto.
<<Hey Crystal! Come va?>> Domanda
<<Tutto bene grazie! Tu?>>
<< In realtà non molto bene, cose di famiglia>>
<<Se vuoi parlarne…>>
<< In realtà non so che dirti… Non sono veramente di famiglia però… Ok te lo dico >> fa un grosso respiro e continua a parlare <<MI PIACE MELIODAS >>
<<...>>
<<Ah.. D-da quando?>>
<< Da un anno circa… Secondo te a Elizabeth piace?...>>
<< Tranquilla sono solo migliori amici hanno solo un rapporto intimo>> affermo
<<Intimo?>> Chiede scioccata. Cazzo
<<Intimo?>> Fingo di non capire. Perché non tengo mai la bocca chiusa?
<<Hai detto intimo>> continua convinta lei
<<No no ho detto che secondo me ho qualche sintomo>>. Dannazione che scusa di merda.
<<Sintomo di cosa?>>
<<Forse non ho preso la pillola ma abbiamo utilizzato il preservativo e stamattina avevo un po' di nausea nulla di che…dicevamo>>
<<Ahh Okk tranquilla se avete usato il preservativo è apposto anche perché è passato tempo>>.
<< Vabbè comunque mi dicevi>> esclamo
<<Dovrei dirlo ad Elizabeth?>> Mi chiede
<<Meglio di no. >> Rispondo sinceramente e cambio argomento anche se gli ho dato diversi consigli. Iris è molto simpatica e solare, una mia simile per questo credo di poter andare d'accordo con lei.
<< Dai Iris andiamo>> Michael innervosito guarda Iris
<< Vabbè Crystal allora a dopo>>
<< Ah ciao biondina ~>> esclama guardandomi in modo pervertito e Iris notandolo lo trascina via scusandosi del suo comportamento. Non so se ridere o piangere .
Mi avvio verso la macchina e noto Meliodas portare in braccio Elizabeth mentre lei si lamenta : sono davvero molto carini insieme. Non so come comportarmi adesso, sapendo che Iris è interessata… Solo io riesco a mettermi in queste situazioni.

Il giorno dopo
Mi sveglio mezz'ora dopo la sveglia, dopo aver fatto la mia solita routine scrivo ad Elizabeth
<< Hey Eli che ne dici di incontrarci? >> Dopo 20 minuti mi risponde
<<Certo, vieni a casa mia? Meliodas mi ha lasciato da sola :(>> Povera ahahah
<< Ovvio, tra un po' vengo>>. Sono felice, ho bisogno di sfogarmi ed Elizabeth è l'unica che può consolarmi. Vado a controllare se le DuPont sono a casa ed esco raggiungendo Elizabeth.
Lei era mezza distesa sopra un telo in mezzo al prato, leggendo: Decido di farle una foto per ricordo e subito mi nota
<<Stolker, dai vieni>> mi sorride e ricambiando faccio come dice
<<Ho letto i commenti su tiktok… Allora? >> Mi chiede entusiasta e il mio sorriso svanisce
<<Elizabeth non lo so… Dopo averlo fatto non mi ha più contattata, sarà stata solo una scopata>>
<<Per te è solo una scopata?>> Mi chiedo e rimango senza parole. L'unica cosa che vorrei dire è " Sì perché per me non conta nulla" ma la mia bocca si rifiuta. Sappiamo entrambe che non è così, adesso anche Elizabeth
<<Ti consiglio di provare ad andare avanti, per vedere anche la reazione che provoca in lui. Non dargliela completamente vinta>> delicatamente mi abbraccia e mi sento come una bambina cullata dalla propria madre. Da quando ho conosciuto Elizabeth non ho più bisogno di guardare le stelle per addormentarmi o se le guardiamo è insieme. La migliore amica che ho sempre voluto finalmente lo trovata e mi sento realizzata una volta nella mia vita. Sono sicura che c'entri tu, Ester e ti ringrazio infinitamente.
Riesco a raccontarle meglio l'avvertimento sfogandomi completamente: tutti i sentimenti, dettagli, tocchi, comportamenti… Mi ha dato diverse considerazioni che condivido e mi sento finalmente vuota di un peso. Penso abbia notato il mio imbarazzo e decide di cambiare argomento.
<<Sai che tra due settimane è il compleanno di iris?>> rimango stupita, non so perché.
<<Oh wow, fa 16 anni vero?>> Che domanda stupida che ho fatto.
<<Si>> risponde Elizabeth e mi sorride <<Avevo in mente di fare il regalo insieme, ma manca tempo, ovviamente solo se vuoi>>
<<Certo>>
Mi arriva un messaggio da James. Inaspettato.

"Ciao Crystal come va? Che ne dici di prendere qualcosa insieme?"

Oh no. Ho veramente paura di quello che deve dirmi. Forse vuole parlarmi di mamma, di Isabelle o vuole cacciarmi di casa perché non vado d'accordo con loro? Tutte le mie insicurezze stanno prendendo il sopravvento. Non so cosa rispondere e di istinto mi cade il telefono.
<<Hey Crystal tutto bene?>>
<<Crystal?...>>
<<Crystal che succede ti porto dell'acqua?>>
Odio dover far preoccupare Elizabeth per me ma sembro disorientata. Sto tremando e brutti ricordi affiorano nella mia mente.
Elizabeth corre al piano di sotto e mi porta dell'acqua fresca che non riesco manco a bere. Odio me stessa.
<<Tutto ok Elizabeth tranquilla io devo andare mi ha scritto mio padre. S-scusami>>
Mi saluta con un abbraccio come sempre e dopo essermi scusata altre tremila volte me ne vado. Fortunatamente mi sto facendo passare la paura degli uomini e Stefan mi accompagna gentilmente al bar con cui devo incontrarmi con papà.
<<Grazie Stefan>> scendo dall’auto
<<Di nulla Crystal>>. Se ne va.
<<Oh Crystal>> James, si alza dal tavolo in cui è seduto ad aspettarmi e mi abbraccia.
<<Tesoro mio come stai?>>
<<Bene James grazie>> ci risediamo. <<Cosa devi dirmi?>>
<<Hey con calma. Con la scuola va tutto bene?>>
Non so se essere dura o cedere alla finta maschera di bravo padre che non è stato in quindici anni e adesso vuole costruire.
<<Non ho tempo da perdere James se devi dirmi qualcosa fallo ora altrimenti vado>>
<<Va bene allora io volevo dirti una cosa che non è molto semplice però è importante e in quanto tuo padre ci tengo che tu la sappia per prima.>>
<<Vai dritto al punto>> dico fredda.
<<I-io C-Crystal lo so che non sarai tanto daccordo ma..>>
<<Ma?>> lo guardo e alzo le sopracciglia invitandolo a continuare.
<<Voglio sposare Isabelle>>
Una
Due
Tre
Quatto
Cento
Infinite pugnalate al cuore.
Quella donna che mi ha maltrattato per tutta la mia vita e disprezzato adesso deve diventare mia madre? Anzi mi correggo matrigna, perchè nessuno sarà mai come Ester.

Io non posso sopportarla come compagna di vita di James, nonostante tutto merita di meglio.
<<No ti prego dimmi che non lo stai dicendo veramente>>
<<Crystal lo so che per te è difficile, ma devi imparare ad accettare la realtà e che si vada avanti. Ormai sono passati dieci anni, dieci. Non vuoi la felicità di tuo padre?>> Spero stia scherzando.
<<E tu hai mai pensato alla mia eh? Mai! MAI>> sento le lacrime appannare la mia vista. Mi sono appena alzata e ho urlato davanti a tutti. Grande figura di merda Crystal.
<<Crystal perf->>
<< VAFFANCULO JAMES>> me ne vado correndo mentre lui mi insegue, mi chiama disperatamente ma io sembro disconnessa da questo mondo.
Corro a casa prendendo vari autobus e preparo un borsone con tutte le cose che mi servono fuori casa e qualche vestito.
Al diavolo Isabelle e James le Dupont e tutti quanti.
Me ne andrò per sempre.
Adesso andrò a fare una cazzata.
Sono davanti casa Rodriguez.
Sono davanti casa Rodriguez in lacrime.
Sono davanti casa Rodriguez in lacrime e disperata.
Sono davanti casa Rodriguez in lacrime e disperata dalla persone che mi ha solo usata.
<<Chi cazzo è>> grida una voce dall’altra parte. <<Crystal…c-che>>. Non gli do il tempo di parlare. Mi butto sul suo petto nudo come se fosse l’unico luogo in cui vorrei stare per sempre.
Continuo a singhiozzare e piangere peggio di una bambina di due anni.
Sono stanca di tutto.
Crystal respira
Crystal respira.
Non sei in te
No che non sei in te.
Come ci sono finita qui? Non ho la mente lucida devo andarmene il prima possibile.
Lui delicatamente mi stringe per confrontarmi senza dire una parola.  È proprio vero che il silenzio vale più di mille parole.

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