24 capitolo.

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Luke's pov.

Possibile che non riesca a dimenticarla, appena ci provo e per poco tempo riesco, succede qualcosa, qualcosa che me l'ho impedisce. Ma forse è meglio così, perchè io non voglio dimenticarla e neanche con un' amnesia la dimenticherei.

Entrai nella stanza, non c'era nessuno Sam e Simone erano andati a casa, James e come si chiama quella ragazza... Melody si! Erano andati al bar dell' ospedale, era lí nel letto che dormiva, per fortuna si era svegliata.

Avrei voluto proteggerla invece non l'ho fatto anzi ho fatto il contrario e ora mi piacerebbe rimediare so che un "ti amo" non potrà cancellare tutto quello che le successo e che le ho fatto.

Mi sedetti accanto a lei appoggiando la testa sul letto.

Dopo non so quanto tempo forse poco, forse troppo. Mi sentì toccare la spalla.

Vidi i suoi bellissimi occhi azzurri che mi guardavano attentamente.

L: hey!

J: mi dispiace...

Disse con un filo di voce.

L: per cosa?

J: per zac...

L: davvero pensi ancora a questo? non importa! piuttosto, come ti senti?

J: tu non immagini nemmeno quanto mi stia annoiando, stare qui seduta- una luce le illuminò gli occhi- portami fuori! per favore?

Era strana , era come se fosse felice, come se prima "dell'incidente" noi fossimo stati sempre come quando eravamo bambini.

L: non credo che tu possa uscire...

J: dai per favore un po' d'aria non potrà altro che farmi bene, no!

Disse sorridendo. E non riuscì a resistere al suo sorriso, avrei fatto di tutto per non far sparire quel sorriso dal suo viso, era troppo tempo che non lo vedevo.

L: ok provo a chiedere al dottore...

Proprio in quel momento entra il dottore con una cartella in mano.

Dtt: ops scusate ragazzi... sono solo venuto per dirti che domani sarai dimessa e che in teoria stai bene. Tu come ti senti?

J: bene, a parte qualche dolore alla gamba e al braccio e al naso, che credo sia normale, sto bene grazie.

Il dottore si mise a ridere inclinandosi leggermente in avanti.

Dtt: ok !

Poi uscì dalla porta ancora sorridendo, ma lo fermai prima che uscisse.

L: mi scusi, posso portarla fuori qui nel giardino sul...

Dtt: certo ragazzo, ti aiuto ad alzarla.

Allungò subito le braccia verso di noi, ma ritrasse subito il braccio ingessato con una smorfia di dolore. E il dottore e io ridemmo poi si aggiunse anche lei.

L'aiutammo ad alzarsi e a mettersi sulla sedia a rotelle, dopodichè il dottore se ne andò e noi due rimanemmo soli. Attraversammo il corridoio dove c'era James con la sua ragazza, li avvertimmo che saremmo usciti, e finalmente fummo fuori da lì.

Ci fermammo sotto un albero e io mi sedetti sull'erba di fronte a lei.

J: grazie.

L: in minimo.

J: aspetta mi aiuti, mi metto a terra.

Juliette's pov.

Mi aiutò a mettermi per terra, vicino a lui.

Restammo in silenzio per un po' ad ascoltare il silenzio.

J: lo sapevi che Simone era mio fratello?

L: cosa scusa?!

J: come? Non ti sei accorto che siamo uguali identici piumeno come te e Sam.

L: di sicuro più di me e Sam.

Disse sorridente. Aveva ragione erano praticamente quasi in tutto opposti nell'aspetto.

J: e che la prof di arte era mia madre?

L: ecco perché vai bene nella sua materia, fa preferenze.

Disse con la faccia di uno che aveva appena risolto un mistero.

Lo guardai da 'si si certo' sorridendogli.

J: anche se fosse vero, non credo che lei lo sappia. c'è credo che adesso lo sappia.

L: wow, non ho parole...

J: tu novità qualcosa...

L: la mia solita e monotona vita. tu ritornerai a scuola dopo questo?

J: certo, in realtà ci spero perchè non so ancora dove andrò a vivere.
L: qualunque cosa io ci sono.
J:grazie. Ma non credo che verrò, mai.
L:mi ferisci così.
Disse mettendosi le mani sul cuore in modo teatrale. Che mi fece ridere.

L: sei bellissima quando ridi.
Trassi un sospiro e mi coricai sull'erba con il braccio sano dietro la testa, scossi Sorridendo. Restammo qualche minuto in silenzio.

Lo sentì muoversi sull'erba, ma continuai a tenere gli occhi chiusi. Ma li aprì appena sentì le sue labbra sulle mie. Forse dovrei iniziare a pensare di meno e vivere la mia vita e nella mia vita voglio pure lui.

Si staccò lentamente rimanendo di fronte al mio viso.
L: scusa.
Si fece per togliere, ma lo fermai. Cercai di avvicinarsi il più possibile, per baciarlo.
Le sue labbra morbide erano sulle mie,che combaciavano perfettamente, era una sensazione bellissima sembrava quasi un sogno.

L: lo sai che é più bello quando tu sei consenziente?!
Dissi quando ci staccammo.
L: sarebbe dovuto essere questo il primo bacio.
Mi sorrise dolcemente.
J: Parigi era più romantica.
L: vero.
J: emm torniamo dentro?
L: si si.
Mi alzai in piedi.

Juliette's pov.

Si alzò ed iniziò ad andare verso l'entrata.

J: Luke!!
Si girò verso di me con lo sguardo dubbioso.
Mentre io alzai le sopracciglia come dire "allora"!
L: a si scusa er boh niente.
Tornò indietro e mi aiutò ad alzarmi per mettermi sulla sedia a rotelle.
J: grazie.
L: figurati.
Disse passandosi una mano dietro la testa.
Arrivati in stanza c'erano James e Melody che parlavano.
Io non riuscivo a smettere di sorridere, mi facevano male le guance a furia di morsicarle.
J: già di ritorno?
Disse James con un braccio sulle spalle di Melody.
Mi limitai ad annuire, non riuscivo a parlare.

J: aspetta un attimo.
Mi disse James.
J: si?
J: li dentro c'è tua mad, la prof di arte. Vuole parlarti.
In realtà non mi ero ancora posta il problema dell' incontro, ormai la speranza di trovare mia madre l'avevo persa con la prima adozione.
J: allora parleremo. Dissi tirando un sospiro.
Bussai con la mano sana, poi mi feci spingere da Luke dentro la camera.

Lei era seduta sulla sedia, le gambe accavallate e un libro tra le mani.
Appena ci sentì alzò la testa e mi guardò tristemente.
Nessuno parlava, maperfortuna Luke parlò.
L: buongiorno prof!
P: ciao Luke... Juliette.
L: ok, io vado allora.
Mi accarezzò la spalla e se ne andò.

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