Can boys also love boys?

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Louis Tomlinson

Circa dopo un'oretta dall'uscita di Harry, decisi di andare al lavoro.

Sì, forse ero un pochino malato, ma mi mancavano i miei bambini.

"Fanculo", borbottai mentre uscivo dalle coperte.

Il mio corpo era appesantito e la mia temperatura era ancora alta, perciò cercai tra le mie cose delle medicine da prendere prima di andare verso scuola.

Mi vestii coi vestiti che utilizzavo più spesso e preparai la roba per il lavoro.

Cercai le mie chiavi e le trovai sul comodino; scesi giù ed andai nel garage per prendere la macchina di Liam. Non ricordavo di averla parcheggiata lì, ma Harry aveva le sue guardie di sicurezza e i suoi aiutanti (che vivevano in una casa vicino alla sua), e sicuramente aveva chiesto ad uno di loro di spostarla.

"Dove sta andando, signore?", mi domandò una guardia mentre chiedevo educatamente che mi aprisse il cancello.

"Al lavoro.".

"Ma il signor Styles ci ha detto di tenerla d'occhio poiché, a quanto pare, è malato" .

"Beh, non sono più malato, grazie mille. Ora, se mi può scusare, sto andando a vedere i miei bambini.", risposi mentre lo pregavo nuovamente di aprirmi il cancello.

Non mi aspettavo che eseguisse la mia richiesta, ma lo fece.

La scuola in cui lavoravo era enorme rispetto alle altre. Per varie ragioni, era una delle migliori, soprattutto dal punto di vista dell'insegnamento; gli scolari erano intelligenti e beneducati.

"Signor Tomlinson!", disse uno dei miei studenti, quello più vivace di tutti.
Improvvisamente si avvicinarono anche gli altri.

"Mi siete mancati, ragazzi!", esclamai, e loro continuarono a sorridere.
La cosa bella dei bambini è che non devono parlare per esprimere ciò che pensano: usano direttamente le espressioni, e gli adulti capiscono subito.

"Signor Tomlinson, perché è stato via così a lungo?", domandò uno dei bambini.

"Mi dispiace, ho dovuto sbrigare delle faccende e poi mi sono ammalato, perciò mi sono dovuto riposare.".

"Perché si è ammalato?", chiese.

"Ho camminato sotto la pioggia senza ombrello. Voi ragazzi non dovreste mai farlo, vi raffreddereste.".

Iniziai la lezione raccontando una storia che spiegava i modi per prendersi cura dei propri animali domestici.

"Quindi perché dobbiamo fare il bagnetto e dar da mangiare ai nostri animali?", chiesi.

"Perché li amiamo.", sentii dire un bambino.

"Ho una domanda.", si intromise un altro. "Come si fa ad amare i propri animali e i propri giocattoli? Come si fa ad amarli anche se loro non dicono di amare te?".

"Questo succede perché loro non hanno l'abilità di fare ciò. Dovreste amare chiunque e qualsiasi cosa, nonostante loro non dicano di ricambiare. Ma sono sicuro che ve lo direbbero, se solo potessero. I vostri giocattoli o i vostri animali vi hanno mai abbandonato?", domandai ai bambini, i quali scossero la testa.

"Visto? Non l'hanno mai fatto perché vi amano. Non importa se sia maschio o femmina, una persona, un oggetto o un animale. È ugualmente amore.", risposi.

"E se fossero davvero tanto significanti?", alzò la mano una bambina.
Per qualche strana ragione, mi venne in mente Harry.

"In quel caso dovresti continuare ad amarli. Ma se ti fanno del male, se ti fanno soffrire, dovresti lasciarle.", dissi ricordando Hannah.

Spaces • Larry Stylinson (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora