9 capitolo.

428 13 0
                                    

Stavo aspettando l'arrivo di James, ma quanto ci mette? Fa freddo e frampò verrò sommersa dalla neve.

Finalmente arrivò, o almeno credevo che fosse lui, per quel che si vedeva. C'era una nebbia che non avresti neanche potuto tagliare con la motosega.

La moto si fermò li davanti a me, dalla quale scese qualcuno togliendosi il casco.

X: hey bellezza! Che ci fai qui  tutta sola.

Non gli risposi non sapevo chi fosse. Per come ero fortunata potrebbe essere jack lo squartatore o l'esorcista.

X: il gatto ti ha mangiato la lingua?

Rispondi su ! Che ci fai qui tutta sola a quest'ora.

Forze rispondendo se ne sarebbe andato.

J: aspetto il mio fratellastro.

X: visto che non civile va tanto ragazzina.

Disse sedendosi accanto a me. Adesso lo vedevo bene. Era un uomo sulla cinquantina, abbastanza alto e ben postato con i capelli grigie lunghi, e una folta barba.

X: piacere Bob.

Disse tendendomi la mano.

J: emm j-jul-juliet-te.

Dissi battendo i denti, madonnamia che freddo.

B: che bel nome.

J: g-grazie.

B: come mai sei qui tutta sola aaad aspettarlo? Se si può sapere.

J: niente di che.

B: va bene se non me l'ho vuoi raccontare non importa, in fondo non mi conosci.

Aveva ragione non lo conoscevo ma avevo bisogno di sfogarmi con qualcuno,qualsiasi persona.

J: be... Allora sai una mia amica e stata e-espulsa d-dal-dalla sc-sc-scuola, ma lei non ha freddo io sto' congelando...

B: si fa molto freddo, avessi qualcosa te la darei, ma non ho niente.

Parlammo del più e della meno finché non arrivò una macchina grigio metallizzato che si fermò davanti a noi.

Dalla macchina scese James con una coperta.

J: vieni copriti.

Disse duro guardando male Bob.

J: grazie.

Ci dirigemmmo verso l'auto e prima di salire ringraziai Bob.

Era stato gentile con me, non aveva brutte intenzioni era li per aiutarmi.

J: tutto bene? Chi era quel signore?

J: si, no non è successo niente. Mi ha dolo tenuto compagnia fino al tuo arrivo e stato gentile.

Sai non mi sento molto bene.

Dissi sdraiandomi nei sedili posteriori dell'auto e stringendomi alla coperta.

Al semaforo si girò dietro e mi toccò la fronte con la mano.

J: e si bellissima hai la febbre.

Poi scattò il verde e ripartì.

J: scusa e colpa mia ti ho lasciato sotto la neve per tutto sto tempo.

J:no tranquillo sono io che non ti ho detto dive stavo.

J: allora cos'è successo.?

J: possiamo parlarne domani?

J: come vuoi.

Hard loveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora