7 capitolo.

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Juliette's

Rimanemmo abbracciati per un tempo che sembrava infinito. Mi mancavano i suoi abbracci davvero tanto.

L: stai bene?

J: ah! Si si scusa. Non volevo. Va va tutto bene.

Dissi staccandomi dall'abbraccio di malavoglia, ma era troppo doloroso continuare ad appoggiarmi sul suo aiuto, appena messo piede fuori dalla porta sarebbe tornato tutto come prima.

Ma lui mi prese dal polso e mi riportò tra le sue braccia.

L: non ti preoccupare... Sai non c'è la faccio più a starti lontano, a non poterti proteggere, a vederti triste, a non poterti abbracciare ogni giorno o addirittura( disse sorridendo ) vederti parlare con Simone e sapere che con lui parli e con me no, ma la cosa che mi da più fastidio e che sia io a farti soffrire.

Le lacrime iniziarono a scendere, non ci potevo credere.

Luke's pov.

Non so da dove abbia preso il coraggio per dirgli tutto quello che pensavo. Ma ero scoppiato non riuscivo più tenermi dentro tutto quello che sentivo, mi era mancata davvero in questi anni.

Lei non disse niente ma la sentivo piangere sul mio petto e le sue lacrime mi bagnato no la maglietta.

Quel momento fu brutalmente interrotto da Sam che basava alla porta.

S: potete uscire se ne sono andate.

Andai ad aprire mentre lei si asciugava le lacrime.

S: c'è l'hai fatta!

L: si stai calma.

S: allora ho fatto ordina re due pizze con wurstel, salsiccia e patate al forno, giusto e quella che vi piace?!

L: si si.

J: grazie ma io vado a casa ho già disturbato troppo.

S: ricordati quello che ti ho detto prima.

L: cosa?

S: niente che tinteressi.

L: tra quanto arrivano le pizze?

S: mi pare traa mezz'ora. Juliette vuoi cambiarti?

J: E? No no grazie non ce ne bisogno.

S: be invece direi proprio di si.

Juliette's pov.

Oggi i fratelli Green  a quanto pare erano in vena di rivelazioni e di buonumore.

S: dai muoviti vieni con me.

La guardai un po' stranita poi la seguì fino davanti alla sua cabina armadio era enorme.

S: scegli quello che vuoi sono messi in ordine di colore.

J: ma no davvero non importa.

S: si invece.

J: va be, salita dammi quello che non usi più.

S: va bene tanto non ti convincersi in nessun altro modo.

Prese degli skinny jeans neri strappati e un maglioncino bordeaux più lungo dietro.

Mi  cambiai e poi ringraziai. Subito dopo arrivarono le pizze e quindi scesi di sotto nella sala da pranzo. Dove le pizze erano già a tavola, insieme a Luke.

Mangiammo anche se erano quasi le 15.  Non parlammo non ci guardammo finché non suonarono alla porta. Mi guardo come per dirmi - chi è? Io non aspettavo nessuno-. Vedemmo solo una chioma bionda volare, per poi tornare indietro.

S: scusate me ne ero dimenticata ieri ho invitato Simone.

Io sorrisi, wow le doveva piacere veramente tanto.

Invece Luke aveva una faccia strana, perplessa e arrabbiata allo stesso tempo.

I miei pensieri furono distolti dal suono del campanello.

E subito lo a chioma bionda sparì per andare  ad aprire.

Quando passarono davanti alla stanza Simone si fermò li davanti a fissarmi e piano piano avvicinandosi come per vedere se ero veramente io.

Mi prese il viso tra le mani e iniziò a muovermi la testa da una parte alla' altra per ispezionare se ero veramente io.

S: Juliette?!

J: si?

Dissi togliendoli le mani dal mio viso.

S: che ci fai qui?

J:è una lunga storia.

S: andiamo?

S: si si arrivo.

Loro due andarono di sopra e noi finimmo le nostre pizze.

L: stavo pensando se vuoi possiamo andare a fare la foto del tramonto...

J: si ok.

.........

Uscimmo di casa e andammo al parco armati di macchina fotografica e album da disegno.

Il tramonto fu una cosa bellissima lo adoro.

Hard loveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora