5 capitolo.

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17:56. # ciao andiamo davanti alla casa bianca x il compt. di arte?#

Me ne ero completamente dimenticata. # scusa, me ne sono dimenticata. Io avevo un'altra idea.#

#va bene ci vediamo davanti allo Starbuck#.

Non mi andava di andare li davanti, c'era trppa gente, per quanto adorassi quel posto.

# non saprei#. # non ti piace?#. # si, mi piace, non importa ci vediamo li.#

# alle 18: 20, ok?#. #ok#.

Mi sembrava così strano messaggiare con lui, era da molto che non lo facevo. c'è aspettate non lo facevamo mai. Ma era l' unico che continuava a mandarmi gli auguri di compleanno, nonostante tutto, ovviamente non lo sapeva nessuno. Dopo di un "grazie" per risposta niente la nostra conversazione finiva li per un altro anno fino al mio compleanno.

Alle 18:20 ero davanti allo Starbucks ad aspettare, cavolo lui non arrivava e io stavo morendo di freddo. Dopo qualche minuto che lo cercavo nella strada, qualcuno mi tocca la spalla, a chiunque fosse li avrei staccato il braccio, infatti lo presi dal polso e lo strinsi.

L: ok, ok scusa.

Quando mi accorsi chi era diventai rossa, boredeax, che figura di merda, guarda me ne mancava un'altra da aggiungere alla mia lunga lista.

J: s-scusa.

L: no tranquilla e colpa mia, ti ho spaventato?

J: emm... n-no.

L: tieni ti ho portato un moccacino.

Disse porgendomi il bicchiere di carta con la cannuccia. Finalmente qualcosa di caldo tra le mani.

J: grazie.

L: prego.

Disse prima di prendere un sorso del suo capuccino. Poi io feci lo stesso, che bella sensazione finalmente qualcosa di caldo. mi comparve un sorriso da ebete sul viso guardando il mio mocaccino.

L: sono felice che ti piaccia... Andiamo?!

J: S-si certo.

Fantastico due figure di merda in meno di dieci minuti. Oggi si che è la mia giornata.

Poi si incammino verso un suv bianco, salitoci sopra, io ero ancora dall'altra parte della strada.

L: be non sali?

Disse quasi urlando dal finestrino. Io subito ritornai sulla terra e corsi verso la macchina.

L: allora qual'era la tua idea.

J: ah! si..., be stavo pensando di ritrarre il tramonto, ma sulla tela fare in mezzo come se fosse spezzata a metà e da una parte la parte più bella di Washington e dall'altra la parte più oscura, emm più considerata non so come spiegarlo, ma hai capito?no?

L: più o meno.

Diesse con un sorriso divertito.

J: aspe ti faccio vedere, ho fatto uno schizzo.

Mi misi a cercare dentro la borsa per cercare il quadernetto. Appena lo trovai feci un sorriso soddisfatto.

J: emm... ok guarda.

Dissi prgendogli davanti l'album, lui si girò verso di me per guardare il disegno, ma incominciammo a sbandare in pochi secondi ci fu un casino terribile clacson a tutto andare. Rimise gli occhi sulla strada e riuscimmo a ritornare a posto.

J: ok, meglio che te lo faccio vedere dopo.

Tutti e due incominciammo a ridere, forse per lo spavento, o non so per cosa.

Hard loveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora